Come sempre negli ultimi giorni mi sveglio nella mia stanza di ospedale, comincia veramente a darmi tristezza e pensare che abbiamo appena iniziato.Purtroppo ieri Edoardo è dovuto tornare in accademia, in effetti non poteva perdere troppi giorni di prove, e soprattutto aveva bisogno di cambiarsi e di risposare un po'.
Mi spiace non aver potuto affrontare ciò che è successo tra noi due.
Probabilmente per lui non significherà nulla, sarà un gesto come un altro fatto esclusivamente per bloccare il mio attacco di panico, ma per me invece ha significato eccome.
Noi siam sempre stati molto vicini, ma non siamo mai arrivati a questo punto se non a causa di stupidi giochi o penitenze.
Tralasciando tutto ciò oggi, anche se sinceramente non so che giorno sia, incontrerò colei che dovrà farmi tornare a danzare esattamente come prima, se non meglio.
Per ora sono in stanza che attendo qualcuno che venga a prendermi per portarmi in sala di fisioterapia a conoscere una certa dottoressa Robbins che dovrebbe essere la mia fisioterapista, o almeno così mi pare di aver capito.
Qualche minuto più tardi...
« ehi sweetheart! » esclama mia madre irrompendo nella stanza con mio padre a seguito.
La saluto cordialmente anche se tutto questo entusiasmo mi disgusta, e la guardo ansiosamente attendendo notizie.
Lei capisce la mia espressione e mi sorride annuendo, spostandosi poi di lato e mostrandomi che mio padre era entrato con una sedia a rotelle.
Come ho fatto a non notarla?
Con il loro aiuto mi posizio sulla sedia e ci incamminiamo per il corridoio verso il reparto di fisioterapia.
Stranamente non ci mettiamo molto a raggiungere il reparto, nonostante questo ospedale sia immenso.
Poco dopo entriamo in un'enorme sala piena di attrezzi vari, tappetini ecc...
Ma 'ando stiamo in una palestra per anziani?
« ehi! Tu devi essere Aria! » esclama una ragazza sulla venticinquina venendo verso di noi.
Io la guardo incerta con un sopracciglio alzato.
« ehm, si piacere sono Aria » dico un po' titubante stringendole la mano, aspettando poi che i miei si presentassero.
« io sono la Dott.ssa Robbins ma per te sarò semplicemente Emily okay? Ti seguirò in tutta la riabilitazione perciò abituati perché per i prossimi 7/8 mesi sarò la tua ombra » afferma scherzando, congedando poi i miei genitori i quali mi salutano ed escono dalla sala.
« allora andiamo di la? Così ci conosciamo un po' e posso spiegarti quale sarà più o meno la terapia da seguire, okay? » mi chiede la
Dottoressa e io annuisco sentendomi poi spingere verso una saletta posta subito accanto alla palestra, ma di tutt'altro genere.In questa qui ci sono divanetti, una scrivania con due sedie poste davanti, macchinette del caffè e di snacks.
Qui dentro è tutto così colorato che mi sembra che un unicorno ci abbia vomitato dentro hahaha.
« vieni ti aiuto sediamoci qui » afferma Emily aiutandomi a mettermi su uno dei divani, sedendosi poi accanto a me.
« allora, cosa dovrò fare? Sarà doloroso? Riuscirò a tornare a ballare? Ho dei mondiali da vincere, non posso abbandonare il mio sogno » sputo domande a raffica senza nemmeno prendere fiato e lei mi guarda sorridendo.
STAI LEGGENDO
E tu, credi nel Never Say Never?
FanfictionMi chiamo Aria Pollisberk, detta Polly. Ho 17 anni. Sono una ballerina quasi professionista. Perché quasi? Beh lo scoprirete presto. Voi avete dei sogni? Io ne avevo uno. Il più importante. Mi è stato portato via. Una merda. Volete sapere...