Cap 68

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Il dolore: una profonda sofferenza che attraversa il tuo intero corpo, ma agisce maggiormente sul cuore. Fa leva su di esso, non lasciando nessun spiraglio di luce. È proprio così che mi sento, così mi sentivo dopo la perdita di mio padre. Sono due dolori diversi.
Entrambi protagonisti di una perdita. Quella della persona che più mi amava al mondo, e quella della persona a cui hsi dato il tuo amore senza che lo meritasse.

Ma il dubbio è proprio questo? Doniamo il nostro amore, solo a chi lo merita? Oppure è il cuore a decidere, sceglie lui senza pretese. Succede così, non tutti ti fanno perdere un battito, appesantire il respiro o regalarti le farfalle allo stomaco. Forse la verità è nascosta proprio dove nasce l'amore, nel nostro cuore.

Ho lo sguardo rivolto alla parete rosacea della mia stanza, sono concentrata su un punto fisso, da oltre trenta minuti. I miei pensieri mi hanno fatto viaggiare nei ricordi del passato.
Ogni sofferenza, mi ha colpita come una lama conficcata senza pietà nei miei organi vitali. Sono a pezzi, ed adesso io ho bisogno di ogni minima parte di quei pezzi per potermi ricomporre ed andare avanti. Sopravvivere.

Mi sollevo dal letto, quando sento suonare alla porta. Mi trascino sui piedi, sono particolarmente stanca, dormirei volentieri l'intera giornata.
Afferro la maniglia e la tiro giù, allo scocco la trascino la porta verso di me. Vorrei richiuderla d'impulso, quando mi ritrovo  il mio bellissimo vicino con un sorriso smagliante, proprio davanti ai miei occhi. Mi passo istintivamente le mani sui capelli, devo essere impresentabile, Shawn mi ha lasciato a casa un'ora fa e non ho nemmeno fatto una doccia, perdendomi nei miei assurdi pensieri devastanti.

I suoi occhi caramellati mi ricordano un bellissimo tramonto d'estate. Che vengono risaltati dai capelli castani pettinati all'insù. Indossa un jeans scuro ed una maglia rossa.
<<Buongiorno Sam.>> Fa lui lanciandomi un'occhiata divertita, probabilmente per la mia espressione sconvolta.<<Buongiorno a te, Nick.>> Balbetto, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Si sposta in avanti, abbassandosi leggermente per guardarmi dritto negli occhi. Sposto la testa di riflesso, sento il calore salirmi sugli zigomi. Detesto mostrare la mia timidezza, ma a quanto pare è troppo tardi. <<Hai da fare?>> Domanda con un ghigno.
Corrugo la fronte, sono turbata dall'improvvisa richiesta.<< Ehm. . . Avevo un appuntamento.>> Rispondo.

Si raddrizza, e affonda le mani nelle tasche.<< Che peccato.>> Sbuffa. Qualcosa mi fa pensare che volesse invitarmi a fare qualcosa. << Con un ragazzo?>> Aggiunge, inarca un sopracciglio in attesa di una risposta. Devo dire che la cosa non mi sorprende affatto, la curiosità è una dote di famiglia. << No, con il mio materasso.>> Mi lascio sfuggire con un po' di ironia, lui fa un espressione buffa ed io non resisto, mi piego sulle ginocchia in una risata clamorosa.

Incrocia le braccia al petto, e mi guarda con aria scompaginata. << Bene. . . Bene. . . Quindi ti sei presa gioco di me?>> Fa lui, nascondendo un sorriso sotto i baffi.
<< Bè, non era mia intenzione, credimi. Ma sono talmente stanca, che ho proprio bisogno del mio materasso.>> Annuncio con disinvoltura.

Nick alza le braccia come volesse scusarsi dell'improvvisa interruzione. << Non credi di essere troppo giovane, per poter passare una giornata bellissima,  come questa a dormire? Sarebbe come sprecare la parte più bella della propria vita ad oziare.>> Commenta con fare melodrammatico. La cosa mi fa sorridere, << dai, non dire così! Una volta tanto bisogna concederselo.>>

Mi abbranca estemporaneamente la mano, e mi tira facendomi varcare l'uscio della porta, che con gesto fulmineo richiude dietro di me.<< Non oggi a quanto pare! >> Mi guarda mentre la sua mimica facciale si modifica, sbellica dalle risate.
<<Ma. . . Sei per caso impazzito? Adesso come faccio a rientrare, mia madre non tornerà prima delle venti e trenta. Non ho né le chiavi, né il cellulare.>> Mi agito nervosamente, mordicchio le unghie nella speranza di trovare una soluzione imminente. Appoggio nostro testa al muro, non mi aspettavo che la mia giornata proseguisse anche peggio di come era già iniziata.

<< Sam datti una calmata! Ci sono io con te.>> Commenta Nick, bloccandomi da un braccio. << Sai che sollievo! È per colpa tua, solo tua. Se mi sono cacciata in questo bel pasticcio.>> Protesto, sono irritata. Questo qui, è anche peggio di Shawn.

<<Basta Sam, è tutto inutile. Che ti lamenti a fare? Se non hai altre alternative, se non quella di venire con me?>> Azzarda con coraggio, giuro che lo prenderei a schiaffi. E non mi fermerei prima di avergli procurato dei lividi profondi, che porterebbe sul suo bel faccino a vita? Facendogli ricordare il guaio , che mi ha causato oggi.

Il pensiero della sua aria beffarda colma di lividi, mi soddisfa perfidamente.  Ma poi la mia coscienza riprende vita, e scuoto la testa per cancellare quell'orribile immagine dalla mia mente. Devo essere impazzita, non è da me, fare certi pensieri. Io sono contro ogni tipo di violenza.

Senza esitare ancora, mi trascina giù per le scale. Non serve fare forza, perché lui ne ha molta più di me, e poi sulle scale non mi sembra neanche una buona idea. Diventerebbe pericoloso e concludersi la mia giornata al pronto soccorso. Rabbrividisco al solo pensiero.

Siamo ormai giunti fuori il palazzo. L'affanno di Nick è contrassegnato da un'espressione vittoriosa, gli do un pugno nel braccio per zittirlo prima ancora che possa dire qualcos'altro che potrebbe farmi arrabbiare ancora di più.

<<Arrenditi Sam, se mi metto in testa una cosa, difficilmente ci ripenso.>> Fa un sorrisetto sarcastico. Serro i pugni lungo i fianchi, gli lancio un'occhiata truce. << E sentiamo Nick, cos'è che ti saresti messo in testa?>> Domando con un tono alto.
<<Ecco, mi piacerebbe conoscerti meglio, passare del tempo con te. Sono curioso, di capire se sei così speciale, come afferma la mia cara sorellina.>> Commenta seriamente.

Spero che stia scherzando, e lo spero con tutto il cuore. Non ho proprio voglia di avere a che fare con un altro Shawn. Ne ho piene le tasche.
Gli volto le spalle senza rispondere e mi incammino senza una meta.

As  a Wave  ~S. M.~      [ Completa ] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora