La tomba del cuore

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ANITA'S POV

Andrew Wilson era morto.
Da due settimane avevo scavato la sua fossa nel mio cuore, e dopo averla ricoperta di lacrime l'avevo chiusa per sempre.

É un mio difetto, lo so bene, ma non riesco a perdonare facilmente. E quando la mia dignitá viene ferita io ferisco chi mi ha fatto male.
Si, Andrew Wilson era morto, ma solo per me. Viveva, eccome. Mi aveva lasciato con un retrogusto amaro nella bocca, quello di chi divora tutti i frutti di un cestino e proprio l'ultimo é quello guasto. Così, il sapore dei ricordi, anche di quelli più dolci, é rovinato per sempre.
Quel ragazzo era il frutto marcio, l'ultimo.
Il dolore e la frustrazione che mi aveva fatto provare erano talmente intensi che ero tornata a essere l'Anita di un tempo. Quella stanca, sfiduciata.
Avevo scacciato Andy la notte prima.
Quando lo vidi all'improvviso davanti a me pensai che forse avevo sognato tutto: si, non poteva essere vero. Lui era lá, e tornava da me. Per un attimo, ma solo per un attimo, mi sentii di nuovo felice.
Ma poi le sue parole mi annientarono, riducendomi in polvere davanti ai suoi occhi. Era venuto per il colpo di grazia.
Mi aveva accusato ingiustamente. Si era fatto una delle mie migliori amiche. Lora mi aveva tradito. Joseph mi aveva tradito. Andy mi aveva tradito.
Ma io non mi sarei mai tradita, mai. Io meritavo di più, lo sapevo. E non si tratta di vanitá, no, ma solo di amor proprio. Avevo imparato a volermi bene dopo tutto, almeno un poco.

Andy mi aveva scritto quella mattina, un messaggio che avevo cancellato dopo averlo letto con le lacrime agli occhi (si, la mia mente non perdonava, ma il mio cuore non dimenticava la dolcezza passata):

"So che non vuoi vedermi, né sentirmi. Ma almeno leggi queste parole e non ignorarmi subito, anche se é quello che vorresti fare. Ho sbagliato profondamente. Sono stato terribile con te, ho tradito la tua fiducia. Ho fatto una cosa disgustosa ieri notte, dettata solo dalla rabbia e dal desiderio di farti sentire come tu mi avevi fatto sentire. Perdonami se ho dubitato di te e del tuo amore, ma era stato costruito tutto così bene che sono cascato nella trappola. Voglio solo che tutto torni come prima. Ora sono io quello appeso dall'altra parte della ringhiera che dá sull'oceano e voglio staccarmi. Ti prego, salvami tu ora, perché io senza di te non ci riesco. Vorrei poterti dimostrare la mia buona fede. Ma ho sbagliato. Tanto. E mi dispiace. Ho perso quello che poteva essere mio per sempre. Ti amo, con tutto me stesso"

Non ricevette mai una risposta.
Volevo anche io che tutto tornasse come prima, ma era impossibile e lui lo sapeva bene. Pensavo che avesse colto la palla al balzo per sbarazzarsi di me, dal momento in cui avevo quasi terminato di decifrare tutto il codice e la faccenda si stava facendo più rischiosa. Lo avevo accusato di avermi abbandonato. E chissá, forse era così e ora se ne pentiva. Ma ad ogni modo, io non lo avrei salvato perché lui non lo aveva fatto.
Mi aveva tratto in salvo per ammazzarmi lentamente e con dolore. Mi mancava terribilmente il mio Andy, mi struggevo dalla nostalgia e dal desiderio di averlo ancora con me. Ma lui era morto. Il nuovo Andy io non lo conoscevo. Pensavo fosse diverso dagli altri, lo avevo sopravvalutato. C'erano tanti ragazzi brillanti e gentili come lui.

Come Bradley Walker, ad esempio.
Brad era un mio compagno di corso da poche settimane. Avevo stretto amicizia con lui, all'improvviso. Mi aveva fatto sorridere in quei giorni di tristezza e sofferenza, regalandomi una parola dolce, una battuta, un'osservazione intelligente. Mi aveva mostrato tutto l'interesse di un amico e forse di qualcosa di più.
Pensavo di piacergli. Ma il mio cuore e la mia mente erano ancora legati alla memoria di un fantasma che tormentava giorni e notti.

Proprio quella sera dovevo incontrare Brad al parco. Aveva bisogno di una spiegazione di anatomia ed ero ben contenta di essergli di aiuto, mi avrebbe aiutato a distrarmi. Mi mancavano due soli indovinelli e poi l'incubo sarebbe finito. Nessuno aveva tentato di uccidermi in tutto il tempo che avevo impiegato a risolvere gli indovinelli e questo era molto strano. Mi sentivo costantemente osservata, é vero, ma da qualcosa di invisibile e sinistro che non potevo smascherare.
Interruppi questo filo di pensieri quando vidi Brad farmi cenno con la mano, mentre stava seduto su una panchina.
Il suo sorriso smagliante illuminava la carnagione bianca, che si intonava con i capelli rossicci e con il filo di barba che gli conferiva un'aria particolarmente interessante, accentuata da due occhi blu come il fondo dell'oceano. Era bello, molto. Ma Andy.... oh, non volevo pensare a lui, non più.

Anita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora