5 giugno 2004, Sydney.
James Owens guardava negli occhi sua moglie, attraverso la fiamma tremolante di una candela.
Il verde delle sue iridi fiammeggiava tanto quanto quella piccola fonte di luce che illuminava il salotto buio.
La donna respirava lentamente e stringeva dolcemente la mano del marito."Ho tanta paura James"
Lui annuì pensieroso.
"Anche io"Con l'altra mano cominciò a torturare un pezzetto di carta, riducendolo in mille pezzi, mentre si mordeva il labbro talmente forte da farlo sanguinare.
"Sei ancora in tempo James. Sei in tempo per salvarci tutti"
"Non possiamo salvarci, Camilla. Nessuno di noi due. Ci ucciderebbero in ogni caso e io ho preso la mia decisione"
La donna strinse più forte la mano del marito, questa volta per la rabbia e per la paura.
"E non pensi ad Anita? Non pensi a nostra figlia? Vale la pena tentare, andare da loro e chiedere perdono"
"Sai che penso a nostra figlia e sai che mi é cara più della vita. Ma non moriranno altre persone per colpa di quegli uomini. É mia responsabilitá fare di tutto per fermarli e posso farlo. Per me e per te é finita ormai e marcirò all'inferno per il mio errore"
James si alzò dalla sedia e si inginocchiò ai piedi della moglie, poggiando la testa sul suo grembo.
"Dovresti uccidermi tu per quello che ho fatto alla nostra famiglia. Sono finito in qualcosa di più grande di me per la mia ingenuitá e ora pagherai anche tu per la mia colpa. Non posso chiederti di perdonarmi, io..." fu interrotto da sincere lacrime di dolore.
Camilla gli prese il viso addolorato tra le mani: "Davanti a Dio ho promesso che ti sarei stata accanto in salute e in malattia, nei momenti felici e in quelli dolorosi. Manterrò la mia promessa"Non si erano accorti che la piccola Anita sbirciava la scena dalla fessura della porta della sua cameretta. Teneva stretta la zampa del suo orsacchiotto, che col naso toccava il pavimento che raffreddava i piedini nudi della bambina. Anita cominciava a sudare. Di che cosa stavano parlando i suoi genitori? Sembravano così tristi alla luce fioca di quella candela e ora lei aveva paura. Li sentiva bisbigliare parole che suonavano minacciose alle sue orecchie di bambina.
La brusca frenata di un'automobile la fece trasalire e sentì il cuore rimbombare nelle orecchie.
"Camilla...sono loro!"
Indietreggiò di qualche passo. Vide la mamma correre verso la sua camera e spalancó la porta.
"Anita, tesoro... oh che ci fai qui in piedi?"
La prese in braccio e la strinse forte, cominciando a piangere, concitata. Suo padre sbirciava dalla finestra, con le mani tra i capelli."Tesoro mio, ora devi ascoltarmi. Esci dalla porta sul retro e corri via, più lontano che puoi da qui"
Anita la guardava terrorizzata, con gli occhioni verdi spalancati.
"No... no mamma, ho paura del buio, voglio stare con te, che cosa sta succedendo?"
"Lo so che hai paura, lo so, ma devi metterti in salvo, obbedisci senza fare domande. E dopo che avrai aspettato almeno un'ora, chiama zia Anne, questo é il suo numero" e le infiló un bigliettino nella tasca del suo piccolo e morbido pigiama.
La mamma parlava in fretta, era agitata, sudata, e piangeva mentre le accarezzava i lunghi capelli.
Il papá entro nella camera, la prese per mano e correndo la condusse alla porta che dava sul retro della casa.
"Fai come ha detto la mamma, ora. É per la tua vita, Anita"
La piccola piangeva disperata.
"Vi rivedrò? Mamma, papá, vi rivedrò?!"
"Si, certo che ci rivedrai. Ora vai e fai silenzio. Mamma e papá ti amano" le disse. La spinse a forza fuori dalla porta nel momento in cui qualcuno bussò violentemente al portone di ingresso.
Non aspettarono la risposta.
Con un colpo di spalla, tre uomini incappucciati irruppero nella loro casa.Camilla fece in tempo a vedere dalla finestra Anita voltare l'angolo della strada, mentre correva scalza sull'asfalto bagnato. Almeno lei era salva.
Lo stesso non si poteva dire di loro. Quegli uomini li condussero via con una pistola puntata alla testa. Il terzo gettó della benzina sul parquet della sala e con la stessa candela che aveva illuminato gli ultimi istanti di Camilla e James Owens, incendiò la loro casa e tutti i loro ricordi.
I due salirono in una grande macchina nera, legati e imbavagliati.
"Mi é parso di vedere la camera di un bambino, quando ho sollevato la candela" disse al suo compagno l'uomo che aveva appiccato l'incendio, prima di salire in auto.
"Lui non ci ha detto di avere figli. Il capo non sará contento, siamo stati troppo frettolosi"
"Gli diremo che il figlio é morto nell'incendio"
"Non possiamo rischiare. Faremo parlare quel figlio di puttana"I cadaveri di Camilla e James Owens furono ritrovati una settimana dopo, in aperta campagna con un colpo sparato alla fronte.
Non si seppe mai nulla di quel misterioso omicidio.*ANGOLO AUTRICE*
Come promesso sono tornata con una nuova storia. Tutto inizia con questa piccola introduzione, fondamentale per la comprensione dello svolgimento del racconto.
Spero che lo seguiate, l'insicurezza é tanta ho bisogno del vostro sostegno❤❤❤❤ Spero che vi piaccia, fatemi sapere.
I love you all
-Terry
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Anita
Mistério / SuspenseQuando il legame col suo passato diventa insopportabile, Anita si rende conto di non aver vissuto nemmeno un giorno, dopo la morte inspiegabile dei suoi genitori. Sará Andy, un promettente fotografo australiano, a restituirle quella che risulterá es...