XXIX

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Niall non era solito spostarsi con la macchina, essendo casa sua relativamente vicina al centro; ma stavolta dovette servirsene. Guidò fino alla villa degli zii di Johnatan e i segni del nervosismo erano evidenti: continuava a tamburellare le dita sul volante, a guardare a sinistra e a destra della strada.
Aveva meditato parecchio sulla sua andata alla festa, ma poi decise che avrebbe dovuto farlo per il suo migliore amico ma soprattutto perché aveva bisogno di chiarire con Brook.

Scosse la testa mordendosi le labbra nel pensare che il loro rapporto non era cambiato per niente, anche se ora erano innamorati l'uno dell'altra.
Erano due persone così testarde che non facevano che scontrarsi, contraddirsi.
Niall spense la radio poiché il suono non faceva altro che sovrapporre i suoi pensieri.
Era in ritardo, questo per certo.
Quando parcheggiò uscì dalla macchina e prese un profondo respiro prima di addentarsi nel tipico ambiente di una festa in casa.

Si passò una mano fra i capelli bianchi e si avviò nel cortile, la musica iniziò a stonarlo sin dal primo istante.
Tutti nel vederlo, brilli e non, bloccarono per dei secondi le loro conversazioni per osservarlo ed indicarlo in un modo che parve discreto solo a loro.
Per fortuna Niall era così determinato a parlare con Brook, quella sera, che non ci fece nemmeno caso.
Quando bussò al campanello gli parve subito un'azione insulsa, di certo quel minimo suono non si sarebbe sentito in quel frastuono. Roteò gli occhi al cielo e decise di prendere la scorciatoia della porta sul retro che dava sulla cucina, per arrivarci dovette destreggiarsi fra la folla.

Constatò che Johnatan aveva davvero fatto le cose in grande.

Quando riuscì finalmente ad entrare in cucina, vide il suo amico e Margot preparare dei drink al piano cottura.
Interruppe un loro bacio.
"Oh Niall, sei venuto!" Dopo i convenevoli, Margot notò subito che gli occhi di Niall si muovevano impazziti in cerca di qualcuno.
"Brook è di là da qualche parte..quando è arrivata era parecchio strana" Niall strinse la mascella ed andò in salone, la puzza di alcool lo travolse. Nonostante la luce scarseggiasse tentò di trovarla tra la folla.
E quando finalmente la vide, notò accanto a lei Riccardo. Si avvicinò a grandi falcate e le posò una mano sulla spalla per farla girare.
"Oh, chi si vede!" Rise di gusto Brook nel vederlo. Lui aggrottò le sopracciglia e solo dopo si accorse del bicchierino che aveva in mano.
Era chiaramente ubriaca.
"Brook, ma quanto hai bevuto?"
"Perché, ti importa?" Ridacchiò, e si girò nuovamente verso Riccardo, se possibile ancor più ubriaco di lei.
"E tu perché continui a versarle alcool?!"  Urlò Niall per farsi sentire, stavolta giurò a se stesso che lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani.
"Va via" rispose lui semplicemente, versando ancora un po' di liquore nel bicchiere di Brook.

Niall gli prese il colletto della camicia che indossava e lo sollevò quasi completamente da terra. Lo portò praticamente alla sua altezza.
"Va a bere da un'altra parte e lasciala in pace"
"Sei tu quello a doverla lasciare in pace" disse a fatica, cercando di far allentare la presa posando le mani sul polso di Niall "tel'ho già detto una volta" lui lasciò la presa poco delicatamente.
"Sparisci o ti ammazzo" Riccardo indietreggiò, gli occhi di Niall erano piantati nei suoi, la sua figura sempre più imponente.
"Niall, smettila" disse Brook tirandogli la maglia "sei un guastafeste" si lamentò come una bambina.
"Tu adesso vieni con me" le afferrò saldamente il polso, conducendola fuori da quella casa, in giardino, dove almeno avrebbe potuto respirare un po' d'aria pulita.
"Non ci voglio venire con te!" Si strattonò dalla sua presa.
"Brook!" Lei andò a sbattere contro un ragazzo, che si girò e le sorrise
"Hey, bella. Come posso non aver conosciuto un angelo come te?"
"Perché non la conoscerai nemmeno adesso" lo spinse Niall violentemente via da lei, stavolta apportando più forza sul braccio della ragazza, che intanto rideva.
Rideva di niente.

Niall quando riuscì a raggiungere il giardino sospirò di sollievo.
Solo in quel momento, con la luce della luna, lui notò quanto bella fosse Brook quella sera. Un vestito nero con lo scollo a V e le maniche basse sulle spalle le fasciava perfettamente il corpo magro, le forme proporzionate. I capelli ricci ed ancora più neri del vestito erano più ribelli che mai, le labbra rosse come una ciliegia.
"Sono venuto per parlare con te. Ma evidentemente non ne saresti in grado"
"Non sono mai abbastanza per la tua super intelligenza, non è vero?" Niall aggrottò le sopracciglia.
"Voglio tornare dentro"
"No"
"Lasciami vivere, Niall" lo spinse, lui la bloccò nuovamente.
"Non vedi che non ti reggi in piedi? Perché hai bevuto?" Lei deglutì, si aggrappò alle sue braccia portando indietro la testa "non fare la bambina"
"Tornatene dalla tua amichetta. Non voglio più sentire la tua voce"
"Hai frainteso, Brook. Non capisci..-"
"Lo so!" Urlò, poi scoppiò in una risata sarcastica "lo so che non posso capire. Me lo hai già detto" puntò l'indice sul suo petto "sai che c'è Niall?" Sorrise, lui strinse la mascella "che non mi importa più. Non mi importa più di te" alzò nuovamente la voce "né dei tuoi stupidi segreti!" Le lacrime iniziarono a cadere dai suoi occhi, senza che lei potesse controllarle "e avevi ragione" piantò le iridi nelle sue "io non mi sarei mai" si avvicinò a lui, calcando le parole "dovuta innamorare di te" lo spinse un'ultima volta e tornò dentro.

Niall rimase lì impalato per alcuni secondi.
"Niall! Niall ti prego, portala a casa" sentì la voce di Arielle arrivargli alle orecchie "non riesco a controllarla, ho paura che le possa succedere qualcosa" la guardò, e a quelle parole dentro di lui scattò qualcosa.
Girò lo sguardo di fronte a sé e strinse forte i pugni, fino a farsi male.
Tornò anche lui dentro e stavolta la cercò per portarla via definitivamente.
La vide ballare sfrenatamente tra un gruppo di ragazzi, senza dire una parola la prese caricandosela in spalla, ed andò via da quella casa
"Lasciami subito, stronzo!" Urlò lei tirandogli dei pugni sulla schiena "fammi scendere!" La caricò in macchina e le mise la cintura, bloccandole i polsi con un'unica mano. Salì anche lui al posto del guidatore, e mise in moto "perché devi essere così nei miei confronti?" Iniziò lei "perché devi sempre trattarmi come uno straccio?!" Niall non la guardò nemmeno, strinse forte il volante posado l'indice sulle labbra. Il suo sguardo era fisso sulla strada. Finalmente Brook si arrese, e dopo essersi sfilata i tacchi incrociò le braccia e portò le ginocchia al petto.

La portò a casa sua perché sapeva essere libera. Si passò distrattamente una mano fra i capelli prima di aiutarla a scendere.
"So camminare da sola" si strattonò, lui chiuse gli occhi per una frazione di secondo prima di prendere le scarpe che aveva lasciato in macchina ed aprire la porta per farla entrare in casa.
"Riesci a spogliarti da sola?" Le chiese cercando nell'armadio qualcosa da prestarle per la notte. Dopo pochi secondi sentì le mani di Brook accarezzargli il petto, le sue labbra poggiarsi sulla sua schiena
"Quello preferirei che fossi tu a farlo" Niall a quelle parole si girò verso di lei, piantando le iridi nelle sue, languide e lucide.

N.A.
Salve! Sappiate che ho giá scritto il resto, solo che se lo avessi aggiunto sarebbe risultato troppo lungo, quindi ho preferito lasciarvi con il fiato sospeso🤗😌

A parte gli scherzi😂 spero che vi piaccia, come pensate andrà a finire?

A presto, Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora