Cap 91

917 62 17
                                    

Passo dopo passo, mi allontano da quello che pensavo fosse la mia felicità. Perdo tutte le mie speranze nel buio della notte, il giardino di questa casa mi accompagna nel mio silenzio.
Mi siedo in un dei gradini delle scale di questa enorme casa, che mi ha rivelato la verità più orribile della mia vita. Circondo le braccia alle mie ginocchia e poggio il mio viso su di esse.

Non mi ama e non mi amerà mai, queste parole sono entrate dentro di me e sembrano non volere uscire più, probabilmente non lo faranno mai. Nella vita ci sono cose che ti lasciano il segno, anche quando le cicatrici non sono evidenti sul tuo corpo. Spesso le cicatrici le portiamo dentro il nostro cuore.

Devo andare via da qui, ma non so come. Anche dovessi chiamare un taxi, non sconosco l'indirizzo e non saprei a chi chiederlo.
Chiamare mia madre non mi sembra il caso, le farei semplicemente prendere un colpo.

Sento aprire la porta dietro di me. Mi irrigidisco, adesso il mio corpo sta sulla difensiva, un brivido gelido percorre la mia colonna vertebrale.
I suoi passi dietro di me, solcano i gradini uno dopo l'altro.

Shawn si ferma sul mio stesso gradino, senza sedersi. Riesco a sentire il suo respiro affannoso, tra il silenzio.<< Come torni a casa?>> Mi chiede con voce atona, come se gliene fregasse qualcosa.

Aspetto qualche secondo prima di rispondere, la mia voce è come bloccata.<< Vado via tra un po' non preoccuparti.>> Sussuro senza nemmeno guardarlo. Fisso il gazebo davanti a me, ma non lo attenziono  perché sono persa nei miei pensieri.

La sua voce sembra più calma, ma so che si sta sforzando di trattenere la sua rabbia. << E così sei la figlia di Julia, la nostra governante. Chi lo avrebbe mai detto?>> Sbuffa quasi incredulo.

Io non gli ho mai negato di chi fossi figlia, certo non avrei mai immaginato che mia madre lavorasse in casa sua.<< E tu invece hai dei genitori, e sei pure straricco. Chi lo avrebbe mai detto?>> Mi viene spontaneo rispondere, me ne pento subito dopo.

<< Tu, non sai un cazzo. >> Impreca, scendendo di due gradini, piombandosi di fronte a me.

Alzo gli occhi e per la prima volta da quando è qui fuori, gli rivolgo il mio sguardo.<< Come potrei sapere, se nascondi chi sei davvero?>> Replico con la voce incrinata.

Nei suoi occhi scuri come la notte, vedo nuovamente accrescere il rancore.<< Non è una cosa che ti riguarda.>> Sbotta, mettendosi le braccia incrociate al petto.

Scuoto la testa, affondo le mani nei miei capelli, mi sento quasi impazzire.<< Come ho fatto, a fidarmi di te?>>

<< Perché sei un ingeua del cazzo. Troppo facile, ti saresti fidata di chiunque.>> Risponde non curandosi del mio stato d'animo.

Ritorno a guardarlo, fulminandolo.<< Sei la persona più cattiva che abbia mai conosciuto, la peggiore che mi sono ritrovata davanti.>> Mordo il mio labbro inferiore per la tensione. Sento l'ansia accrescere sempre di più.

Fa una risata sarcastica, e nei suoi occhi si accende la scintilla della sfida. Ma io non voglio più combattere, ho deposto le armi.
<< Pensi di ferirmi? >> Dice con disprezzo.

<< No, Shawn. Vorrei solo non averti mai conosciuto.>> Mento, non voglio che continui a farmi del male, ci sta provando in tutti i modi.

Una strana espressione gli compare sul viso, poi si gira dall'altro lato dandomi le spalle.<<Bene, su una cosa siamo d'accordo.>> Asserisce con un tono alto e deciso.

Sono stufa di come mi tratta, mi faccio coraggio alzandomi da terra. E con la poca forza che mi è rimasta, pronuncio quelle che devono essere le mie ultime parole nei suoi confronti.<< D'ora in poi tu per me non esisterai più, farò di tutto per dimenticarti. Qualunque cosa per annientare l'amore che provo per te.. . Qualunque cosa.>>

As  a Wave  ~S. M.~      [ Completa ] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora