CXIV. Un ragazzo perso e una splendida creatura

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Credo che il controllo di stamattina con il Dr. Lawrence sia stato quasi emozionante quanto il primo.

Grazie ad un'ecografia tridimensionale abbiamo potuto vedere una diretta del nostro bambino che si muoveva.

James ha tenuto la sua mano intrecciata alla mia per tutta la durata dell'ecografia e siamo poi usciti dalla clinica con una piccola foto.

James ha tenuto la sua mano intrecciata alla mia per tutta la durata dell'ecografia e siamo poi usciti dalla clinica con una piccola foto

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Siamo agli inizi di settembre ma c'è ancora un'aria particolarmente calda da queste parti.

Il moro è andato a lavoro ed io ho deciso di mettere a posto la casa e di riposare un po'.

In questi giorni ho visto James molto sulle sue, anche quando passavamo del tempo insieme...non so cosa pensare.

Anche quando torna la cena si svolge quasi nel completo silenzio. Non è mai successo che stesse così zitto.

Dopo aver cenato va a farsi una doccia mentre io mi lavo i denti e vado in camera da letto con il computer così da vedere un film.

«è successo qualcosa a lavoro? O...» chiedo a James appena entra in camera da letto con solo un'asciugamano attorno alla vita.

«no» risponde in modo freddo prendendo un paio di boxer per poi indossarli poco dopo.

Si stende poi sulla metà del letto non occupata da me girandosi dall'altra parte.

Poso il computer sul comodino e, con rabbia, faccio girare James mettendomi a cavalcioni su di lui.

«si può sapere che cazzo ti prende?» chiedo e lui mi prende per la vita scostandomi dal suo corpo.

«non mi prende niente, finiscila di farmi domande» dice ed esce dalla camera.

«e adesso dove vai?»

«dormo in un'altra camera» lo sento urlare. Non so davvero cosa gli sia preso ma non ho voglia di rincorrerlo come si fa con i bambini.

Mi addormento con due piccole lacrime  che mi rigano il volto e la foto del nostro bambino sul cuore.

*

«piccola...ehi...svegliati dai...sei così bella quando dormi» queste parole mi fanno sorridere infatti apro gli occhi trovandomi vicina al viso di James.

«perché mi hai svegliato?» chiedo brusca allontanandomi leggermente da lui. Prima fa lo stronzo e il mattino dopo mi sveglia in modo così dolce.

«hai fame piccola?» chiede accarezzandomi una guancia.

«io ho sempre fame comunque, ripeto, perché ti stai comportando da ragazzo dolce e non da stronzo quale sei?» chiedo strofinandomi gli occhi con i pugni.

Innamorata del mio Inferno 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora