Forty-four

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Canzone del capitolo: No promises, Cheat Codes ft. Demi Lovato

-48 giorni

Dopo 14 ore di coma, apro gli occhi, disturbata dallo scroscio della pioggia.

Mi rigiro nelle coperte, finché non sento qualcosa di bollente accanto a me e sussulto.

Julian dorme ancora, beato accanto a me.

È senza maglia e nonostante il termometro nella parete di fronte a me segni 8° gradi, lui sembra appena uscito da un bagno in un vulcano.

Sono indecisa se svegliarlo o meno, sono le sette di sera, il ristorante è stato prenotato per le nove.

Quattordici ore di sonno sono tantissime, però c'è di fatto che se sta ancora dormendo, ha ancora sonno, quindi lascio perdere e prendo il cellulare.

Giro e rigiro su instagram.
Ci sono tante nostre foto, paparazzati in aereoporto ma nessuna è ricattante, per mia fortuna.

Guardo l'ora, è ancora presto, è passata solo mezz'ora e quindi decido di andarmi a fare una bella doccia calda.

Mi spoglio e cautamente entro nella doccia.

Il contatto con la parete fredda, mi fa venire i brividi ovunque.

Mentre il getto d'acqua, mi scende prepotente addosso, penso a ciò che sono, a cosa è successo.

Non so se ne sono pronta, con chi sarò allora, ma ormai non posso tirarmi indietro.

Ho fatto un patto con il destino.
Ho accettato, nonostante le paure, le fragilità.

Esco dalla doccia, forse anche troppo in fretta, ma stare senza far nulla evidentemente mi fa male.

Mi sono riempita di brutti pensieri la testa.

Scuoto la testa, sono paranoie inutili, tutti i complessi che mi sto facendo magari sono insensati.

E se andrà male, sarò forte come due.

Prendo un respiro profondo e decido di concentrarmi su altro.

Mi vesto, anche se indecisa come, alla fine opto per il vestito blu che ho appeso al muro.

La sera dovrebbe essere abbastanza tranquilla, cena al ristorante e basta, ma ci sarà Linda quindi per me tanto tranquilla non sarà.

Devo solamente truccarmi, ma decido di farlo dopo che avrò svegliato Julian.

Così mi avvicino al letto e mi ci siedo delicatamente.

Inizio a scuotere il moro che è aggrovigliato nelle mie lenzuola a fantasia militare.

Un lamento proviene dalla sue labbra e a me viene da ridere, possibile che abbia ancora sonno dopo 15 ore?

"Julian, Julian svegliati" dico acquisendo un tono di voce più alto di quello precedente e finalmente apre gli occhi.

"È la seconda volta che mi sveglio nell'arco di ventiquattro ore, la smetti di rompermi le palle?" mi chiede ridendo ed io ricevo una cuscinata in faccia.

"Julian sei un cretino" rido mentre mi sistemo i capelli, che la cuscinata ha messo in disordine.

Ride e mi stampa un bacio sulle labbra.

"Oke, ora ci siamo" ride mentre abbandona il mio comodo letto.

È in mutande ed io non posso far a meno che contmplare il suo fisico statuario.

"Chiudi la bocca che sennò ci entrano le mosche"
"Ora ti metti a fare le battute come i badboy su wattpad?"
"Waat... che?"
"Wattpad, un sito dove puoi leggere libri"
"Interessante, lo scaricherò" ride prima che io lo veda sparire nel corridoio, a sinistra, verso il bagno.

Quando finalmente crediamo di esser pronti, mi ricordo che devo ancora truccarmi e corro verso la specchiera, con tanto di sbuffo di Julian perché arriveremo in ritardo.

Inizio a truccarmi, finché non è la volta del mascara.

Inizio ad applicarlo sulle ciglia dell'occhio destro, ma mi macchio, mi pulisco e riprovo.
Ma nulla.

Sono alla settima volta che riprovo a truccarmi, ma sembro non riuscirci.

Mi innervosisco e faccio cadere il tubetto del mascara sulla cassettiera, facendo sussultare Julian.

"No ehi, che succede?" chiede Julian preoccupato vedendomi in piena crisi nervosa.
"Non riesco a metterlo" dico cambiando umore completamente, da prima che ero felice, ad ora che sono nervosa.

Julian con tutta la pazienza del mondo si avvicina, mi pulisce l'occhio ed inizio a mettermi lui il mascara.

Lo applica con una delicatezza estrema, con la lingua fra i denti, che si concentra.

Finalmente, quando ha finito, io mi sono calmata e devo ammettere che il risultato non è niente male.

"Andiamo Ju?" chiedo al tedesco che si sta sistemando la polo grigia.
"Certo donna incinta" ride ed io lo blocco.
"Eh?"
"Non volevo dire che sei grassa, ma cambi umore troppo facilmente, come chi è incinta" mi prende in giro.
"Sara meglio" rido a mia volta mentre scendiamo nella hall.





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I'm Back.😎

Pensavo di saperti amare/Julian Draxler  [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora