Canzone del capitolo: Lento/Veloce, Tiziano Ferro.
-49 giorni
"I passeggeri del volo Russia-Germania sono pregati di all'allacciarsi le cinture di sicurezza.
Stiamo per decollare, questione di un quarto d'ora."Questa è la voce meccanica che sento oltre le cuffie.
Così blocco la playlist che sta rigirando da un'ora.
Mi fermo a fine strofa, della canzone di Tiziano Ferro, Lento/Veloce.
Non pensare a niente, che a te ci penso io.
Penso sia una delle frasi più belle da dedicare.
Lasciare la libertà ad una persona di sbagliare, fare errori, con la certezza che a lei ci penserai tu.
Che la perdonerai, perché a lei ci pensi tu.Ed inevitabilmente lo sguardo mi cade sul moro che sta dormendo nel sedile di fianco al mio, dalla parte del corridoio.
Le palpebre chiuse, segnate da una lunga partita combattuta fino alla fine.
La bocca schiusa, che fino a poco fa sorrideva.
Le guance rosse, per il troppo caldo e i capelli tutti spettinati.
Le mani con le dita incrociate nelle mie, quelle mani che fino a poco fa reggevano la coppa.Quella coppa che mi ha dedicato, con quel bacio volate.
Penso che le meraviglie del mondo non possano competere con quel visino dolce che si porta dietro.
Penso che lui sia l'ottava meraviglia del mondo, per l'uomo che è, per le cose che fa.Ha detto a Leon, che ha preso una scelta brutta, ma importante, riguardo al calcio ed io ho paura, però sono sicura che qualsiasi scelta farà, sarà perché lui la vorrà e quindi la scelta giusta.
"Charlotte fra pochi minuti saremo all'aeroporto, puoi svegliare Julian?" mi sussurra Löw, tutti, tranne me e lui nel viaggio di ritorno hanno dormito.
Siamo partiti oggi, alle cinque del mattino, sette ore di aereo, si sono allenati, hanno fatto la partita e siamo di nuovo qua in viaggio, nel viaggio di ritorno verso la nostra nazione che li aspetta in festa.
Poveri pulcini, devono essere stravolti.
Scuoto dolcemente la spalla del mio moro.
"Julian, Julian sveglia, siamo arrivati" dico dolcemente.
Si sveglia quasi nell'immediato.
"Dimmi chica" mi fa un sorrisone enorme mentre si stropiccia gli occhi in modo troppo tenero.Mi chiedo come faccia ed essere già così dolce appena sveglio.
Non ha dormito nemmeno cinque ore, colpa anche del mio continuo vomitare e dopo tutto ciò nonostante è così allegro, sorridente."Siamo atterrati, dobbiamo scendere" gli dico mentre sono intenta a prendere il mio bagaglio a mano.
"A nana, ti aiuto io" ride ancora con la voce impastata dal sonno e gentilmente mi passa la valigia.Scendiamo dall'aereo, l'aeroporto è deserto, tranne qualche malcapitato che dovrà prendere l'aereo di notte.
Noi ne avevamo uno privato, perché obbligati a tornare oggi stesso, con il chiasso non avrebbero potuto riposare.
Io e Julian camminiamo fianco a fianco.
Vicini, forse anche un po troppo."Oh Draxler, non hai paura di essere sgamato?" ci prende in giro Ter Stegen, con accanto la sua Erika, che sbuffa alla domanda del biondo.
"Non rompere le balle, abbiamo sonno e poi Linda è andata via, quindi easy." lo insulta scherzosamente la ragazza di Gortezka, Gretah.
"Menomale difendietemi voi, non l'avrei sopportato con tutto il sonno che ho" ride il tedesco al mio fianco ed usciamo dal abitacolo in cui eravamo.
Alcuni tifosi sono lì, dolcissimi, che nonostante siano le 5:20 del mattino hanno voluto aspettare i loro beniamini.
Il tempo di qualche foto, autografo ed applausi che se ne vanno.
Ma prima uno mi fa una domanda.
"Ma stai con Draxler?"
"È sposato"
"Però secondo me ci stai" ride.
"Mi dai della poco di buono?"
"No è che sei così bella, altro che Linda, e poi devi essere dolcissima" sorridiamo insieme ed io non posso fare a meno di ringraziarlo."Charlotte, di che parlate? dobbiamo andare." si avvicina a noi il centro della conversazione.
"State insieme?" chiede il bambino, è proprio furbo.
"Sisi, Jharlotte is real, scusa ma ora dobbiamo andare" ride Julian, dopo un'ultima foto con il tifoso.Mi tira via per la manica.
"Quanto sei scemo" rido ed io con lui.
Al massimo smentirà e per farsi perdonare metterà like al bambino, tiene un sacco ai suoi fan.Ci fermiamo e vedo il pulmino della nazionale che è già fuori ad aspettarci, con Bonnie dentro, per fare ai ragazzi le sue congratulazioni.
Saliamo ed io e Julian ci sediamo vicini.
Linda se n'è tornata a casa, per la stanchezza e Julian vuole dormire con i campioni.L'alba è visibile da tutti i finestrini e Gretah vi fa una foto bellissima, abbracciati, sotto consiglio di Sarah e Elenh.
Finalmente arriviamo al centro sportivo, mi fa effetto venirci.
I ricordi mi assalgono, le emozioni.Entriamo, trainando le valigie ed ognuno va nella proprio stanza.
Sento qualcuno bussare alla porta e potete immaginare perfettamente chi sia.
"Posso dormire con te?
Oggi non fa ne freddo, beh insomma, ci sono cinque gradi ma comunque, nessuno ci farà foto" ride mettendosi nel letto, sotto le coperte, con me.
"E poi voglio vedere come stai"
"Ma sto bene"
"Magari rivomiterai ancora, per colpa del dopo viaggio."
"Ma no tranquilla"
"O magari io so perché vomiti"
dice mettendo la spalla nella mia testa, si vergogna.
A me vengono i brividi.
"E perché?"
"Lo sai pure te, ma a me va benissimo"•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Spazio autrice.👑
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Pensavo di saperti amare/Julian Draxler [COMPLETATA]
RomanceA POCO A POCO STO CORREGGENDO GLI ERRORI ORTOGRAFICI E DI BATTITURA. Charlotte è una ragazza di soli 18 anni che si ritrova a vivere in un mondo tutto nuovo. L'offerta di lavoro nello staff della nazionale tedesca la elettriza a dire poco. Ha un ra...