Capitolo 20

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« mm ma che ore sono? » mugugno stropicciandomi gli occhi tentando poi di aprirli lentamente.

« all'incirca le 8:40 » mi risponde una voce fin troppo familiare che mi era mancata terribilmente.

Ebbene sì, edo era tornato a trovarmi.

Ormai gli internazionali si erano conclusi da circa una settimana, ed Edoardo ne era uscito vincitore, estremamente vincitore.

Addirittura i famosi rappresentanti del NYDC lo avevano invitato a fare un'audizione privata per entrare nella
Compagnia, un'opportunità enorme per un ballerino perché significa realizzare il proprio sogno e diventare un ballerino professionista.

Edoardo ancora non aveva preso una decisione, ed è questo che ci riporta al motivo principale per cui lui è qui: avere un consiglio.

Vi starete chiedendo cosa sia successo il primo giorno degli internazionali, quella giornata iniziata veramente di merda, beh in effetti...

FLASHBACK

« okay allora 1...2... » e tre.

Con l'aiuto di Matt e Carter ce l'ho fatta, mi sono alzata in piedi.

Non ho fatto grandi camminate, ma alcuni passi si e di questo sono contentissima.

« oddio Aria, bravissima! » esclama Emily lasciandomi la mano per battere insieme le sue.

Io accenno un sorriso imbarazzato mentre i due boys mi restano accanto senza mai spostare per ora le mani dalle mie braccia.

« oh Dio... sono in piedi? Davvero? »
Sussurro sentendo il ginocchio finalmente reagire ai comandi in un modo normale.

« hai visto bambolina? Mica male questa giornata eh? » ridacchia Matthew scherzando insieme a Carter.

[FINE FLASHBACK]


In effetti fu proprio così.

Quella giornata iniziò di merda, ma finì per essere uno dei giorni più importanti della mia vita. Quel giorno ripresi il controllo di essa, e fu il primo passo verso la completa guarigione.


« le 8 e- ASPETTA! Tu che diavolo ci fa qui? » esclamo rendendomi conto di chi avevo in piedi accanto al letto.

In men che non si dica lo obbligo a chinarsi così che io lo possa abbracciare.

« ehi dolce nana, mi sei mancata! » mi sorride dolcemente stringendomi appena tra le sue braccia per poi lasciarmi andare guardandomi.

« oddio tu pure, ma sei qui... ma tu.. ma l'accademia... ma- » parlo a vanvera alla velocità della luce senza rendermene conto.

« ehi ehi, piano... un "ma" alla volta » risponde edo sedendosi sul bordo del letto, « se mi dai un attimo ti spiego tutto »

Pochi attimi dopo...

« ed è per questo che sono qui, sai che i tuoi consigli sono preziosi » conclude dopo avermi fatto uno spiegone di tutto quello che era successo durante la mia assenza.

« ohw, capisco... beh io non credo ci sia molto da pensare... devi accettare l'offerta! È il sogno di chiunque! » esclamo incredula che lui ancora non abbia accettato.

« ma vorrebbe dire lasciare l'accademia, trasferirmi a NY, lasciare te... » conclude la frase quasi sussurrando.

A quelle parole sento lo stomaco stringersi. Sento come un nodo alla bocca di esso e temo di scoppiare a piangere da un momento all'altro.

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