Forty-six

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So che il capitolo non c'entra nulla, ma vorrei spendere un secondo due parole per cos'è successo ieri, tra l'attentato a Barcellona e quelli in Germania e in Finlandia.
Sono affranta, è orribile pensare che al giorno d'oggi non si possa stare più tranquilli da nessuna parte.
Nessuno merita del male, nessuno.
Spero solo che tutto questo possa finire.
Spero che le vittime, che sono ancora vive si possano salvare e sono addolorata per chi ora, non c'è più.
Pray for the world.🙏🌹



Canzone del capitolo: All we know, The Chainsmokers ft. Phoebe Ryan

-38 giorni

Julian Pov's

Sono esattamente dieci giorni che non vedo Charlotte.

Il motivo? Non c'è né uno preciso, sono tanti.
Giustificati con gli impegni, ma lo sappiamo anche noi, è che ci evitiamo.
Che hai nascondermi occhi verdi?
Ti prego, dimmelo.

Oggi devo parlarle, per forza, devo sapere se sta con Josh.
Se mi ha fatto cornuto.
Se lavora qua solo per Josh.
Se lo ama.

Decido di mandarle un messaggio su messaggi normali, almeno sarà più facile cancellare la conversazione.

A Charlotte♡:
Sei a scuola?

Da Charlotte♡:
Dove vuoi che io sia?

A Charlotte♡:
Ok sei stressata, sei a scuola.

Da Charlotte♡:
Dai non farmi ridere che sono a scuola e mi beccano.

A Charlotte♡:
Scusi, scusi.
Oggi DOBBIAMO parlaci, ci vediamo al parco, alle tre.

Da Charlotte♡:
Ok amore, ci vediamo dopo

A Charlotte♡:
A dopo

Da Charlotte♡:
Ti amo.🌹

Sbuffo leggendo il suo ultimo messaggio e blocco il display.
Altrimenti so che fine farei, risponderei che l'amo anche io.
Non che non sia vero, ma dopo ieri sera devo capire.

Però se mi ha scritto ti amo, qualcosa dev'essere, insomma, cornuto si, ma pure la presa per il culo?

Mi alzo dal divano e prendo il borsone.
Devo andare all'allenamento, ma non ne ho per niente voglia.

Entro nella mia BMW nera, giro le chiavi e parto.
Sperando che quel "9.00 Am" sul display della macchina si trasformi in "3.00 Pm"

Entro nel centro, stemmi della nazionale ovunque.
Mi dirigo verso il campo, ma la sua scrivania sembra così vuota senza di lei.
Anche la stanza ha perso luce, senza di lei.

Entro in campo, prima faccio, prima finisco, prima la vedo e chiarisco.

[...]

Sono seduto sulla panchina del parco, con ben quarantacinque minuti di anticipo.

Pensavo di saperti amare/Julian Draxler  [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora