ANDY'S POV
Blu. Bianco. Verde.
Luce.
Immagini confuse, quelle che vedevo attraverso le ciglia, a occhi socchiusi.
"Andrew, conta fino a 10"1....2...3...
Sapevo che mi trovavo in una sala operatoria e che se mi fossi addormentato, forse, al mio risveglio, sarei stato solo un ragazzo senza gambe.
Cercavo di resistere alla tentazione di chiudere gli occhi. Forse, se non mi fossi addormentato, avrei rallentato il più possibile il mio destino.
Rallentato, si, ma sarei anche riuscito ad evitarlo?
Mi fidavo di Anita, ma non ero sicuro di fidarmi allo stesso modo di me stesso. Sarei stato capace di mantenere la stessa luciditá di sempre, anche su una sedia a rotelle? Sarei riuscito ancora a darle ciò di cui aveva bisogno, oppure mi sarei chiuso in me stesso, trasformandomi lentamente in qualcosa che non avrebbe amato più? Sarei stato così egoista da costringerla a restare con me, forte del fatto di aver perso le gambe nel tentativo di salvarla?4....5....6
Blu. Bianco. Verde.
Luce.Blu come i guanti della giovane infermiera dagli occhi gentili e pietosi che mi iniettava l'anestesia nelle vene. Mi fissava negli occhi, come a volermi dare coraggio, o come a farmi intendere che sarebbe uscita volentieri con me, dopo l'intervento. Se avessi avuto le gambe, naturalmente.
Blu, blu come il mare che avrebbe inghiottito Anita, se quella sera ormai lontana non l'avessi salvata.Bianco, come i muri di quella stanza.
Li avrei voluti colorare tutti, mi opprimevano l'animo. Avrei voluto schizzare su quel bianco tutti i colori dei miei pensieri: il risultato sarebbe stato piuttosto strano, forse un intruglio indistinto di qualche tonalitá del viola, e, magari, qualche goccia di giallo.
Bianco, come erano i fogli del codice, la prima volta in cui li avevamo tenuti tra le dita, ignari del finale della storia. Chissá, forse era tutta colpa mia: d'altronde ricordavo bene che Anita voleva bruciali tutti. E forse sarebbe stato un bene.Verde, come il camice del dottor Scott, che sfogliava con decisione il mio fascicolo. Era un brav'uomo, ma ora mi sembrava solo un carnefice, pronto a strappare una parte di me, assetato del mio sangue.
Ah, iniziavo a delirare... Vedevo tutto che impazziva attorno a me, eppure il mio viso lasciava trapelare solo una tranquilla rassegnazione.
Verde. Verde come gli occhi di Anita. Verde come la speranza. La mia speranza, l'unica.7...8....9...
"Coraggio, Andy, chiudi gli occhi, non resistere oltre"Le voci compassionevoli delle infermiere che mi tenevano la testa e mi accarezzavano i capelli mi sembravano solo le voci di demoni, pronti a tentarmi e a condurmi all'inferno.
Non potevo cedere, non volevo, non volevo davvero.
Allungai impercettibilmente le dita, sfiorandomi la coscia. Forse qualcuno se ne accorse, perché mi presero quella mano e la strinsero forte, per darmi coraggio.
Ma io ero giá in catene.10.
Blu, bianco, verde.
Buio.***
Quando aprii gli occhi mi sembrò che fossero passati anni. A pochi centimetri dal mio viso c'era quello di Anita, tutto tremante e umido di lacrime invisibili.
Sbattei le palpebre ancora una volta, sentivo gli occhi secchi, come se avessi dormito troppo e qualcuno mi avesse svegliato all'improvviso."Andy"
"Si?"
"L'intervento è andato bene. Va tutto bene" disse, scoppiando in lacrime di gioia.Ricordo che non dissi niente, per non infrangere tutto. Poteva essere solo un sogno e non bisogna mai parlare dei propri sogni, o questi svaniranno come l'aria. Allora mi limitai a gustare l'odore e il suono di quel sogno, a occhi chiusi. I capelli di Anita sparsi sul mio petto erano così morbidi. Questo lo ricordo bene.
***
NARRATORE
Qualche mese dopo
"Signorina Owens! Ha dimenticato questa"
Un'infermiera rincorreva Anita, con in mano una copia della sua cartella clinica.
"Oh. Grazie", le rispose lei, con un bel sorriso.
Andy si reggeva al suo braccio, col viso un poco dolorante, ma raggiante di felicità."Arrivederci. Ringrazi ancora il dottor Scott da parte nostra, gli saremo sempre grati. È grazie a lui se Andy può camminare"
Il ragazzo sorrise sereno nel sentire quelle parole che credeva non avrebbe mai potuto mettere in pratica.
"Non mancherò di farlo ancora. Siete dei bravi ragazzi. Arrivederci"Anita e Andy uscirono per mano dall'ospedale e rimasero abbagliati dalla luce del tramonto e dalla vita.
"Si torna a casa" disse Anita, raggiante e stranita allo stesso tempo.
"Già"
Andy le strinse di più la mano.
Camminarono in silenzio fino ad arrivare di fronte al portone di casa di Anita.
Andy fece per prendere le chiavi ma la ragazza lo fermò: "No. Non ce la faccio"
Andy sospirò e la abbracció così premurosamente da inumidire gli occhi di Anita. Accarezzandole i capelli cercò di convincerla a non avere paura, che avrebbero rimesso insieme tutti i pezzi della loro vita e che ne avrebbero costruita una nuova insieme, senza più paure e dolori. Ma Anita lo pregò di passare almeno la prima notte nella sua casa, dove tutto era ancora intatto e perfetto così come era prima che iniziasse tutto.
E Andy la accontentò. Dopotutto non era così contrariato all'idea di tornare un po' a casa sua: era abituato a vivere in quella di Anita e infondo gli mancavano le sue stanze, la sua terrazza sul mare...
E rimasero insieme proprio in quella terrazza, in piedi, uno tra le braccia dell'altro. In silenzio, guardavano il sole sparire dietro l'orizzonte fino a quando anche l'ultimo tratto di arancione si immerse tra le onde piatte di quel mare d'oro e di blu.
Anita si voltò per guardare Andy in viso.
Lui sorrideva. Quel suo mezzo sorriso storto, un po' da sbruffone, che lei amava. Rispose a quel sorriso senza dire niente.
"Sei bellissima"
"Allora fammi una foto"A Andy si illuminarono gli occhi. Era da tanto tempo che non fotografava, troppo. E quando Anita lo vide di nuovo con la macchina fotografica tra le mani, sentí nuova linfa scorrere nelle vene.
Andy la faceva ridere e proprio nel momento in cui sprigionava la sua risata argentea lui scattava la foto. Poi posò la macchina sul tavolo.
Le prese le mani tra le sue e la guardò come se potesse decifrare parole sconosciute tra il verde delle sue iridi.
"Mia madre metterà tutto a posto nella tua casa. Così quando ci tornerai sarà tutto pulito"
"E tutto più vuoto"
"Riempiremo il vuoto di noi"
Anita sorrise tristemente e poggiò la fronte sulla spalla di Andy per poi tempestargli il collo di baci, i più morbidi e dolci che si potessero regalare.
Lo desiderava con tutta se stessa, desiderava possedere ogni parte di lui, come a volerlo inglobare dentro il suo corpo per non lasciarlo andare mai più.
"È tutto finito Andy? Ora la nostra vita sarà normale?"
Chissà perché, ma Anita lo stava realizzando solo in quel momento, il primo che poteva trascorrere insieme ad Andy lontano dall'ospedale, dalla preoccupazione per le sue gambe, da criminali fanatici, da quei ridicoli indovinelli del codice...
La sua domanda fece sorridere Andy.
"Non so. Forse non saremo più normali come un tempo"
"Forse è meglio così"
"Sai cosa sarebbe meglio?"
"Cosa?"
Andy sorrise maliziosamente, portandole una ciocca di capelli ondulati dietro l'orecchio.
"Sarebbe meglio se ora venissi a letto con me"Insieme.
Ancora una volta.
Nonostante tutto.

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Anita
Mystery / ThrillerQuando il legame col suo passato diventa insopportabile, Anita si rende conto di non aver vissuto nemmeno un giorno, dopo la morte inspiegabile dei suoi genitori. Sará Andy, un promettente fotografo australiano, a restituirle quella che risulterá es...