Aveva osato baciarla sul collo mentre era disteso su di lei, ora che l'eccitazione stava pian piano scemando e il respiro tornava regolare. Kate si lasciò baciare, anzi piegò il collo di lato per facilitargli il compito. Si aggrappò poi alla sua camicia e si lasciò tirare su da lui. Gli sorrise, forse, non lo sapeva nemmeno lei. Certo era che lui ci sapeva fare, era iniziata come un gioco per farlo appagare, lo era stata lei, più volte. Tre, probabilmente, ma non ne era certa, perché ad un certo punto non aveva più capito quando un orgasmo era finito e quando ne stava per cominciare un altro.
- Felice di averti fatto felice, detective. - Le disse ritrovando la sua faccia tosta, insieme ad un respiro regolare, mentre con la mano tornava ad indugiare in mezzo alle sue gambe, sul suo sesso, trovandolo bagnato di umori e piacere di lui e di lei. Lo avrebbe lasciato fare, avrebbe continuato a farsi masturbare e forse ricominciato tutto da capo, lì su quel tavolo. Katherine Beckett aveva quasi trent'anni e di certo lui non era il suo primo uomo, né il primo con il quale aveva un incontro di solo sesso, nemmeno il primo che l'aveva scopata su quel tavolo. Sicuramente però era il primo che lo aveva fatto così, ma non gliel'avrebbe data vinta. Non così facilmente, non a quel sorriso impertinente che già cantava vittoria. Dovette tenere a freno i suoi ormoni e imporsi di non lasciarsi andare. Gli bloccò il polso e lui rimase interdetto a guardarla.
- Cosa c'è detective? Mi pare che stessi apprezzando... - Disse sicuro di se. Tanto, troppo per lei che non voleva assolutamente farlo vincere. Era andato a casa sua, l'aveva provocata, non poteva pensare anche di comandare lui. Lo poteva solo credere, illudersi.
- Adesso tocca a me, Castle.
E così dicendo lo allontanò il tanto che bastava per scendere dal tavolo e nuda lo spinse facendolo camminare all'indietro: quasi inciampava ad ogni passo con i pantaloni mezzi calati che gli impedivano di camminare in modo consono. Lei, invece, sembrava una dea. La schiena dritta, tesa, il passo deciso: solo ora Castle poteva vedere quanto fossero belle e lunghe le sue gambe. Si sarebbe inginocchiato ed avrebbe ripreso a baciargliele lì, dove si trovava, invece lei lo fece arretrare ancora, fino ad una camera da letto, la sua camera da letto. Fino al suo letto.
Lo aveva fatto distendere e gli era salita sopra a cavalcioni. Lui rapito da lei, da quella statuaria bellezza ancora un po' acerba ma estremamente fiera. Lei gli sbottonò la camicia, senza toglierla, solo aprendola a lato, per far vedere il suo torace, non certo scolpito ma possente, sovrastato da una leggerissima peluria. Gli fece alzare le braccia, sopra la testa, mentre con la lingua lo lambiva, dalla striscia di peli sopra il pube fino allo sterno e poi il collo, strusciandosi su di lui, con il bacino ed il ventre, facendogli sentire quanto ancora era bagnata, e lo era tanto, di nuovo.
Castle chiuse gli occhi per godersi questa volta lui le sue attenzioni, curioso di cosa avrebbe fatto quella donna solo in apparenza di ghiaccio ma che aveva già scoperto essere un vulcano attivo. La sentì spostarsi appena, aprire un cassetto e poi fu un attimo percepì qualcosa di freddo stringere intorno ai polsi e quando aprì gli occhi quello che vide fu il sorriso compiaciuto di Beckett.
- La mia safeword è sempre "mele" - disse Castle deglutendo.
- Non avrai bisogno di safeword, Castle. Avevi detto che volevi provare le mie manette? Ti ho accontentato. Ora fai il bravo e lascia fare a me. - scese dal letto e con una mossa rapida gli sfilò i pantaloni e rimase a guardarlo. Il suo membro tornato a riposo stava ricominciando a prendere vigore, segno che quella situazione lo eccitava e ancora non aveva provato nulla.
Lei aveva voluto tutto e subito da lui ma non era disposta a ricambiargli il favore. Gli aveva fatto credere di essere lui a condurre il gioco, ma lei aveva appena iniziato a giocare, con lui. Era come quando conduceva gli interrogatori e faceva credere al sospettato di avere la meglio su di lei, che era lui il duro, l'uomo, e intanto gli scavava pian piano la fossa intorno.
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Now I Know
FanfictionSiamo nel pilot. Castle e Beckett si sono appena salutati sulla strada. Quel "You Have No Idea" riecheggia nella mente di Castle che non riesce a smettere di pensare alla detective e a come lo ha provocato... Dovevano essere solo due parti... sarà q...