Canzone del capitolo: Tappeto di fragole, Modà
Quando sono sicuro che si sia addormentata decido di portala nel letto.
È leggerissima, una piuma e portarla in braccio è una passeggiata.
Ha il sonno pesante, a differenza mia, quindi quando do un calcio alla porta in legno per aprirla non succede nulla.
La stendo sul letto, non nella camera che uso con Linda, in casa ne ho un'altra, la famosa stanza degli ospiti e quando riesco ad averla tutta per me, dormiamo qua.
So che a Charlotte darebbe fastidio dormire là e a me va benissimo avere un posto tutto nostro.La adagio sul letto, scostandole i capelli dalla fronte e lasciando un bacio su quest'ultima.
Faccio il giro del letto e mi infilo anch'io sotto il lenzuolo leggero color azzurro pastello, ma non riesco a prendere sonno, è così bello averla accanto a me che sento il cuore scoppiarmi dalla felicità.
Così mi tiro su dai gomiti e mi appoggio sul cuscino, a suo volta appoggiato alla testiera del letto.
La attiro a me, senza farle male e l'accoccolo sul mio petto.
Lei sembra apprezzare anche se inconsciamente, perché si stringe a me.Ma il suo sonno questa notte sembra tormentato, agitato.
Continua a girarsi nel letto, ad avere spasmi e tremare.
Sto iniziando a preoccuparmi, perché non è normale, di solito quando dorme non la sento più fino alla mattina seguente.Le lancette dell'orologio appeso alla parete davanti al letto hanno appena segnato le due.
Non so cosa fare, ho paura che stia male, ma svegliandola ho paura che non riesca più a prendere sonno e sia stanca domani mattina, per andare a scuola.Ci pensa lei a mettere a tacere tutti i miei dubbi.
Si alza e corre in bagno.
Io ci metto un attimo prima di capire tutto, ma appena metto a fuoco la situazione mi catapulto dal letto e la seguo.Quando arrivo però mi accorgo che la porta scorrevole del bagno è stata chiusa a chiave, dall'interno.
Tendo l'orecchio e la sento vomitare.
"Cazzo Charlotte, mi vieni ad aprire?" chiedo preoccupato e quando lo sono rischio di diventare irascibile.
"No Julian" dice con voce ferma, si vergogna, si vergogna di farsi vedere da me così debole ed indifesa quando non sa che per lei darei anche la vita, oltre tutto il resto.
Sbuffo e appoggio la fronte alla porta.
"Per favore Charlotte, mi vieni ad aprire? Non voglio farti nessuna morale, solo aiutarti"
La sento sbuffare ma alzarsi dal pavimento dove probabilmente era accasciata.La porta scorrevole finalmente viene aperta e mi lascia vedere Charlotte.
Ha una faccia orribile, non intendo dire sia brutta, ma ha la pelle ancora più pallida del solito, le occhiaie violacee marcano il suo viso, gli occhi rossi, quasi avesse pianto e si regge la testa fra le mani.Le chiedo come sta, anche se inutilmente e si butta nelle mie braccia.
Scoppia a piangere e non capisco il perché, ma la lascio fare, spero la farà stare meglio.Ma così non accade, sto accarezzando la sua schiena quando si stacca bruscamente e ricomincia a vomitare.
Ma questa volta sono lucido e so cosa fare.
Mi accuccio accanto a lei e scosto i capelli che le impediscono di vedere.
Sta vomitando l'anima e mi fa male vederla così, non poterla aiutare.L'orologio della cucina ora segna le tre, Charlotte si è calmata, ha preso delle pastiglie e abbiamo cercato dei rimedi naturali su internet, per quanto siano sembrati assurdi ora sta meglio.
"Domani non vai a scuola" dico convinto, sta malissimo, non voglio che peggiori.
"Ci devo andare Julian, Ho inglese" parla a fatica, ma domani non la farò andare, è bravissima a scuola e se per un giorno non va, non succede nulla a nessuno.La luce fioca della cucina non favorisce a tenerci svegli e così decidiamo di andare a dormire.
Charlotte crolla subito, stremata, anche perché è veramente stressata in questo periodo, ma io non riesco a dormire.
Ho paura potrebbe stare male da un momento all'altro e non me lo perdonerei.La luce forte del mattino, anche se le tapparelle abbassate disturba il mio sonno.
L'ultima volta che ho guardato l'orologio erano le quattro e venti, ora segna le sei e quaranta.
Mi giro subito preoccupato verso la destra del letto ma appena vedo Charlotte dormire tranquilla, mi calmo.Ha un'espressione beata, a differenza di stanotte, le guance hanno riacquistato leggermente colorito e i capelli sono sparsi sul cuscino.
Mi alzo in punta di piedi, cercando di essere più delicato possibile e mi dirigo in cucina.
Prendo un'aspirina perché è stata una nottata devastante anche per me, tra il sonno mancato e la preoccupazione.
Decido di chiamare Löw per chiedere se almeno oggi posso saltare l'allenamento, non ce la potrei fare.
Risponde dopo solo due squilli e il discorso che stavo improvvisando nella mia mente sembra sparire.
"Ma buongiorno Draxler, tutto apposto?" sembra di buon umore, quindi decido di buttarmi, al massimo riceverò un no.
"Emh in realtà no... Charlotte è stata male...stanotte... E.. Emh.. Volevo chiederle se potevo restare a casa..."
Lo sento respirare prima di aprir bocca.
"Si, va bene Julian, di certo saltare un'allenamento non ti farà male, ma che sia l'unica volta eh"
"Non succederà più, promesso, grazie infinite"
"Ma di nulla, salutami Charlotte e che si rimetta presto"Appena attacco il telefono sorrido vittorioso, Linda tornerà oggi verso le cinque di pomeriggio e ho tutto il tempo per stare con Charlotte.
Decido di giocare un po a Fifa per non disturbare Charlotte che per fortuna sta ancora dormendo, anche se la controllo ogni due per tre.
Ritorno in camera che sono le dieci e vedo i suoi occhi chiari incastrarsi nei miei scuri.
Le stampo un bacio a fior di labbra e le chiedo come sta.
La vedo mogia e capisco che ha la febbre e lo constato appoggiando una mano sulla sua fronte, che scotta.Metto un panno imbevuto di acqua ghiacciata sulla sua fronte e dopo mi siedo sul letto accanto a lei.
Prendo il cellulare che mi sta bombardando di notifiche e apro whatsApp, vedendo un messaggio...
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Spazio autrice.👑
Vi piace la storia? Vi prego di farmelo sapere perché non ne sono più tanto convinta, non per voi, ma per come scrivo.
Ma se vi piace smetterò di farmi dubbi inutili.
Bacioni♡
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Pensavo di saperti amare/Julian Draxler [COMPLETATA]
RomanceA POCO A POCO STO CORREGGENDO GLI ERRORI ORTOGRAFICI E DI BATTITURA. Charlotte è una ragazza di soli 18 anni che si ritrova a vivere in un mondo tutto nuovo. L'offerta di lavoro nello staff della nazionale tedesca la elettriza a dire poco. Ha un ra...