Capitolo 22

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8:32 am

Mi sveglio di colpo mettendomi seduta a causa di una forte fitta.

Sono passati diversi mesi ma comunque ogni tanto continua a capitare. Mi sveglio improvvisamente perché il ginocchio mi fa davvero male per qualche secondo.

Non dura molto, ma è davvero doloroso.

Mi guardo intorno in cerca del mio telefono.

La mia stanza è illuminata da una fioca luce diurna che proviene dalle finestre, ma i miei occhi sono ancora socchiusi a causa del sonno. Finalmente trovo il telefono e guardo l'ora. Sono da poco passate le 8:30. Stamattina non ho molto da fare, le prove sono al pomeriggio e scuola beh scuola è finita.

Forse non ve lo avevo detto ma finalmente ho finito il liceo. Ora devo decidere se andare all'università oppure no. Credo che il tutto dipenda da come vanno i mondiali.

Sono un po' agitata a dirla tutta, ma cerco di non darlo a vedere.



Una manciata di minuti più tardi...

Finalmente mi sono alzata da letto e ho messaggiato Edoardo per sapere se potessimo fare una web. Ho proprio voglia di sentirlo. Non so dire cosa siamo al momento, ma questi 9 mesi sono stati decisivi e prima che lui partisse ci siamo detti tante cose, cose che non erano mai venute fuori.

Non credo di potermi considerare proprio la sua fidanzata, o forse si. Non lo abbiamo mai ufficializzato.

Fatto sta che al di là di tutto lui è l'unico che c'è sempre stato e che sempre ci sarà. Di questi sono sicura.



In poco tempo mi faccio una doccia veloce e mi cambio mettendomi una semplice canotta e un pantaloncino.
Inizio a sistemare un po' la mia stanza quando sento il telefono squillare.

Lo recupero leggendo il messaggio sul display da parte di edo. In men che non si dica mi ritrovo seduta sul letto col portatile di fronte a me aperto su FaceTime in attesa di una risposta di Edoardo.

Non passano neanche due minuti che la videochiamata si apre mostrandomi  il suo bellissimo volto.

« ehii » esclamo con tono dolce vedendo lui sorridere e ricambiare il mio saluto subito dopo essersi stropicciato gli occhi.

« come va? Come stai? Sei stanco? Li è notte vero? Come sta andando alla compagnia? » parlo a raffica senza nemmeno dargli il tempo di rispondere alle mie domande.

« se ti fermi un attimo forse posso risponderti » afferma lui ridacchiando e scuotendo la testa « va tutto alla grande, qui sono le 2:30 am però non mi interessa perché volevo sentirti nana »

Aw, ma quanto è dolce?

« vorrei che fossi qui... » sussurro abbassando per un istante lo sguardo riportandolo poi sul pc, « quindi? Come va nella compagnia? Ti stai integrando? Raccontami » proseguo aspettando poi che lui dicesse qualcosa.

« qui sono tutti meravigliosi Polly, è davvero il mio posto, il nostro posto » afferma per poi continuare « mi sono integrato alla grande e non vedo l'ora che tu mi raggiunga » conclude facendomi stringere lo stomaco.

« a questo proposito... sono un po' agitata per i mondiali, non so se il ginocchio reggerà se riuscirò a fare tutto se piacerò... » affermo con tutta L'onestà che ho in corpo.

Lui è l'unico con cui riesco a parlare apertamente. È la mia persona. E lo adoro per questo.

Dopo alcuni secondi di silenzio lui mi guarda con il suo solito sguardo strappandomi un sorriso. So già cosa sta per dire.

« Aria tu sei una tigre. Sei una campionessa. Spaccherai ai mondiali. Il tuo ginocchio andrà alla grande. Non voglio nemmeno sentirle queste cose okay? Come potresti non piacere,hm? Sei la persona più meravigliosa di questo mondo » « devi credere in te stessa almeno la metà di quanto io creda in te. Okay? Andrà tutto bene »

Sento le lacrime venirmi agli occhi.

Perché sono sempre così emotiva?
Mi manca un sacco. Sa sempre così dire. Sa sempre come trattarmi. È il migliore.

« okay piccola ora ti devo lasciare, mi devo alzare tra un paio d'ore quindi è meglio se ne dormo almeno alcune » « certo hai perfettamente ragione, ci sentiamo presto okay? Ti mando un bacio » « buona giornata, nana »

E dopo pochi istanti la connessione si chiude.

Caccio un sospiro e richiudo il portatile riponendolo sulla scrivania, e cambiandomi per uscire.




Ore 13:44

Il resto della mattinata l'ho trascorso a passeggiare (per quanto il mio ginocchio me lo permettesse), a leggere e infine sono andata a pranzo.

Ora sono in camerino, sto sistemando il tutore per poi andare a lezione.

Faccio per uscire dal camerino quando vedo la porta aprirsi di colpo e per poco non me la becco in faccia.

« oh ma guarda chi si vede, perché non ti sposti così possiamo passare? » cinguetta l'unica e inimitabile Chanel una volta avermi squadrato per bene.

Io alzo un sopracciglio « stavo per aprire la porta per uscire e non c'è bisogno di essere così rudi okay? » affermo con un certo sconforto nella voce. Non ho neanche più voglia di discutere con lei, o meglio loro.
A seguito di Chanel vi erano Ann e Jen come due ancelle che la appoggiavano come sempre negli ultimi 9 mesi.

« oh povera piccola, stavi uscendo? Ah già devi andare a provare quella sorta di cosa che chiami variazione, vero? » afferma lei con tono acido e sprezzante.

Io la ignoro e mi faccio spazio tra loro proseguendo per la mia strada vero la sala prove.

Ancora non riesco bene a credere come Ann e Jen abbiano potuto voltarmi le spalle in questo modo; senza che io abbia fatto nulla di particolare se non frantumarmi un ginocchio.

Btw non me ne interesso più di tanto.
Io vivo la mia vita, che loro vivano la propria.

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