Il rituale

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Andy camminava, reggendo Anita per un fianco. Procedeva a passo lento, come a voler ritardare il più possibile il momento in cui avrebbe dovuto guardare Anita negli occhi, prima che i suoi si chiudessero per sempre. Non era sicuro della promessa che le aveva fatto: non aveva potuto fare altro che rassicurarla dopo che, con quegli occhi di smeraldo, gli aveva chiesto se sarebbero morti. Ma ora er lui che aveva bisogno di essere rassicurato, perché Andy lo sapeva: ogni passo che muoveva era un passo verso la morte. Senza volerlo strinse Anita più forte, respirando a pieni polmoni. La ragazza si accorse subito della paura che stava divorando Andy e inavvertitamente, il suo nome le sfuggì dalle labbra in un mugolio lacrimoso: "Andy..."
Ma quelle poche lettere bastarono per sentirsi i capelli stretti in un pugno duro e violento: "Zitta e cammina. Non devi parlare"
Un altro uomo prese Andy per la collottola e lo spinse in avanti per incitarlo a camminare più in fretta.
Il ragazzo dovette distogliere lo sguardo: non poteva fare nulla per sottrarre Anita dalla stretta di quell'uomo orribile e vederla mentre stringeva i denti dal dolore gli faceva solo venire voglia di piangere. Fu quasi surreale quella camminata nel bosco: la luce sembrava abbandonarli sempre più, mente i raggi del sole faticavano a penetrare tra gli apazi lasciati dai rami troppo fitti degli alberi.
Dopo una lunga camminata, si intrufolarono in uno strettissimo sentiero intricato, sempre più buio e soffocante. Chi avrebbe potuto trovarli o sentirli laggiù?
Andy aveva la nausea. Che cosa gli avrebbero fatto pur di avere il codice?  Ma non lo avrebbero avuto. Mai. Si sarebbe sacrificato pur di incastrare quei bastardi, lo avrebbe fatto a costo della vita.

Svoltato un ultimo angolo, si fermarono.
Una decina di uomini incappucciati, sistemati attorno a un palo di legno piuttosto alto, stavano immobili ad aspettarli. Andy e Anita furono presi di forza e nonostante la lotta intrapresa da Andy per liberarsi, si ritrovarono gettati al centro del cerchio. Tutti ora avevano indossato quei cappucci neri, che gli nascondevano il viso.
Sembravano demoni della morte, di quelli descritti nei libri, ma ora più che mai reali.
Anita sentiva le gambe cedere e si appoggiò a Andy.
"Resisti" fece in tempo a sussurrarle, prima che quattro di quei mostri li afferrassero e li separassero.
"Andy! ANDY!!! Lasciatelo! Lui non c'entra!" urlò lei, scalciando e dimenandosi.
Andy fu fatto sedere su una sedia e legato con delle funi talmente dure e ruvide che subito gli procurarono dei tagli dolorosi ai polsi.
Ad Anita invece, furono legate le mani al palo e fu lasciata lì, mentre cercava di liberarsi invano.
Uno dei quattro uomini si scoprì il viso.
Andy lo riconobbe subito: lui e Anita avevano risolto l'indovinello che lo riguardava pochi giorni prima che si lasciassero. Aveva ucciso una donna in un modo terribile e forse non solo una. Andy rabbrividì alla vista di quei piccoli occhi neri infossati, che quasi sparivano nella sua faccia grassa e sudata. Doveva essere fortissimo: Andy aveva sperimentato la sua forza nel momento in cui gli aveva afferrato il braccio, le sue mani sembravano tenaglie.
"Bene bene. Cosa abbiamo qui?"
lo prese per i capelli e gli portò la testa all'indietro: "un ragazzino che é stato un po' troppo imprudente, vedo"
Andy sentì una goccia di sudore scivolargli lungo la schiena.
"Hai paura eh?"
"Io non ho paura" sibilò.
L'uomo, che si chiamava Jeff Hemmerton, a quanto ricordava, sghignazzò: "Possiamo rimediare a questo, possiamo rimediare...". Fece una piccola pausa di riflessione e indicò Anita con un gesto della testa: "É lei che ti ha coinvolto in questo pasticcio, non é così? Ti ha spifferato tutto sul codice, su di noi. E ha fatto molto male. Ma se questa ragazzina ci dirà dove nasconde il codice, allora forse... forse potremmo risparmiarti la vita"
Andy guardò Anita e capì che lo avrebbe fatto, pur di salvarlo, disubbidendo a quanto le aveva detto di fare.
"Non vi diremo mai dove si trova. Fate quello che volete di me, ma non lo avrete mai"
A quelle parole, Jeff lo fissò intensamente negli occhi: "Questa scena mi ricorda molto una notte di dodici anni fa. E la ricordi anche tu, non é vero piccina?"
Anita piangeva mentre si feriva nel tentativo di allentare la corda.
"Tale madre tale figlia. Anche Camilla cercava di fuggire. Ingenua donna. Non si era accorta, come te, che una volta arrivati qui non si va più via"
Anita cadde sulle ginocchia: "Vi prego. Lasciatelo andare. Vi dirò tutto, ma prima lasciatelo andare".
Anche gli occhi di Andy erano rossi di lacrime, che però, con orgoglio, si rifiutava di lasciar sgorgare.
Jeff sghignazzò: "E chi ci dice che una volra liberato il ragazzo ci dirai tutto? Mh?"
"Ve lo giuro. Vi do la mia parola. Vi supplico"
"Vi supplico" ripeté Jeff, facendo il verso ad Anita, come a volerla schernire. Poi il sorrisò gli svanì improvvisamente dal volto, lasciando spazio a uno sguardo di tenebra, che avrebbe fatto morire di paura chiunque: "Dettiamo noi le condizioni", disse, scandendo le parole.
Poi riafferrò con forza i capelli di Andy, facendolo gemere: "Damon, fai vedere alla nostra piccola ospite che cosa succederá al suo fidanzatino se non ci dice subito dove si trova il codice" urlò.
Un uomo alto e robusto si fece avanti,  con una grossa e pesante ascia.
Andy trattenne il respiro e distolse lo sguardo da quell'arma orribile.
"Siamo stati chiari? Lo faremo lentamente e non sarà un bello spettacolo"
Anita era ammutolita dalla paura e, tutta tremante, guardava Jeff con i suoi grandi occhi verdi.
Poi, senza battere ciglio, disse con un filo di voce: "Il codice é sotto le piastrelle del pavimento davanti alla porta della mia camera da letto. Dovete spostarle"
Jeff sollevò un sopracciglio.
"Furba la ragazzina. Avete sentito? Jack, Bryan! Andate a prenderlo.... e mi auguro per lei che abbia detto la verità, o questo bel giovanotto sará bello che spacciato"
"Lo sarei comunque, immagino" ribatté Andy, con disgusto.
L'uomo che reggeva l'ascia gli si scaglió contro, brandendo l'arma: "Siamo noi che parliamo qui. Resta zitto e prega per la tua vita"
Andy lo guardò in tono di sfida, senza mostrare paura.
"Bene bene. Vediamo di farti capire con chi hai a che fare, ragazzino" gli bisbigliò Jeff. Poi si inchinò per avere gli occhi di Andy alla sua stessa altezza: "Forse potremmo decidere di risparmiarti la vita. Ma se c'é qualcuno che oggi da qui non esce vivo... é lei" terminò, accennando ad Anita con la testa.
La ragazza sembrava una cerbiatta, caduta nelle grinfie del cacciatore. Così indifesa, fragile, impaurita.
"Tu sai cosa facciamo qui?" continuò Jeff, mentmre si dirigeva lentamente verso di lei.
"Sacrifici. E quale sangue sará più gradito ai nostri demoni di quello della figlia di un traditore?" disse, accarezzando il viso di Anita in un modo che fece lettarlmente rabbrividire Andy.
"E il tuo sangue lo stiamo aspettando da dodici anni. Sará uno spettacolo con i fiocchi" e mentre pronunciava queste parole infilò una delle sue grasse mani sotto il vestito di Anita, che si ritrasse spaventata.
"Lasciala stare, porco schifoso, non la devi toccare" urlò Andy, con tutta la rabbia che gli stava per esplodere nel corpo. Era stato aggressivo, così tanto che Anita lo guardò quasi stupita, non lo aveva mai visto così adirato.
Inaspettatamente, Jeff si fermò. Ci mise meno di una manciata di secondi a ritornare da Andy.
Gli tirò un pugno sul viso, e poi un altro e un altro ancora finché la pelle ambrata di Andy non si fu trasformata in una maschera di sangue.
"Basta! Così lo ammazzi, basta!" urlava Anita, mentre era costretta ad assistere alla scena.
"Va meglio così?"
Andy non rispose: aveva la vista appannata, gli girava la testa.
"VA MEGLIO COSÌ?" gli urlò Jeff.
"S-si. Molto meglio. Avvicinati ancora a lei e giuro che..."
"BRADLEY!" urlò Jeff, senza ascoltarlo: "Accontentiamo il nostro ospite, non toccherò questa ragazzina. Continua tu a fare quello che stavo iniziando, te lo meriti"
Anita si voltò di scatto verso uno di quei mostri incappucciati, che si era fatto avanti. Si tolse il cappuccio e Anita poté vedere il viso di Brad. Un'espressione mai vista su quella faccia che le sembrava di aver conosciuto così bene: orgoglio, soddisfazione, misti a rabbia, a paura, forse.
"Brad..." gli sussurrò, quando si fu fatto vicino. Gli parlava ancora come se fosse un amico, non riuscendo a credere che fosse cambiato nel giro di così poche ore.
"Perché lo hai fatto?"
"Falla stare zitta Bradley" gli ordinò Jeff, "e diamo inizio al rituale. Ho giá aspettato troppo a lungo"
Andy rimase sconcertato: il rituale?
"Si, hai sentito bene. Prima di sacrificare la vittima, uno di noi ne trae... qualche vantaggio"
"No...no!" protestò Andy, dimenandosi con tutte le sue forze, mentre Bradley parlava a bassa voce con Anita.

