Cap 87

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Definirei questa giornata, come una di quelle dove non mancano colpi di scena. Aver conosciuto Alan e la piccola Madison è stato molto surreale. Non pensavo che le cose si sarebbero svolte in una maniera così positiva. Chi poteva immaginare che mia madre lavorasse per lui.  Alan è davvero un uomo eccezionale, la sua gentilezza mi ha sbalordita. Di solito immagino gli uomini in carriera un po' meno confidenziali, che mantengono le giuste distanze con i propri dipendenti. Ed invece lui è tutt'altra cosa, sembrava quasi ci conoscessimo da sempre.

La piccola Madison, invece è una bambina molto particolare. Parla in un modo quasi da dimenticare che abbia solo cinque anni. Il suo modo furbo di guardare ed il modo schietto di dire le cose, mi hanno già conquistata.

Per finire sapere che Tom, lavori nella stessa società dove lavoro io, specialmente al mio stesso piano, la cosa mi ha scorcetata. Non avrei mai potuto immaginare una cosa simile.

È stato un giorno talmente pieno, che è passato in un battibaleno. A fine lavoro, Josh mi ha accompagnata a casa.
E adesso mi godo, la mia doccia tanto desiderata. Giro la manovella, e l'acqua comincia a scorrere. Aspetto che si riscaldi prima di entrarci.
Shawn non si è fatto sentire per tutto il giorno, dubito che stasera ci vedremo. La cosa mi turba parecchio, non riesco a mantenere questo gioco. Voglio sapere cosa fa durante la sua giornata, vorrei raccontargli di me. Ed invece lo sento così lontano.

L'acqua calda scorre in tutto il mio corpo, ma non riesco a rilassarmi sotto il getto, come succede di solito.
Il pensiero di Shawn mi mette ansia. Vorrei tanto che fossimo una coppia normale, ma comincio a pensare che non lo saremo mai.
Quando siamo insieme è così dolce e premuroso, talmente attento che sono certa che prova per me un forte sentimento. Ma non appena non ci vediamo, mille dubbi mi assalgono.

Entro nella mia camera, e la prima cosa che faccio è recuperare il mio cellulare dalla borsa. Scorro il display, ma nulla, nessuna chiamata ne un sms da parte sua.
Mi metto seduta sul letto, affondo le mani travi capelli. Non so davvero che fare.
Se continuo così, rischio di diventare pazza.

Mi sollevo di scatto dal letto, mi avvento sul mio armadio alla ricerca di qualcosa da mettere. Non riesco a rimanere ferma ad aspettare, io non sono fatta così. La rassegnazione è una cosa che non mi appartiene. Probabilmente se faccio due passi, riesco a far allegerire l'ansia.

Indosso un paio di jeans chiari, ed una maglia viola.

Sento il campanello suonare, corro ad aprire.

Davanti a me appare Polly, mi lancia un'occhiata dubbiosa, poi sorride.

<< Ehi, Polly. Entra >> Tiro la porta per aprirle il passaggio.

Sì passa una mano tra i capelli, sembra nervosa.<< Non voglio entrare, volevo chiederti se hai un po' di tempo da dedicarmi.>>

<< Dimmi pure.>> Mi poggio sullo stipite della porta.

<< Ti va un aperitivo, insieme a questa tua  vecchia amica?>> Fa lei indicandosi con l'indice.

Sorrido quando le vedo fare il broncio. << Certo che mi va.>>

<< Mi sei mancata, Sam.>> Butta le sue braccia al mio collo, e mi stringe forte.

<< Anche tu, mi sei mancata parecchio.>> Chiudo gli occhi tra i suoi capelli, e ricambio l'abbraccio affettuoso.

<< Prendo la borsa e andiamo.>> Dico staccandomi da lei.

<< Certo, ti aspetto giù.>>

Prendo la tracolla nera, ed esco velocemente da casa per raggiungere la mia amica.
Quando varco la soglia del portone rosso, con mia grande sorpresa vedo Polly, aspettarmi dentro un auto di piccole dimensioni . Il colore è alquanto bizzarro, di un giallo scuro simile alle sabbia del Sahara. Mi avvicino, e quando lei si accorge della mia presenza mi fa un gesto della mano invitandomi a salire.

As  a Wave  ~S. M.~      [ Completa ] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora