Ereri

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Dovrei essere in pausa vacanza ma oggi mi annoiavo e ho scritto questa ff. Vi giuro, ci sono così tante ereri che questa mi si è infilata come una spina nel fianco e non sapevo che cacchio inventarmi.
Alla fine ho avuto l'illuminazione divina e niente, eccomi con una ff che probabilmente già esiste ma vbb
Buona lettura

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Fandom/manga: Shingeki no Kyojin
Personaggi: Eren e Levi
Rating: Rosso
Richiesto da: Domizzzi

-🌸-

《Quindi hai di nuovo disobbedito agli ordini》

Eren alzó lo sguardo sul suo capitano, Levi, che lo aveva raggiunto nella cella dove era stati imprigionato per l'ennesima volta.

《Se li avessi seguiti saremmo morti》 disse, sfidandolo con lo sguardo.

《Lo so bene questo, ma tu sai bene che non puoi continuare a disobbedire. Che sia una missione suicida o meno, gli ordini sono ordini. Siamo vivi, sì, ma abbiamo perso e seguendo gli ordini avremmo vinto》

《Quindi avremmo vinto ma noi saremmo morti e i titani qvrebbero ucciso tutti gli abitanti della città perché non c'eravamo noi a dare man forte. Bella prospettiva, davvero》 disse Eren con una nota di sarcasmo.

《Quello è ambito di Erwin. Resta il fatto che tu non devi disobbedire ancora. Ti ho già punito diverse volte, ma tu sei più testardo di un muli e non te lo ficchi in testa, questi concetto. Quindi stavolta farò vime voglio io e ti puniró come voglio io. Ora alzati e vieni qui, poi girati》

Eren, più curioso che spaventato, eseguì l'ordine.

Levi gli tirò indietro le braccia e lo ammanettó dietro la schiena, poi andò a chiudere la porta d'ingresso alle prigioni. Quando tornò indietro sbatté il castano sul letto e gli salì sopra.

《Levi...?》 chiese incerto Eren.

《Non azzardarti a chiamarmi per nome, Eren. Com'è che mi devi chiamare?》

《... Caporale》

《Bene. Non dimenticartelo》 disse secco Levi, per poi togliersi la maglia.

Eren lo vide con la coda dell'occhio e arrossì. Forse non aveva la statura, ma l'aria del dio greco ce l'aveva eccome.

Il corvino si avvicinó al suo orecchio e sussurrò: 《Sappi che nella prossima mezz'ora tu sarai solo ed esclusivamente mio. E non osare ribellarti, se non vuoi finire male》

Eren annuì, rimanendo fermo anche quando sentì una mano del maggiore andare sotto la sua maglietta e accarezzargli il petto con un'inaspettata delicatezza.

Al castano sfuggì un gemito quando Levi gli strizzò forte un capezzolo. Capì però che gli era in realtà piaciuto solo quando l'altra mano del corvino scese nei suoi pantaloni e trovó il membro di Eren eretto. Il suo proprietario guardì altrove per non morire di vergogna.

《Scendi dal letto》 ordinó Levi togliendosi dal suo corpo. Il castano imprecò mentalmente prima di obbedire e mettersi in piedi davanti a lui.

Il caporale sogghignó, vedendolo anche più eccitati di quanto non sembrasse al tatto. Eren si limitò ad ammirare il corvino per distrarsi.

《Mettiti in ginocchio, Eren》 disse con una sfumatura seducente nella voce. Il diretto interessato non esitò ad obbedirgli.

Levi si abbassò l'orlo dei pantalobi e dei boxer quel tanto che bastava per far uscire il suo membro, anch'esso eretto. Eren si limitì a pensare che con lui la regola della L era stata indubbiamente applicata.

《Sai cosa fare》 disse il più grande, fissando negli occhi il giovane.

Il castano deglutì, incerto, poi iniziò a leccarglielo lentamente, per poi prenderglielo in bocca.

Non aveva mai fatto niente del genere prima di quel momento - non era nemmeno da tanto che aveva capito di avere una cotta per Levi -, ma non gli parve di andare tanto male. O almeno era così che pensava, sentendo l'uomo gemere.

Ad un certo punto l'uomo mise un piede sul membro eretto del più piccolo, strappandogli un gemito di dolore.

《Stai ben attento a ciò che fai, Eren. Se sbagli, ti farò sentire un nuovo tipo di dolore》

Eren deglutì a vuoto, per poi riprendere il suo lavoro con maggior attenzione e premura.

Fu Levi, alla fine, a staccarlo, anche se non era ancora venuto.

《Buon lavoro》 disse facendolo sdraiare nuovamente a pancia in giù sul letto. Con pochi, esperti movimenti lo privò di pantaloni e boxer, lasciandolo nudo dalla vita in giù.

Eren si agitò, a disagio, specialmente quando sentì Levi palpargli il culo. Il più grande gli diede una sculacciata che lo fece ridere per il sussulto del giovane, poi lo accarezzò piano, raggiungendo il suo orfizio e ignorando totalmente la sua erezione. Con un ghigno gli infilò dentro un dito.

Il castano si morse il labbro, cercando di mantenere il controllo.

《C-Caporale, n-non prosegua, rischio di non riuscire a controllarmi》 balbettò.

《Non intendo vederti trasformato in titano mentre scopiamo. Ti potrei dare diverse motivazioni, ma credo siano tutte intuibili. È proprio per evitare la tua trasformazione che sto usando le dita, per ora》

Eren deglutì, in ansia. Riuscì a limitarsi a lievi gemiti ogni volta che veniva aggiunto un dito a quelli già presenti, ma non riuscì a reprimere un urlo quando le dita vennero sostituite da qualcosa di ben più grosso.

Levi si fermò un lungo istante, una volta dentro di lui. Pur fidandosi di Eren, per un istante temette si sarebbe trasformato davvero.

Alla fine chiese: 《Sei ancora in te?》

Eren fece un cenno affermativo con la testa e respirò profondamente, calmandosi. A quel punto Levi iniziò a muoversi.

Ci sapeva certamentr fare, pensò il castano. Il corvino se lo stava sbattendo per bene, facendolo godere come mai prima di quel momento. Quando però la sua mano scivolò sul membro del giovane e iniziò a muoversi, Eren si ritrovò in paradiso.

Non ci mise molto a venire, urlando il nome di Levi. Quest'ultimo, soddisfatto quanto lui, si riversò nel castano.

Per un momento regnò il silenzio, rotto solo dal respiro affannoso di Eren, poi il corvino uscì dal corpo del ragazzo e si diede una sistemata, per poi liberare il castano dalle manette che gli avevano impedito buona parte dei movimenti.

《Datti una ripulita e pulisci ogni traccia che è rimasta di quel che abbiamo fatto. Ora sei scagionato》

Eren annuì e si rivestí.

《A quel che vedo ti è piaciuto, quindi facciamo un patto, Eren. Lo rifaremo, ma solo quando eseguirai gli ordini. In caso contrario varranno le vecchie punizioni. Ci stai?》

Eren non esitò un solo istante ad accettare.

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