Okay, che ci crediate o meno i mondiali sono alle porte.
Domani mattina presto partiamo per Riesa, un piccolo paese della Germania non molto lontano da Berlino dove quest'anno si terranno i mondiali.
Io sono elettrizzata e terrorizzata allo stesso tempo. Miss Kate mi ha riferito che ci saranno i rappresentanti della NYDC quindi ho un'altra chance per mostrare loro cosa so fare ma allo stesso tempo ho timore che il ginocchio non lavori correttamente e che io possa farmi male di nuovo.
Tutti mi dicono di non preoccuparmi, che andrà tutto bene, che andrò alla grande, ma c'è questa piccola parte di me che non è pienamente convinta. Non so perché o per come, ma non sono convinta al 100% di cosa succederà.
Ora però non ho tempo per perdermi in queste paranoie perché devo preparare il borsone con tutto il necessario.
A dirla tutta sono contenta di andare in Germania, in fin dei conti è la mia patria, la mia terra. Tra l'altro qui sono l'unica a parlare tedesco perciò credo che farò anche da traduttrice a questa competizione.
Okay bando alla ciance, devo mettermi a preparare la roba.
Circa un'oretta dopo...
« ave cesare! » esclamo esausta ricadendo sul letto. Ho sistemato troppa roba in un solo borsone, credo che se lo apro potrebbe esplodere.
Come sempre sono da sola oggi, e purtroppo non ho neanche delle prove perché Miss Kate ci ha obbligato a riposare e a recuperare le energie per il concorso.
Non posso neanche sentire edo perché oggi ha prove tutto il giorno in quanto hanno uno spettacolo a breve.
Presa dalla noia faccio per mettermi a fare un sonnellino quando il telefono inizia a squillare. Lo raggiungo e rispondo dopo aver letto il nome sul display.
« ehilà bambolina, come andiamo? » la voce di Cameron risuona attraverso il cellulare.
Ah si! Mi sono dimenticata di dirvi che anche Cameron mi è rimasto accanto per quanto gli fosse possibile in tutti questi mesi. Purtroppo non mi è mai scattato nulla, quindi dopo un po' si è messo l'anima in pace e abbiamo costruito una bella amicizia.
« ehi man, tutto bene dai te? » rispondo con tranquillità sdraiandomi a pancia in su sul letto.
« mah tutto nella norma, quando è che partite? Volevo vederti per augurarti buona fortuna » mi spiega con tono pacato e io sorrido anche se so che lui non può vedermi.
« partiamo domani quindi si assolutamente, sto morendo di noia » esclamo ringraziandolo mentalmente.
« okay grande, passo a prenderti tra 20 minuti? » mi chiede dolcemente sapendo in realtà già la risposta.
Come previsto io rispondo affermativamente e concludo la chiamata alzandomi dal letto.
20 minuti dopo...
Stranamente sono riuscita a vestirmi in poco tempo e ad abbozzare una sorta di zaino con lo stretto necessario.
Al momento sto indossando un jeans nero e un pullover, il tutto abbinato con calzini alti e vans.
Scesa di sotto non ho dovuto aspettare molto prima di sentire il telefono squillare, avvertendomi quindi che Cameron era fuori ad aspettarmi.
Esco dalla sala comune in men che non si dica raggiungendo una macchina fin troppo familiare.
« bambolina! » esclama Cam vedendomi salire in macchina sporgendosi verso di me per lasciarmi due baci.
«ma chi si rivede! » lo prendo in giro ridacchiando e ricambiando il saluto « grazie btw, stavo morendo di noia »
« eh di che! Nulla de speciale eh, ci facciamo solo un giro » ribatte sorridente mettendo in moto la macchina e partendo.
« un giro è meglio che stare in camera da sola » spiego io alzando gli occhi al cielo e mettendomi comoda accendendo la musica.
Dopo aver girato un po' decidiamo di fermarci ad un mc drive per prendere qualcosa da mangiare, per poi recarci su una collinetta dalla quale si ha una vista piuttosto piacevole della città.
« ehm salve! » affermo rivolgendomi alla commessa del mc, « vorremmo due Big Mac with cheese, patatine medie e due sprite, grazie » concludo riprendendo poi fiato « ah eh dei chicken nuggets » aggiungo prendendo poi la carta di credito che Cameron mi stava porgendo e passandola alla commessa.
Dopo circa 5 minuti il tutto era pronto e servito nei classici sacchetti e questo ci permise di ripartire.
Non ci volle molto per raggiungere la collina, e nemmeno molto prima che finissimo tutto quello che avevamo ordinato. Si, facciamo schifo.
La giornata, iniziata come una noia, passò abbastanza in fretta, tra molte chiacchiere, risate, abbracci e saluti.
« okay bambolina, ti auguro di spaccare ai mondiali anche se so che lo farai » afferma Cam abbracciandomi forte di fronte alla porta d'ingresso del dormitorio.
Io lo stringo a me e posso sentire le sue labbra posarsi sulla mia testa e poi sulla mia fronte. Un po' mi dispiace non essermi innamorata di lui, è un ragazzo così genuino e dolce, praticamente un principe... ma purtroppo il mio cuore è già stato prenotato da un altro principe.
« grazie Cam, ti voglio bene lo sai? » affermo io appoggiando il mento sul suo petto e guardandolo dal basso, « ti voglio bene anche io, beib » con un dolce sorriso sul volto mi lascia un ultimo bacio prima di spingermi attraverso la porta all'interno del dormitorio.
Con un sorriso gli mando un bacio e mi reco di sopra nella mia stanza. Devo riposare assolutamente o domani sarò stanchissima. Con un sospiro finisco di sistemare tutte le cose per poi crollare a letto addormentandomi in un batti baleno.
STAI LEGGENDO
E tu, credi nel Never Say Never?
FanfictionMi chiamo Aria Pollisberk, detta Polly. Ho 17 anni. Sono una ballerina quasi professionista. Perché quasi? Beh lo scoprirete presto. Voi avete dei sogni? Io ne avevo uno. Il più importante. Mi è stato portato via. Una merda. Volete sapere...