Il suono della sveglia impostata sul mio telefono mi fa sobbalzare mettendomi seduta sul letto.
Allungo un braccio cercando di spegnerla e una volta fatto mi stiracchio per risvegliare il mio corpo.
Sono le 7 am e dobbiamo essere al palazzetto alle 8:30. Contando che abbiamo una mezz'oretta di viaggio in pullman direi che non c'è molto tempo per prepararsi.
Purtroppo, essendo in un hotel, sono in stanza con le altre
Diciamo che degli estranei parlerebbero di più. Loro non mi rivolgono la parola se non fare commenti poco piacevoli a bassa voce, e io mi mordo la lingua piuttosto che stare al loro gioco.
Senza troppi indugi ci prepariamo tutte e quattro, e per le 7:35 siamo giù nella hall per fare colazione.
« Buongiorno ragazza, dormito bene? » ci chiede Miss Kate venendoci incontro guardandosi poi intorno in cerca della sala-colazione.
Io annuisco per poi avvicinarmi alla reception e chiedere dove si trovasse.
Come vi aveva già fatto notare qui sono l'unica a parlare tedesco, quindi sono diventata tipo la traduttrice del gruppo.
Con un sorriso ringrazio la signorina della reception e mi volto verso le altre « da questa parte » affermo facendo segno verso la mia sinistra con un cenno della testa.
Ci dirigiamo tutte a fare colazione, anche se non ci volle molto affinché fossimo tutti pronti per andare al palazzetto.
Fuori il tempo era bello, ma nonostante ciò faceva comunque freddo; beh non che ci si potesse aspettare nulla di diverso dalla Germania. Purtroppo non ricordo dei primi anni di vita che trascorsi qui, però una cosa la ricordo bene: qui fa sempre dannatamente freddo. Anche quando c'è il sole ed è una bella giornata, è sempre presente un leggero vento che ti penetra nelle ossa
- Forza ragazzi, tutti sul pullman - esclama Miss Kate dando così il via a tutti noi che pian piano prendiamo posto su quello che sarà il nostro mezzo di trasporto per questa gara.
Il palazzetto non dista poi molto dall'hotel, infatti lo raggiungiamo in circa una mezzoretta.
Una volta lì ci dirigiamo verso una sorta di reception dove ti assegnano un numero e il padiglione dove gareggerà la tua categoria. Come per il resto di questa esperienza quella che comunica con il resto del mondo sono io, in quanto l'unica che consce il tedesco.
-okay il nostro padiglione è il blu, da questa parte - affermo indicando la nostra destra e incamminandomi poi in quella direzione seguita dal resto di noi. Sento le altre bisbigliare qualcosa alle mie spalle e poi ridere, ma le ignoro. Sinceramente sono qui per la gara e per cercare di fare colpo sui rappresentanti della compagnia. Senza Edo e con questa situazione l'accademia è un po' una merda e non vorrei trascorrerci più molto tempo.
Raggiungiamo il nostro padiglione velocemente e quasi subito decidiamo di dirigerci al camerino col numero che ci è stato assegnato. Numero 3 per essere precisi. Bene direi, è il mio numero fortunato.
- okay questo dovrebbe essere il nostro camerino - sostiene Miss Kate dopo che le ho passato il bigliettino con il numero 3 sopra indicato.
Attualmente abbiamo in realtà praticamente tutto il giorno prima di doverci esibire perché la nostra categoria è l'ultima. Questo è sia un bene che un male in quanto abbiamo il tempo di riscaldarci e provare ancora un po' ma allo stesso tempo arriveremo esauste alla gara... e questo non è assolutamente positivo.
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E tu, credi nel Never Say Never?
FanfictionMi chiamo Aria Pollisberk, detta Polly. Ho 17 anni. Sono una ballerina quasi professionista. Perché quasi? Beh lo scoprirete presto. Voi avete dei sogni? Io ne avevo uno. Il più importante. Mi è stato portato via. Una merda. Volete sapere...