XLIII

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Niall fissava quei biglietti da ore, cercando di metabolizzare le parole della ragazza.
"Hai bisogno di..di andarci, Niall. È la tua terra, lì c'è..c'è tua madre"
"Mia madre non c'è più, Brook" si alzò dal letto.
"Aspetta, ti prego" Niall la spinse lontano, portandosi l'indice alle labbra.
"Fammi ben capire" disse, riavvicinandosi a lei "hai fatto questo tutto da sola"
"Io volevo-"
"Senza preoccuparti di quanto sia difficile per me, Brook, anche solo pensarci a quella dannata città" lei strinse la mascella, notando gli occhi lucidi di Niall.
"Io volevo aiutarti" disse a voce bassa senza guardarlo.
"È la mia vita, Brook" iniziò, lei sentiva il cuore batterle all'impazzata "tu c'entri solo in parte" disse a denti stretti. Lei percepì gli occhi bruciarle e appannarsi progressivamente.
"Scusami" posò le mani tremanti sulle sue braccia "sono stata stupida, ho sbagliato" Niall la guardò, poi chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo.
"Vattene, voglio stare da solo"
"Niall.."
"Vattene!" Le prese i polsi staccandole violentemente la presa. Brook indietreggió tremando ancora ed uscì dalla stanza.
La madre di Niall nel sentire quel frastuono corse a vedere cosa fosse successo, e l'unica cosa che notò fu Brook chiudersi la porta di casa alle spalle.

I giorni passarono e Brook aveva ormai perso le speranze: aveva fatto un errore enorme, ed aveva solo sprecato soldi ed energia per quei maledetti biglietti.
Non sapeva nemmeno che fine Niall avesse fatto fare loro, considerando che erano rimasti lì sul suo letto.
Avrebbe potuto regalarli ai suoi genitori, invece era solo stata egoista. O almeno era ciò che non riusciva a smettere di ripetersi.
"Brook, perché sei triste?" Le chiese Ryan sedendosi accanto a lei.
"Non sono triste"
"Non è vero, stai sempre zitta"
"Non ho niente da dire"
"Sai che oggi viene Dean a casa?" Brook sentì una fitta al cuore, ed annuì "sicuramente mamma chiederà a Niall di restare"
"Non lo farà" disse semplicemente "non penso voglia più parlarmi" il ragazzino inclinò la testa aggrottando le sopracciglia.
In quel momento il campanello suonò, Brook alzò velocemente la testa
"Dai vieni!" Ryan la tirò per un braccio.
"N-No non credo.." Sbuffò nel ritrovarsi ormai di fronte la porta di casa. La aprì trovandosi davanti i due fratelli.
I due amici si salutarono e ben presto lasciarono soli gli altri due.
Niall la osservò a lungo, poi fece per andarsene.
Brook gli bloccò il polso istintivamente.
"C-Cosa posso fare per rimediare?"
"Non devi fare niente" disse freddo, staccandosi dalla sua presa.
"Ti prego aspetta" Niall iniziò a camminare verso la stazione "N-Niall aspetta" gli pregò, lui essendo molto alto camminava veloce rispetto a lei, che a stento riusciva a stargli dietro.
Per tentare di raggiungerlo lei inciampò e cadde rovinosamente a terra. Niall si girò dopo aver sentito quel tonfo e corse verso di lei.
"Ti sei fatta male?" Quella caduta per Brook era stata fondamentale.

Lo era stata perché aveva capito che lei non avrebbe mai dovuto lasciarsi trattare in quel modo.
Aveva capito che si sbagliava, ad auto infliggersi una colpa, a darsi sempre addosso.
Brook aveva fatto tanto per Niall. Per lui c'era sempre stata. In quel momento però, proprio quando fu addirittura costretta a cadere ai suoi piedi, iniziò a chiedersi se lui avrebbe mai fatto lo stesso per lei.
Niall cercava il suo sguardo, e quando lo incontrò sentì solo un dolore lancinante alla guancia. Girò la testa per quello schiaffo, e rimase per alcuni secondi con gli occhi chiusi.
Fu Brook, stavolta, a spingerlo per allontanarlo da sé. Si alzò da sola, pulendosi le ginocchia e girò i tacchi tornando verso casa. Niall la fece voltare violentemente verso di lui.
"Che intenzioni hai?"
"Tu piuttosto" i loro occhi si sfidarono, nessuno dei due vinse "io sto male con te, Niall. Sto male" disse, con una rabbia che lei non avrebbe mai creduto di poter esternare. Niall rilassò i muscoli facciali, poi aggrottò le sopracciglia "io non avrei mai creduto che provare amore sarebbe stato così sfiancante" iniziò, avvicinandosi a lui "non so più se ne vale la pena" Niall sentì delle forti fitte al petto, allo stomaco, che non cessavano "non so se tu ne vali la pena" Niall rimase lì senza essere in grado di muovere un muscolo, mentre guardava Brook allontanarsi sempre di più senza mai voltarsi indietro

Margot e Johnatan preferirono non fare domande quando videro che solo Brook li aveva raggiunti, ma soprattutto quando notarono quanto lei fosse cambiata così tanto, come da un momento all'altro avesse lo sguardo spento.
Brook per la prima volta nella sua vita appariva nervosa, quasi scorbutica; quando in realtà non lo era affatto. Per la prima volta era uscita con i capelli alla rinfusa, indossando vestiti anonimi che non aveva mai tirato fuori.
I due amici, persino Riccardo, sentivano un'atmosfera pesante e si sentivano a disagio a stare vicino a lei.
"Brook, come stai?"
"Sto bene" Brook era semplicemente delusa. Delusa dall'amore. Lei non riusciva nemmeno a pensarci a Niall, iniziò quasi a provarne disgusto.
"Sembri.."
"Ho detto che sto bene!" Urlò, facendoli sobbalzare. Rimasero tutti in silenzio, la voglia di parlare, di ridere e scherzare era passata a tutti.
"Io me ne vado" disse Margot, alzandosi "non vedo il motivo di rimanere qui" voleva vedere che reazione avrebbe avuto Brook, che semplicemente girò lo sguardo, abbassandolo ai suoi piedi. Gli altri si guardarono scuotendo la testa "Brook, cos'è successo?" Le chiese dolcemente accarezzandole la schiena "sai che puoi parlare con noi"
"Vi ho solo rovinato l'umore, me ne vado io" disse, sviando la domanda
"Dai aspetta"
"Brook" lei nel sentire quella voce alzò lo sguardo di fronte a sé. Johnatan fece segno di allontanarsi, e così, poco a poco, fecero, lasciandoli da soli. Lei non gli rivolse nemmeno lo sguardo "volevo parlarti di una cosa"
"Non ho tempo di ascoltarti" disse semplicemente, prese la sua borsa volendo andare via il prima possibile.
"Volevo solo dirti che.."
"Per favore, risparmia il fiato" Niall la raggiunse a grandi falcate.
"Tu mi hai detto di amare l'arte" si mise di fronte a lei, e Brook cercò di superlarlo.
"Lasciami passare"
"Mi hai detto che hai sempre sognato vedere l'arte di tutto il mondo, di vedere le città natale di tutti gli artisti" lo spinse e riuscì a continuare il suo percorso "sai io conosco degli artisti di strada, lì a Parigi. Li conosco perché da piccolo giravo molto da solo, e loro mi aiutavano per le strade" Niall iniziò a sentire il panico montargli nel petto. Il panico che lei non lo avrebbe mai perdonato "pensavo che potremmo iniziare da lì, andarci insieme. Conosco tutte le strade, le strettoie, posso portarti ovunque, Brook" lei strinse i pugni e continuò a camminare a testa alta "va bene, ho capito. Fatto sta che questo non cambierà i miei sentimenti verso di te" Brook iniziò a sentire gli occhi bruciarle "non sono una bella persona, Brook; ma tu lo sapevi sin dall'inizio. Io.." si bloccò, sentì, per la prima volta, il bisogno di piangere "io avevo paura dell'amore Brook. Non avrei mai creduto di poter provare una cosa così forte che mi mangiasse dentro" ammise.
"Oh, credimi, nemmeno io" disse lei "non voglio più provare niente del genere. Voglio solo essere felice. Dammi solo un po' di tempo, riuscirò a scordarmi di te"
"E questo ti renderebbe davvero felice?"
"Più di ogni altra cosa al mondo" disse a denti stretti, dopo essersi finalmente girata verso di lui ed essergli andata incontro.
"Bene"
"Bene" Niall sospirò, dopo averla osservata a lungo.
"Io voglio solo che tu lo sia" disse semplicemente, per poi girarsi e lasciarla sola una volta per tutte.
"Sei solo un vigliacco" Niall si accorse che lei ricominciò a camminare lontano. Corse verso di lei e la bloccò; prima che potesse parlare le rubò un bacio. Lei cercò di allontanarlo ma Niall le bloccò le braccia, cercando disperatamente le sue labbra, mordendole, baciandole il viso.
Brook, stavolta, perse. Si abbandonò a lui, stringendogli i capelli fra le dita, mentre sentiva le sue braccia spingerla contro di sé.
Brook lo guardò, entrambi avevano il fiatone. Lei abbassò lo sguardo
"Io ti amo" le disse, poi si passò una mano dietro la nuca "ma tu non mi hai baciato come sempre, Brook, l'ho percepito. Per questo  se hai bisogno di tempo, se vuoi che scompaia per un po', è okay, io ti aspetterò sempre" Brook si mordicchiò le labbra "e se non vorrai tornare, Brook" fece spallucce "avrò sempre un ricordo positivo di te. Ti ricorderò come una persona bellissima, e non avrò rimpianti. Mi hai dato tanto coraggio, mi hai insegnato a vivere in pace con me stesso"
"È questo il punto, Niall. Tu cosa mi hai dato in cambio?" Disse senza pensare, senza considerare che nemmeno lei, in fondo, si aspettava qualcosa in cambio.
Senza ricordarsi cosa effettivamente l'amore significasse "Mi hai dato solo sofferenza e delusione. Non meriti niente, mostro"
A quelle parole Niall capì una cosa: aveva sbagliato tutto. Non se la prese, per ciò che lei gli aveva detto, quelle offese gli entrarono in un orecchio e gli uscirono dall'altro semplicemente perché non era Brook, a parlare.
Non era più la sua Brook.
Capì di aver sbagliato tutto perché lei era piccola, e non si sarebbe mai meritata di sentirsi soffocata da tutta quella sofferenza. 

N.A.
Salve! Scusate tantissimo l'assenza, ma sapete il motivo quindi non mi dilungherò, ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la storia😊❤

Piuttosto credevate che ci sarebbe stato questo plot twist?
Spero che mi sia fatta perdonare con questo capitolo hehe, a presto,
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora