Cap 86

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Il telefono sulla scrivania squilla, non indugio e rispondo prontamente.

Alzo su la cornetta, e premo il tasto verde.≤< Pronto?>>

<< Sam, sono Clara. Tua zia mi ha detto di avvisarti che tra non molto passerà da te con il Signor Alan.>>

Capisco istanteneamente di chi si tratta.<< Sarebbe il socio?>> Ticchettio le unghie sulla scrivania, sono nervosa. L'ansia mi assale, e se non dovessi piacergli?  Magari non gli avrebbe bene che sono la nipote della sua socia, tra virgolette "raccomandata", odierei di passare per la nipote del capo che non sa fare nulla. Sbuffo.

<< Esattamente.>> Conferma Clara.

<< Ok, sono pronta.>> Affermo, cercando di armarmi di coraggio per l'imminente incontro.

<< Meglio così.>> Un attimo di silenzio, e poi mi chiede: << Hai notato la pila di fogli sulla scrivania?>>

Butto lo sguardo su di essi, sono  ben raccolti uno sopra l'altro rilegati con un nastro blu. Nonostante la curiosità, non ho osato toccarli.<< Sì certo che li ho notati. Sono abbastanza evidenti.>> Le camzono.

Sento ridere Clara.<< Hai ragione Sam. Comunque puoi dare un'occhiata? Sono richieste di vari artisti emergenti, che chiedono di organizzare delle mostre con noi.>>

<< Davvero? Ed io cosa dovrei fare?>> Domando sconcertata.

<< Chiamali, devi fissare gli appuntamenti con loro. Solo due settimane disponibili non oltre. Quindi devi organizzare tutto, non fare confusione. Ti raccomando devi di loro, di presentarsi con almeno una delle loro opere.>>

<<Oh, quindi non tutti avranno diritto ad una mostra.>>

<< Certo che no. Ci sono Delle selezioni. Passeranno solo i migliori.>>

<< Wow, sarà un duro lavoro.>>

<< Sta tranquilla, tua zia è molto in gamba! >>

Sento bussare la porta, scatto in piedi. La tensione del mio corpo è alta, respiro profondamente. << Avanti.>> Dico con tono alto, cercando di mantenere un tono deciso, ma la voce tremante.

La maniglia della porta si apre, ed entra un uomo ben vestito , un po' come lo avevo immaginato.  Indossa un completo grigio chiaro. Sotto la giacca si vede la camicia bianca . È da solo, zia Katrine non è qui, questo basta ad agitarmi di più.

<<Posso?>> Chiede l'uomo, ancora fermo sulla soglia della porta.

<<Certo che sì. Sì accomodi pure.>> Rispondo.

Lui si avvicina a passi lesti verso la mia direzione. Distende il suo braccio porgendomi la mano, allungo la mano anche io. Le nostre mani si stringono per un momento, poi ritorno a sedermi. Fa lo stesso anche lui, nella sedia di fronte a me.
L'uomo alto con i capelli grigi mi guarda con i suoi grandi occhi marroni. Le sue labbra si aprono in un sorriso stratosferico. << Tu sei la famosa Sam, quindi.>>

<< Sì sono proprio io.>>

<< Tua zia dice che sei molto in gamba. Si fida ciecamente di te.>>

<< Non c'è soddisfazione più grande, la fiducia è la cosa più essenziale.>>

<<Proprio vero.>> Abbassa per un attimo lo sguardo, poi ritorna a guardarmi.<< Tua madre dice che sei speciale. Non solo perché sei sua figlia. Ma soprattutto nella capacità di essere sempre positiva . Riuscire a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, non è una caratteristica che hanno molti. >>

As  a Wave  ~S. M.~      [ Completa ] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora