Ragione e istinto

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ANITA'S POV

Penso che ci sia una connessione profonda tra corpo e anima, tra passione e ragione.
Quel giorno ritornai a casa, dopo che la mia mente aveva detto addio all'unica persona che alleviava il suo dolore. Schiena contro il muro, le gambe si accasciarono al suolo, lo ricordo bene, come se volessero rifiutarsi di procedere e di condurmi lontano da Andy. E così, anche se con tutta la mia volontá e razionalitá sapevo di dover proteggere l'unico ragazzo che avessi mai amato, il mio corpo diceva basta.
"Basta rinunciare alla felicitá, Annie" mi diceva, "basta voltare le spalle all'amore"

Basta, si. Ma come potevo fare?
La mia vita faceva giá abbastanza schifo, ma sapevo che continuare a crogiolarmi in un letto di insofferenza e paura mi avrebbe distrutta. E io infondo, mi volevo bene. Volevo bene alla ragazza che vedevo nello specchio, non volevo che soffrisse ancora, non volevo altre lacrime in quegli occhioni verdi. Eppure piangevo, chiamando invano Andy tra me e me col cellulare tra le mani.
Volevo scrivergli, dirgli la veritá, cancellare passato, presente e futuro, cancellarmi del tutto solo per reinventarmi insieme a lui per tutta l'eternitá.
Non potevo più aspettare. Gli scrissi un messaggio dettato dalla passione del momento.

"Andy, perdonami. Vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto. Mi manchi, ho bisogno di te eppure non posso averti perché ti farei del male e tu sei la cosa più cara che ho. Allontanarmi da te non é stata una mia scelta, ti prego di credermi anche se é difficile. Non posso dirti nulla di più e questo mi spezza il cuore, perché più di tutti meriti una spiegazione. Sappi peró che grazie a te ho ancora le forze per reagire. Sei l'unico regalo che la vita mi ha fatto. Addio"

Lo inviai senza pensarci nemmeno un secondo, per poi pentirmene subito dopo. Ero pazza, del tutto andata, Andy mi ammattiva, mandava a rotoli ogni mio tentativo di rimanere lucida. Maledicevo la notte in cui mi aveva salvata: io sarei morta e con me il dolore, l'affanno. Non avrei mai conosciuto l'amore e non avrei mai sofferto per esso.

Andy non mi rispose e io precipitai nel buio, senza speranza.
"Basta Annie! Non rinunciare a..." ma misi a tacere quella stupida voce dentro la mia testa: senza Andy non dovevo rinunciare più a nulla, perché niente mi apparteneva.
***
NARRATORE

"Va bene signorina, abbiamo concluso. Ci dispiace davvero per l'accaduto, lei ha rischiato molto. É stata coraggiosa"
disse un giovane poliziotto, tutto impettito dentro la divisa che sembrava indossare con orgoglio.
"La ringrazio. Non é stato facile e ora ho paura persino di uscire di casa da sola"
"Per questo le abbiamo giá messo a disposizione due miei colleghi, che le faranno da scorta finché non si sentira sicura" le sorrise, rivolgendosi ad altri due poliziotti che guardavano incuriositi il salotto di Anita.
La ragazza tiró un sospiro di sollievo.
La polizia era a conoscenza del fatto che quell' uomo, un certo Jack Logan, facesse parte della setta che per anni non faceva altro che mietere vittime per i loro riti. Anita, però, non aveva fatto parola del codice alla polizia, sarebbe stato del tutto inutile: doveva prima trovarlo e decifrarlo lei stessa, come voleva suo padre, o avrebbe messo in pericolo la vita di molti, dato che i membri della setta avrebbero fatto di tutto pur di entrarne in possesso. Doveva cavarsela da sola, ancora una volta.
Si sentiva al sicuro con i due poliziotti della scorta, ma non del tutto: aveva imparato a sue spese quanto quegli uomini fossero scaltri e subdoli.
I poliziotti si congedarono, e quelli addetti alla scorta si appostarono difronte al portone di casa.

Era ormai ora di cena e, mestamente, Anita si apprestava a cucinare qualcosa da mangiare, nonostante non avesse affatto fame. Stava dimagrendo molto, si sentiva uno straccio anche se il suo volto manteneva l'eleganza e la freschezza che la caratterizzavano.

Coninciò a pensare al codice, a Richard, l'amico di suo padre che avrebbe dovuto consegnarglielo. E se in tutto quel tempo Richard fosse morto? O ucciso? Chi poteva farglielo avere, dove poteva averlo nascosto?
Pensava a tutte queste cose quando sentì suonare il campanello.

Anita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora