CX. Hanno uno strano effetto su di me

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Sono felice di essermi svegliata con le braccia di James che mi tenevano a sé con fare protettivo.

Mentre faccio la doccia decido di dover, successivamente, chiamare Andrew. Dobbiamo chiarire ma non voglio incontrarlo.

«piccola, ho detto a Rick che oggi non lavoravo...devo solo andare a fare un paio di commissioni per lui ma ritorno subito» mi informa James adagiando le mani sui miei fianchi coperti solo da un'asciugamano.

Anche lui ne ha una legata al bacino, visto che ha fatto la doccia al piano di sotto.

«okay» mi sporgo un po' per prendere l'asciugacapelli ma James mi precede.

Gli sorrido ed è proprio in questo momento che noto un tatuaggio che ha sul polso.

«hai tatuato la data in cui abbiamo saputo del bambino?» chiedo cercando di non far scendere alcuna lacrima dai miei occhi.

«si, sono state le 24 ore migliori della mia vita» risponde ed io avvolgo le mie braccia intorno al suo collo scomodamente a causa della pancia.

Nella mia mente iniziano ad entrare vari pensieri così James mi prende il viso tra le mani.

«cosa c'è piccola?»

«ti rendi conto che 11 mesi fa eri occupato a prendermi in giro a scuola mentre adesso dopo quasi un anno ci ritroviamo...da soli, in una città lontana da tutti e con la consapevolezza di star per diventare genitori» scuoto la testa incredula.

«è vero piccola, ne abbiamo passate di tutti i colori ma adesso per noi esistiamo solo noi stessi e il campione che sta per nascere» dice James ed io mi asciugo una piccola lacrima.

Circa un'ora dopo mi ritrovo da sola in casa con un telefono all'orecchio e una chiamata avviata, ho levato il GPS così che Andrew non possa rintracciarmi.

«Amie dio mio dove sei? Ti ho fatto cercare dappertutto, devi tornare a casa-»

«non ritornerò da te, quella non è casa mia e tu non sei la mia famiglia»

«ma cosa dici? Io sono tuo padre»

«basta non mentirmi! So che hai manomesso i risultati del test del DNA»

«Amie non sei in te, torna qui da me»

«perché l'hai fatto? Voglio sapere solo questo»

«davvero io non ho fatto niente-»

«sei solo un bugiardo, ho le prove che mi dimostrano quello che hai fatto» finalmente sento le barriere di Andrew cadere visto che scoppia in lacrime.

«non è giusto, tu dovevi essere mia figlia...meritavi un padre come me, non come quel criminale di Luke»

«non avevi il diritto di mentirmi! Con questo gesto non ti sei dimostrato migliore di lui» sputo fuori con acidità.

«Amie ti prego, torna lo stesso da me...so che sei da quel James ma non è sicuro»

«già ne abbiamo parlato, io lo amo e lo seguirò dappertutto»

«tu e lui non potete stare insieme» ribatte.

«Solo perché a te non piace, io non lo lascerò»

«non è per questo, io...Amie stagli lontana, ne rimarrai scottata» dice come se qualcosa lo frenasse nel parlare.

Attacco prima di sentire altre sue parole. So che James nella sua vita non si è mai comportato da angioletto ma perché Andrew si ostina così tanto a volermi tenere lontana da lui?

Sospiro e decido di farmi un tè visto che non ho fatto colazione.

*

Tra le mie mani giace un panno con il quale stavo pulendo il bancone della cucina quando il campanello suona.

Innamorata del mio Inferno 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora