(↑Ryan)
Aveva ancora l'asciugamano intorno alla vita, quando sentì il suo telefono squillare.
"Margot?"
"Brook! Esci con noi stasera?"
"Sì, erm, va bene" ridacchiò "Perché hai questo tono eccitato?"
"Devo farti conoscere una persona"
"Che tipo di persona?"
"È molto, molto, molto particolare" Pensò subito a Niall, e le sembrò impossibile trovare una persona più particolare di lui.
"In senso negativo o positivo?"
"Entrambi, non crederai ai tuoi occhi"
"Ma come la conosci?"
"Lui" sottolineò "è un amico di Johnatan"
"Oh, d'accordo"
"Bene. Allora a dopo!"
"Margot"
"Mh?"
"Non vorrai combinarmi un appuntamento come al solito, vero?"
"Beh, in realtà, per quello ci ho già pensato. Diciamo che è un extra"
"Che significa 'ci ho già pensato'?"
"Vestiti bene, a dopo!"
"Marg-" le chiuse il telefono in faccia e Brook rimase per qualche secondo immobile e confusa. Non era la prima volta che la sua migliore amica cercava di fare una cosa del genere, ed ogni volta Brook si sentiva a disagio.Alle nove andò al punto di incontro e riconobbe i capelli ramati della sua amica.
"Margot!" La richiamò, e i due si girarono. Insieme a lei c'era anche Riccardo, un ragazzo italiano che frequentava da circa un anno la loro scuola per un progetto interculturale.Aveva un viso squadrato, i capelli intrecciati in dei dreadlocks e due occhi grandi e penetranti, caraterizzati da una sfumatura dorata che contornava l'iride. Ciò che a Brook faceva impazzire era il piercing che aveva sul sopracciglio sinistro, aveva visto anche il suo tatuaggio sul braccio, raffigurante un'onda sonora. Aveva scelto proprio quel simbolo perché la sua passione era la musica.
"Hey" la salutò, e lei arrossì, non sapendo cosa dire. Non si aspettava che sarebbe venuto.
"Hey" alla fine riuscì comunque a lasciargli un bacio sulla guancia. In realtà la timidezza di Brook era infondata: si capiva lontano un miglio che fra i due sarebbe potuto facilmente nascere qualcosa.
"Dov'è Johnatan?" Chiese all'amica. Johnatan era appunto il suo ragazzo, ed a Brook era sembrato strano non vederli già insieme.
"Sta venendo con il suo amico, sarà qui a momenti"
"Oh" Brook sentì una scarica lungo la schiena. Era curiosa di incontrare quella persona che Margot aveva definito in quel modo.Ma poi, la sua testa iniziò a girare.
Arrivò infatti Johnatan, accompagnato da un ragazzo bianco come l'inverno.
"Niall" disse lei con gli occhi sbarrati.
"Brook" rispose, e l'angolo destro delle sue labbra si piegò nuovamente all'insù, come era solito fare quando si divertiva nel vederla sorpresa di trovarselo davanti.
"Voi due vi conoscete?" Dissero in contemporanea Margot e Riccardo; Niall si girò verso di loro aggrottando per pochi istanti le sopracciglia ed inclinando impercettibilmente la testa.
"I-Io.." lui si morse le labbra rilasciandole piano, sorridendole poi strafottente , e Brook dovette guardare altrove "non pensavo ti riferissi a lui"
"Non potevi saperlo"
"Come vi conoscete?" Chiese allora il suo amico.
"I nostri fratelli vanno nella stessa scuola" la anticipò lui, continuando a guardarla.
"Oh. Beh, meglio. Era lui che volevo presentarti" Brook sentì le guance andare a fuoco. La sua amica era spesso fuori luogo.
"Già" borbottò lei, poi capì che doveva calmarsi, ed iniziò a respirare lentamente ripetendosi che sarebbe andato tutto bene.Era difficile da credersi.
Camminarono a lungo per le strade della città, poi decisero di tagliare attraverso il parco e rimanere lì, in fondo non faceva troppo freddo e le loro giacche erano abbastanza pesanti.
Si erano seduti in cerchio, o quasi. In realtà Margot e Johnatan non erano più reperibili, essendo uno fra le braccia dell'altro, e Brook era rimasta sola con gli altri due.Voleva scappare.
Di fronte aveva Niall, mentre Riccardo le era accanto. Alzò lo sguardo e trovò due occhi trasparenti piantati nei suoi.
"Sai non avrei mai pensato di vedere un albino dal vivo" Brook avrebbe voluto uccidere quel ragazzo. Persino gli altri due si erano staccati dalle labbra l'uno dell'altra per guardarlo male.Riccardo capì di aver sbagliato, ma non lo aveva detto per offenderlo.
"I-Io intendevo che..che.."
"So cosa intendevi" disse quasi in un sussurro, alzandosi e incamminandosi con le mani in tasca. Brook scosse la testa e sorrise a Riccardo, alzandosi posandogli una mano sulla spalla.Decise di raggiungere Niall.
"Hey" sussurrò, come se avesse paura di infrangere la bolla invisibile in cui si era chiuso "sai che non voleva offenderti" lui si passò la lingua fra le labbra e guardò in alto, alle stelle.
"Sono abituato"
"Abituato a cosa?"
"Ad essere un fenomeno da baraccone" la guardò, e ricambiare quello sguardo le fece particolarmente male.
"Non sei un fenomeno da baraccone, Niall" lui ridacchiò, sospirando
"No, ma incuto così tanta paura che ho dovuto aspettare anni prima che due bastardi decidessero di prendermi in custodia" disse a denti stretti. Brook sentì una morsa al cuore.
"Niall.."
"Ma che cazzo vuoi da me? Eh?"sbottò. Lei iniziò a tremare impercettibilmente "Perché continui a parlarmi? Non voglio essere tuo amico" aveva pronunciato l'ultima frase calcando le parole. Lei lo guardò a lungo, sringendo le labbra e si voltò per evitare che lui vedesse i suoi occhi riempirsi di lacrime.Tornò velocemente al punto dov'erano gli altri.
"Io me ne vado"
"Brook, aspetta" lei si scostò dalla presa di Riccardo chiudendo gli occhi, e scappò senza più girarsi verso la causa della sua tristezza.Si sedette sul sedile del pullman e scoppiò a piangere silenziosamente.
Lei aveva avuto paura di lui, e non poteva negarlo.
N.A.
Salve! Com'è iniziato il vostro settembre?
A me sono venute un sacco di idee per continuare la storia,
intanto spero che questo capitolo vi piaccia,
Maria💞P.S. vorrei ringraziare Dreamer_0103 per aver pubblicizzato questa storia(grazie mille ancora😊)
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Inverno (SOSPESA)
RomanceNiall Lewis è l'ultima persona che ci si aspetterebbe di incontrare ed ha molte cose in comune con l'inverno: il suo corpo bianco come la neve, ed il suo essere interiore freddo e sfuggente. Per questo la sua città ideale è Londra, nonos...