okay ci siamo.
Il momento che stavo aspettando da più di otto mesi è arrivato.
La nostra categoria era ormai iniziata da un po' e al momento si sta esibendo l'ultima concorrente prima di me. Io sono situata a bordo palco in attesa di essere annunciata.
Dire che sono nervosa è dire poco, ma sapere che Edoardo è qui a sostenermi mi aiuta a calmarmi. Ancora non ci credo che è venuto da New York fin qui solo per me. Vederlo è stata la sensazione migliore del mondo, e mi ha dato la carica per spaccare tutto a questa gara. Voglio dare il meglio di me perché vi è in gioco il mio futuro, e con quello non si scherza. Nel mondo della danza non si hanno molte possibilità, quindi bisogna essere molto cauti nello scegliere.
Sento il pubblico applaudire e il mio stomaco stringersi violentemente.
- Ecco a voi, dalla Royal Ballet Accademy la numero 154 Aria Pollisberk - annuncia la presentatrice facendomi poi segno con la testa di entrare.
Faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi per un istante, per poi riaprirli e farmi forza salendo sul palco. Okay ora non si scherza più, o la va o la spacca.
Il tutto sta andando bene, sono quasi alla fine della variazione e il ginocchio sta reggendo bene. Al pubblico sembra piacere e anche ai giudici. In questo momento mi sembra di essere invincibile. E' come se niente potesse fermarmi. O meglio, quasi niente.
Ero sul punto di fare l'ultimo movimento quando un crack assordante mi fa piombare sul pavimento.
Tutto quello che riesco a pensare è non di nuovo, non a me.
Dopo un paio di minuti
- oh dio, Polly stai bene? - mi chiede Edo che alla velocità della luce si è precipitato accanto a me.
Al momento sono sdraiata su una barella, la testa che pulsa e con fortissime fitte al ginocchio. Non ho il coraggio di guardare perché so benissimo cosa sarò costretta a vedere. Non riesco a crederci. Come è possibile? Perché a me?
Intorno a me ci sono una serie di paramedici, Miss Kate, Edoardo e alcune altre persone che non conosco. Stanno tutti parlando troppo forte, ho il timore che la mia testa esploderà prima o poi.
Mi volto per cercare lo sguardo di Edoardo e non mi ci vuole molto per trovarlo. Non staccava i suoi occhioni da me.
Stavo cercando di trattenere le lacrime, ma vedere la seria preoccupazione sul suo volto non mi aiuta e contro la mia volontà sento le mie guance diventare umide.
- Edo cosa farò adesso? - sussurro sentendo il cuore venire calpestato da milioni di persone e il mio mondo intero cadere a pezzi.
Lui si china leggermente su di me per lasciarmi un dolce bacio sulla fronte, - ti riprenderai bimba, te lo prometto - sussurra cercando di calmarmi.
Tentativo fallito.
- no Edo, questa volta no. Come posso riprendermi da non uno ma ben DUE lesioni uh? La mia carriera è finita per sempre è ho solo 18 dannatissimi anni - esplodo lasciando che le lacrime mi righino il volto e il respiro si faccia più affannoso.
fanculo a tutto.
La mia vita è finita e non c'è nulla che io possa fare. Il mio ginocchio non si riprenderà mai completamente, lo posso dedurre dagli sguardi che i paramedici si scambiano. Ora mi stanno sollevando mettendomi su una sedia a rotelle. Probabilmente sarà più facile così trasportarmi al di fuori del palazzetto.
Non capisco bene cosa stia succedendo intorno a me. O cosa sia successo in realtà. Non so nemmeno come io sia caduta. Subito dopo aver sentito quel suono assordante provenire dal mio ginocchio il dolore è stato così forte da farmi quasi perdere i sensi.
L'unico punto fisso che ho in questo momento è Edoardo, che non si smuove di un millimetro dal mio fianco. Ora riesco a percepire che c'è qualcuno dietro di me che sta spingendo la sedia a rotelle perché improvvisamente mi sto muovendo.
In realtà non procediamo più di tanto perché due uomini in giacca e cravatta si piazzano di fronte a noi dopo che avevamo fatto si e no tre metri.
- Mr Edoardo è un piacere vederla qua - afferma uno dei due uomini rivolgendosi ad Edo.
Lui gli rivolge un sorriso e sento la sua mano posarsi sulla mia spalla.
che diavolo sta succedendo?
- mi dispiace disturbarla proprio ora, abbiamo visto il suo brutto incidente - afferma uno dei due uomini rivolgendomi uno sguardo sinceramente dispiaciuto. Io ancora non capisco, chi sono questi due uomini e perché conosco Edoardo?
- come ha detto il mio collega siamo dispiaciuti di disturbarla ma abbiamo visto la sua performance e ne siamo rimasti affascinati! Questa sua idea di mescolare la danza classica con movimenti di hip hop e addirittura del Jazz ahh incredibile! - si complimenta l'uomo sulla destra rivolgendomi un dolce sorriso.
Io lo guardo con aria confusa ma cerco comunque di rivolgergli un sorriso sincero.
- beh volevamo lasciarle il nostro biglietto da visita compreso di numero cosi magari quando si sarà ripresa potremo discutere di alcune opportunità che potremo offrire nella nostra compagnia. Sappiamo che è molto giovane ma abbiamo visto in lei un grandissimo potenziale e saremo più che onorati di averla con noi - conclude uno dei due voltandosi poi verso il collega come per cercare una conferma che facilmente trovò.
Allungo una mano prendendo il biglietto e rialzo lo sguardo sui due uomini cercando di capire cosa stia accadendo. Ma la risposta in realtà la trovo sul biglietto che ho in mano. Quando quasi per caso lo sguardo mi ricade su di esso per poco non mi sento svenire.
" New York Dance Company
510-349-2980
Mr. John Wayne & Mr Aexander Smith "
Questo è ciò che i miei occhi riescono a vedere in questo istante, ma quando rialzo la testa per chiedere di più i due uomini erano ormai lontani diretti verso l'uscita.
- co-cosa diavolo è appena successo? - chiedo rivolgendomi ad Edo e a chiunque si trovasse intorno a me in quel momento.
Edoardo mi rivolge un sorriso enorme e si fa portavoce per tutti - Polly quelli erano due dei direttori della NYDC, questa è l'opportunità della tua vita - mi dice solamente cercando di capire se sono cosciente o se sono già nel mondo dei sogni.
Io annuisco anche se la mia mente sta viaggiando ad una velocità eccezionale.
- ma sarò invalida per sempre, come possono volermi perché dovrebbero volere una ballerina che non può ballare? mh? - esclamo parlando senza nemmeno capire cosa io stia realmente dicendo.
- okay credo che per adesso sia abbastanza stress, perché non ti rilassi e riprenderai questa conversazione una volta sistemata? - sento dire da uno dei paramedici poco prima di percepire i miei occhi super stanchi e le mie palpebre non riuscire a restare aperte. Non so cosa mi stia succedendo ma tutto quello a cui riesco a pensare ora e lasciarmi andare a questo sonno non richiesto.
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E tu, credi nel Never Say Never?
FanfictionMi chiamo Aria Pollisberk, detta Polly. Ho 17 anni. Sono una ballerina quasi professionista. Perché quasi? Beh lo scoprirete presto. Voi avete dei sogni? Io ne avevo uno. Il più importante. Mi è stato portato via. Una merda. Volete sapere...