CXXIII. Ho bisogno di qualcuno

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Otto. Sono passati otto fottuti giorni da quando James è uscito da quella porta e non è più tornato.

Le giornate non sono più le stesse senza di lui e di questo se n'è accorto anche Blake, nonostante l'età.

Il mio viso è segnato da profonde occhiaie che cerco di coprire con il correttore ma purtroppo non c'è nessun trucco che può dipingere un sorriso sulle mie labbra.

La roba di James è ancora tutta qui infatti sono giorni che dormo con le sue felpe. Le uso anche per far calmare Blake quando piange e non vuole smettere.

Proprio oggi mi accorgo di quanto io abbia bisogno di qualcuno, non parlo di qualcuno che mi ami ma di una persona che mi asciughi queste lacrime e che mi abbracci.

Nella mia mente solo una persona potrà farlo: Liam. Salgo al piano di sopra e cerco di trovare il suo numero tra alcune scartoffie di James e finalmente trovo un elenco con alcuni nomi e i relativi numeri.

Rick, Jonson ed ecco Liam. Strappo il pezzo con il suo numero e lo copio nella tastiera del mio telefono.

Lo chiamo dopo aver esitato per qualche minuto. Tiro un sospiro di sollievo quando mi risponde.

«pronto, chi è?» chiede e a primo impatto la sua voce risulta distaccata.

«sono Amie»

«Amie, hai bisogno di qualcosa?» sento il suo tono addolcirsi in poco tempo.

«sei occupato?» mi mordo l'interno guancia sperando che non lo sia.

«no, stavo tornando a casa»

«puoi venire da me?»

«certo, dammi cinque minuti»

«grazie» mormoro ed attacco dopo una sua breve risposta.

Circa cinque minuti dopo il campanello suona ed io vado ad aprire trovandomi la figura di Liam con un sorriso sulle labbra che si spegne lentamente appena non nota il mio.

«Ehi cos'è successo?» chiede prendendomi il volto tra le sue mani.

«non me la sento di parlarne, voglio solo che tu...mi abbracci» non se lo fa ripetere due volte infatti apre le braccia e avvolge il mio corpo esile contro la sua figura alta.

«sono qui piccola okay? Sono qui» ripete con le labbra che mi lasciano lievi baci tra i capelli.

Il nomignolo 'piccola' mi provoca una stretta allo stomaco infatti stringo ancor di più le braccia attorno alla vita del ragazzo.

«che ne dici se ti preparo qualcosa per cena e ci guardiamo un film?» propone ed io annuisco staccandomi dal suo corpo che emana un calore piacevole.

Ci dirigiamo in cucina dove troviamo il piccolo Blake che dorme con un ciucciotto blu tra le labbra.

«diventa sempre più tenero» Liam accarezza il piedino del bimbo ed è la prima volta, da otto giorni a questa parte, che sorrido.

«allora visto che in frigo abbiamo un uovo e...un altro uovo credo che stasera mangeremo una frittata» dice il ragazzo con il corpo piegato leggermente verso il frigorifero.

Innamorata del mio Inferno 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora