Si era svegliato a metà notte urlando per quei dolori lancinanti che gli facevano maledire ogni volta di avere ancora delle gambe attaccate al corpo che non funzionavano ma servivano solo come catalizzatori di un dolore che lo stritolava dall'interno, che lo attanagliava e bruciava come fuoco vivo in certi momenti e scariche elettriche subito dopo e non sapeva ancora cosa fosse peggio. Alzò il busto di scatto, troppo velocemente, ottenendo così solo altro dolore dalla cicatrice all'addome, respirava a fatica, sudava e voleva solo che tutto finisse presto.
Rick si accorse di non essere solo, solo quando Kate accese la luce. Si voltò a guardarla con gli occhi smarriti, il volto che era una maschera di dolore e la fronte madida di sudore freddo. Si alzò da quella poltroncina dove si era addormentata per sedersi vicino a lui e gli asciugò pazientemente la fronte ed il collo con un asciugamano mentre lui cercava di tornare a respirare normalmente. Non riusciva a parlare, a dirle nulla. Avrebbe voluto chiederle perché fosse lì, non si era nemmeno accorto, dopo aver preso le sue pasticche, di essersi addormentato con lei sempre vicino.
- Dove sono le tue cose, Castle? - Gli chiese quando le sembrò più calmo e l'ondata più acuta del dolore sembrava passata. Lui le indicò il piccolo armadio vicino al bagno dal quale lei, dopo una breve ricerca, tirò fuori una delle sue magliette pulite. Era nuova, aveva ancora il cartellino, blu con il collo a V e guardandola sicuramente di una taglia in più rispetto a quelle che portava di solito, eppure si era anche dimagrito in quei giorni lì in ospedale. Gli tolse la maglia sudata e con l'asciugamano terse anche le spalle e la schiena, per poi passare al torace, facendo attenzione a non fargli male dove la ferita era ancora recente. Lui la guardava non riuscendo a non pensare che non era questo che voleva per lei, non era questo che voleva per loro.
- Non voglio che mi fai da infermiera, Kate. - Gli disse con la voce carica di tristezza mentre stava per mettergli la maglia pulita, ma in quel momento lei si bloccò, accorgendosi che la montagna da scalare era più alta e impervia di quello che aveva immaginato e doveva percorrerla tutta da sola, trascinandosi lui dietro. Non si scoraggiò per questo. Le mani di Kate, adesso, percorrevano dalla schiena di Rick stavano risalendo fino alle spalle mentre le labbra trovarono prima la pelle vicino alla scapola, poi scesero sul petto di lui, fermandosi lì, vicino al suo cuore che batteva così forte che lo percepiva in tutta la sua potenza.
- Non sono un'infermiera. - Gli sussurrò con le labbra che gli lambivano la pelle e poteva sentire il suo respiro caldo accarezzarlo. La strinse a sè, gli piaceva quella sensazione, gli era sempre piaciuta e Kate rimase così fino a quando non lo sentì di nuovo calmo e Rick poi si rivestì senza bisogno di aiuto e sorrise nel vederla cambiare di posizione ai cuscini prima che si sdraiasse di nuovo, così da avere un guanciale fresco ed asciutto e le sorrise.
- Dopo che è morta mia madre. - Disse lei sorprendendolo.
- Cosa?
- Avevo spesso degli incubi la notte e delle crisi di panico. Mi svegliavo tutta sudata, piangendo ed odiavo rimettermi a dormire sui cuscini umidi. Così ne avevo sempre un altro a portata di mano e quando mi capitava li invertivo. - Gli raccontò tenendogli la mano, come se fosse un bambino che aveva bisogno della storia della buona notte.
- Dovresti andare a dormire anche tu Kate, non voglio che arrivi distrutta a lavoro per colpa mia.
- Non lavoro in questi giorni. Mi hanno dato qualche giorno per riprendermi dopo l'esplosione e poi ho tante ferie arretrate.
- Qui starai male su quella... cosa scomoda. - Protestò ancora lui indicando la sua seduta.
- Non ti preoccupare, ho passato notti al distretto su sedie molto più scomode. Dormi ora Castle, domattina devi essere in forma per la tua fisioterapia. - Lo baciò sulle labbra e quello che doveva essere un casto bacio si trasformò in qualcosa di più che nessuno dei due voleva interrompere.
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Now I Know
FanfictionSiamo nel pilot. Castle e Beckett si sono appena salutati sulla strada. Quel "You Have No Idea" riecheggia nella mente di Castle che non riesce a smettere di pensare alla detective e a come lo ha provocato... Dovevano essere solo due parti... sarà q...