"Peggio per te, Annie. Ho provato mille volte a portarti a letto, ma hai sempre rifiutato. Se avessi accettato, forse ora potrei essere più gentile"
"Come hai fatto a starmi vicino sapendo quello che volevi farmi? Sei entrato in casa mia solo per cercare il codice"
"Proprio così. Tu non sei stata nulla per me, volevo soltanto divertirmi un po' mentre attendevo questo giorno. Non devo darti alcuna spiegazione. E adesso fammi vedere che cosa mi sono perso in tutto questo tempo" le disse, all'orecchio.
Le strappò il vestito di dosso, con una  violenza tale da farle davvero paura.
Continuava a supplicarlo tra le lacrime in un modo che avrebbe fatto commuovere chiunque.
Ma lui non ascoltava, sembrava accecato, impazzito, glielo leggeva negli occhi. Come aveva fatto a non accorgersene prima?
La lasciò nuda, davanti agli occhi di tutti, piena di umiliazione e vergogna.
"Ti prego Brad..."
"Stai zitta. Vedrai che ti piacerà"
Anche Andy sentì queste parole.
La sua rabbia arrivò a un punto tale da spiengere Jeff e un altro di loro a tenerlo fermo, sembrava che sarebbe riuscito a spezzare le corde che lo tenevano legato.
"Figlio di puttana!" continuava ad urlare, rosso in viso, per l'ira più che per il sangue che continuava a colargli dalla fronte.
Bradley continuava a provocarlo, insultando Anita con un ghigno scherzoso dipinto sulle labbra.
"Sarà ancora più divertente di fronte al tuo ragazzo. Cerca di non fargli vedere quanto ti stai divertendo, piccina, o sarebbe fin troppo umiliante per te"
Detto questo, senza vergogna, Bradley ottenne quello che voleva.
Andy chiuse gli occhi, senza riuscire più a trattenere le lacrime. Aveva fallito, ancora. Ancora una volta non era riuscito ad evitare che le fosse fatto del male. E le grida di Anita che invocavano il suo nome non facevano che peggiorare il suo stato d'animo.
Non si accorse nemmeno quando finì tutto.
Bradley la baciò sulla bocca, quasi ridendo.
In quel momento, cadde il silenzio. Gli uomini incaricati di recuperare il codice erano tornati: "Signore, la ragazza ha mentito. Non c'era niente nel luogo che ci ha indicato"
Jeff strinse le labbra e tenne gli occhi chiusi, come se stesse riflettendo. Poi li riaprì lentamente: "Allora ora dovrà dirci la verità"
Tirò fuori un coltellino dalla tasca della veste nera e lo puntò alla gola di Andy. Premette forte nella sua carne, facendo sgorgare una goccia di sangue vivo.
"Dicci dov'é il codice e non scherzare con noi. Facciamo a pezzi il tuo ragazzo se non parli"
"Ho detto la verità! Lo giuro, l'ho lasciato lì l'ultima volta!"
Jeff continuò a premere il coltello, finché Andy non si lasciò sfuggire un forte lamento di dolore dalle labbra.
Un altro uomo frustò Anita sulla schiena nuda, ripetutamente, finché marcate linee rosse non le colorarono la pelle bianca.
La ragazza continuò a sostenere di aver detto la verità, stringendo i denti dal dolore.
"Basta...basta....BASTA!" urlò Andy.
"Sono stato io a togliere il codice dal suo posto. Lei non sa dove si trova. Ce l'ho io"
Anita sollevò lo sguardo verso di lui, terrorizzata. Quando lo vide così, tutto insanguinato, stravolto... desiderò di morire con tutta se stessa.

"Ah, é così? Lo dici per difendere la tua ragazza? Per rallentare la cosa? Perché sprechi il tuo tempo ragazzino"
Andy prese fiato. Toccava a lui adesso. La sua ora era vicina.
"Ce l'ho io. Ma non lo avrete mai"

Jeff iniziava a perdere la pazienza.
"Bene. Mettete da parte la ragazza e attaccate questo figlio di puttana al palo. Vedremo se alla fine gli verrà voglia di parlare. In caso contrario li elimineremo entrambi e sarà solo compito nostro trovare il codice"

Andy si sentí trascinare da diverse paia di braccia.
"Andy! Andy ti prego, parla! Salvati!" lo supplicava Anita. Lui non la guardò.

Aveva deciso. Non si sarebbe tirato indietro.

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