Cap 1

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Dopo una settimana eccomi qui, nella nuova casa, per iniziare la mia nuova vita. Mi fa uno strano effetto, ma devo abituarmi all'idea.

<<Ecco fatto ! >>Esclamo ad alta voce, fissando l'ultimo chiodo alla parete. Appendo l'unico quadro rimasto a terra. Adoro quest'opera, in primis è uno dei ricordi di mio padre, e poi, ne sono stata sempre attratta. Esattamente non so chi sia l'autore, ma di certo sapeva far bene il suo lavoro. È un paesaggio marino: il mare in tempesta. Una notte invernale, dove si respira l'inquietudine, le onde sono altissime. I colori sono molto scuri, un blu tetro mischiato ad un nero violaceo. Ogni volta che la osservo con attenzione, mi vengono i brividi. Riesco a percepire le sensazioni del pittore. Le sfumature sono impeccabili, dando la percezione di poter toccare l'acqua oscura. Ed il cielo, è oltrepassato da lampi bianchi che riescono ad infliggere timore.

Respiro a fondo, l'odore di vernice ancora fresca, invade le mie narici. La pittura è di un rosa confetto, non è stata una scelta a caso. Non è che io ami molto questo colore, ma mio padre lo adorava. Era il colore, che lui aveva dato per scontato mi caratterizzasse, non ho mai avuto il coraggio di confessargli che non mi piaceva poi così tanto. Diceva che risaltava la mia carnagione chiara, e i miei capelli ramati insieme ai miei occhi ceruleo, erano un connubio perfetto. Ma d'altronde, io non ero altro, che la sua bambina, e non poteva che vedere la perfezione. Perché l'amore si dà, da una luce diversa agli occhi .Ricordo quando da bambina, intravedevo i suoi occhi sorridenti del mio stesso colore, ogni qualvolta mi vedeva arrivare correndo. Con uno di quei vestiti, con le gonne a palloncino, interamente rosa. Ero una bambina vivace, ma molto ubbidiente.
La mia infanzia, è stata felice.

L'unica cosa che nessuno può cambiare è l'amore che ho per l'arte, la pittura e il disegno sono parte di me. Un eredità lasciata da mio padre, ricordo ancora quando ho preso un pennello tra le mani eh ho cominciato a pasticciare la mia prima tela, lui era fiero di me ed io mi sentivo la bambina più fortunata al mondo per avere un papà come lui. I ricordi, sono l'unica cosa che ci rimane. Sospiro e chiudo gli occhi.

Non ho mai smesso da allora di dipingere,o di disegnare è stato sempre il mio tesoro più grande. Sospiro i ricordi mi hanno riempito gli occhi di lacrime. Sento il cuore farmi male, mi manca così tanto, farei qualsiasi cosa pur di riabbracciarlo.
Mi sento mancare l'aria, ho bisogno di evadere dai miei ricordi, è l'unica cosa che mi aiuta è uscire fuori.

Faccio un giro per la città nella speranza di non perdermi. È così caotica, molto diversa da quella in cui abitavo. È una metropoli vera e propria, l'odore di smog da un fastidio terribile ai miei  polmoni. I rumori sono assordanti, la gente mi passa accanto non curandosi di me,  cerco di memorizzare qualche punto di riferimento,ad esempio la fermata dell'autobus che praticamente è cinque minuti da casa mia, e la cosa non mi dispiace affatto, visto che attualmente sono a piedi.

Ci sono negozi di tutti i generi, sembra un centro commerciale in piena regola, solo che è all'aperto. Se ripenso al mio piccolo paese, dove praticamente i negozi si contavano sulle dita , mi viene da ridere.

Continuo a camminare a passo lento, quando vengo attratta da un negozio di musica, senza pensarci troppo entro. . . La curiosità è sempre stata, la mia migliore amica. È grandissimo molto diverso da quello in cui abitavo prima, ci sono tantissimi CD quasi mi gira la testa ad osservarli tutti, ci sono le cuffie prova per ascoltare della musica, ne metto una all'orecchio. Amo la musica degli anni 80, sì lo so forse sono un po' troppo giovane per essere così vintage, ma credo sia uno stile che mi rispecchia parecchio non solo per quanto riguarda la musica.

Mi perdo sulle note di Total Eclipse of heart mio padre l'adorava, era un fan accanito di Bonnie Tyler. Lo ricordo mentre canticchiava , con il pennello in mano. Mi si chiudono le palpebre, per avere un ricordo più vivido della scena.

Quando riapro gli occhi  incrocio due occhi scuri che mi scrutano con insistenza, un tipo affascinante sta dall'altra parte del negozio, ma il suo sguardo non si distoglie da me nemmeno quando io mi accorgo di lui, sembra non importagli nulla,che impertinente!
Sono infastidita e tolgo le cuffie di scatto, lanciandogli un occhiataccia che a lui pare divertire. Sbuffo, mi infastidisce quando qualcuno fa lo sbruffone.

Cerco d uscire dal negozio flirtando tra la gente dinanzi a me. <<Ehi pel di carota! Che cosa ascoltavi?>> Qualcuno ridacchia dietro di me, con una voce sarcastica.

Cerco di mantenere la calma, ed espiro lentamente rilassando il mio corpo. Mi volto con disinvoltura, e lancio un'occhiata decisa al tizio odioso che mi ritrovo davanti.<<Ma come ti permetti?>>

Lui avanza verso di me, e mi ritrovo a pochi centrimetri da quegli occhi divertiti. Il suo ovale è perfetto, la carnagione chiara, danno risalto agli occhi corvini.
Inarca le sopracciglia, e schiude le sue labbra carnose.<<il fidanzato forse? Scommetto che ti ha mollata. . .>> Continua a prendersi gioco di me. Tante confidenze senza neppure conoscermi. Forse è un psicopatico, o uno stronzo senza eguali.

Stringo i pugni per l'irritazione, mi scorgo verso di lui per sfidare i suoi occhi beffardi.<<Maleducato!>> Replico, facendogli la linguaccia ma ne pento all'istante quando capisco di essere stata troppo infantile

<<wow,non vedevo roba del genere da quando andavo all' asilo!>>esclama sarcastico , arrossisco per quello che ho appena fatto

<<Shawn... Shawn!>>qualcuno lo chiama è la voce di una ragazza,lui si volta verso un gruppo di ragazzi mentre io ne approfitto per scappare da qui,da questo strano tipo è da questo incredibile imbarazzo.

<<Dove credi di andare?>>mi affera dal polso<<ma insomma si può sapere che diamine vuoi da me?>>minaccio

<<nulla solo dirti che sei stata molto infantile con quel gesto della lingua>>afferma fissandomi, adesso si che la situazione è peggiorata mi sento a disagio

<<ok scusa per il gesto,ma confermo che sei un gran maleducato!>>dico seria

<<Non pensare che ti chieda scusa>>afferma passandosi una mano tra i capelli mentre distende le labbra in un sorriso perfetto

<< Bè. . .  non te l'ho chiesto, quindi non mi aspetto proprio nulla!>> Rispondo per non dargli soddisfazione e stacco con forza il polso dalle sua mano che ancora tiene stretto, gesto che sembra averlo turbato.

<< Sei coraggiosa, a quanto pare. . . Infantile ma con carattere.>> Fa con un tono che ha perso l'umorismo di pochi secondi fa.

<< Tu invece? Cosa saresti?>> Lo squadro dall'alto al basso.<< Un pivello che gioca a fare il bullo?>> Inarco il sopracciglio, e cerco di avere un tono determinato e duro.

Corruga la fronte, dopodiché scoppia in una risata clamorosa.<< Tu devi essere completamente matta. Non sai minimamente con chi hai a che fare.>>

<< Cos'è mi vuoi forse fare paura? Non ne ho.>>

<< Dovresti averne. Se solo volessi, ti renderei la vita impossibile!>>

Storico il naso, e lo guardo in cagnesco.<< Provaci.>>

Sì acciglia, e avvicina il suo viso al mio.<< Che fai mi metti alla prova, ragazzina?>>

<< Shawn, che fai? Noi siamo pronti.>> Una voce incombe tra noi, ci voltiamo all'istante verso una ragazza bruna che è a pochi metri da noi. Alla sua distrazione indietreggio lentamente, immergendomi tra la gente davanti a me.

Esco di corsa dal negozio e cerco di ritornare a casa. Non potevo imbattermi in qualcuno peggio di lui.  Che arrogante!ma come si è permesso di prendersi gioco di me?senza neppure conoscermi,spero non siano tutti così da queste parti.

Mi sento soffocare in questa città, sembro una di quelle disperate che vegano nel nulla alla disperata ricerca di non so cosa,come vorrei che fosse solo un incubo e poter ritornare nel mio amato paese,nel mio posto preferito.... l'unica parte del mondo dove mi sento sicura e serena.

As  a Wave  ~S. M.~      [ Completa ] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora