17. Una dolce quotidianità

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" Hai fame?" chiese Louis al suo nuovo ospite.

Harry sorrise e annuì.

" Sì, è parecchio che non mangio " rispose.

" E...e cosa vorresti? So che ciò che ho da offrirti non è di tuo gradimento "

" Beh, non puoi considerare cibo quelle cose mollicce e scure che mi hai fatto portare in passato sui vassoi. Tu come fai a mangiarle?"

" Ma io non mangio mai. Mi nutro solo di ambrosia ogni tanto. Del resto, non mi viene neppure voglia di sedermi ad un tavolo e nutrirmi. Noi dei non abbiamo bisogno di cibo e, se lo mangiamo, lo facciamo solo per il piacere di assaporare qualcosa di squisitamente mortale "

Harry, allora, spinse Louis su una sedia e lo fece accomodare.

Si concentrò sull'immagine di una bella tovaglia colorata, ma quella non comparve sul tavolo, come invece avveniva di solito.

Guardò perplesso Louis e chiese:

" Perché non funziona? Sull'Olimpo riesco sempre a far apparire ciò che desidero "

" Tu sei stato cacciato, Harry e ti sono stati tolti i tuoi poteri divini " rispose Louis.

Il ragazzo si lasciò cadere su una sedia e sospirò.

" Anche l'immortalità ?" domandò spaesato.

" No, quella no, non si può togliere l'immortalità ad un dio " spiegò Louis.

" E non potrò mai riavere i miei poteri?"

" Potresti, se venissi riaccolto sull'Olimpo o...o se tu sposassi il re di uno degli altri due regni, il mio e quello delle acque. Allora acquisiresti i poteri del mondo di cui sei entrato a far parte "

Harry annuì sconfitto e lasciò ricadere le mani sulle ginocchia.

Louis non ce la fece a guardarlo così triste, così sbattè velocemente le ciglia e il tavolo si trasformò in una mensa perfettamente imbandita.

Il riccio si alzò in piedi battendo le mani come un bambino, prese un piatto, lo riempì di cibo e lo tese a Louis.

" Mangia con me! È da troppo tempo che non lo fai !" esclamò felice.

Louis allora si portò alla bocca, titubante, un pezzetto di carne e lo masticò lentamente.

Il sapore piacevole e gustoso del cibo gli colpì il palato e provò un piacere che non sperimentava da tempo.

Sotto gli occhi attenti e divertiti di Harry, provò qualsiasi pietanza presente sulla tavola e mangiò davvero tantissimo.

Chiacchierò anche con Harry e, quando ebbero finito la loro insolita e particolare cena, il dio si disse che quelle appena passate erano state le ore più belle e piacevoli di tutta la sua lunga vita immortale.

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