5.Will

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Will ora poteva ammettere che l'idea del suicidio non era così male dopo tutto.
Le prime tre ore di scuola furono normali,azzardiamo anche a dire serene.Poi arrivò la quarta ora, e l'Inferno si scatenò su Will Solace.
Appena si mise seduto al suo banco arrivó Thomas;era un ragazzo robusto che giocava a basket non che il più bello della scuola e tutte le altre cose che hanno i classici bulli che ti rompono il cazzo per tutti gli anni del liceo.
Seguito subito da quella oca della sua ragazza Rose,che faceva il filo a Will da più di un anno ormai.
"Thomas veramente alcune volte sei proprio un deficiente.Te ne sei reso conto solo ora che quella lì,apparte il fatto che ti ha messo le corna con tutta la squadra di basket,cercava in tutti i modi di portare a letto anche me?Davvero Thomas,sei un fottuto genio."pensò Will,mentre il ragazzo davanti a lui lo minacciava di morte se si fosse avvicinato solo un'altra volta alla sua ragazza.
"Come non detto Thomas,tu sei l'incarnazione della stupidità umana".
Dopo che la lezione fu finita,Will passò le ore successive cercando di non farsi beccare da Thomas e dai suoi amici,perché sapeva benissimo che se li avesse incontrati non avrebbe fatto una bella fine.

La campanella suonó segnando la quinta ora,e Will s'incamminó verso la classe quando qualcosa,o meglio qualcuno,lo prese per le spalle e lo costrinse a voltarsi verso di lui.
-Ehm,ciao Thomas...-
-Ehy Frocetto,visto che non mi va solo di minacciarti,perché non pestarti subito?Cosí almeno faccio qualcosa di divertente.-e detto questo,Thomas iniziò a picchiare Will.

Dopo quelle che gli sembrarono ore,finalmente Thomas lasciò perdere Will e se ne andò senza dire nulla.
Il bullo aveva costretto Will a seguirlo dentro una specie di ripostiglio,e gli aveva intimidito che se avesse urlato,lui gli avrebbe fatto ancora più male del dovuto.
Così Will,si ritrovò giacente sul pavimento,con il naso rotto,qualche costola spezzata e molto probabilmente anche con un trauma cranico,per andare sul leggero.
Si alzò a fatica e non si sa con quale e quanta forza di volontà avesse fatto a ricorso,uscì dal ripostiglio e si diresse verso il primo bagno che trovò.
Si appoggiò tremante al lavandino e si pulì le ferite sul volto che quel bastardo gli aveva gentilmente donato.
"Perché?Perché mi deve succedere tutto ciò?Cosa avrò mai fatto di male per meritarmi questo?"pensò Will mentre cercava in tutti i modi di trattenere le lacrime.
Dopo poco sentì una porta da dietro le sue spalle aprirsi,e da lì ne uscì l'ultima persona che in quel momento Will voleva vedere.

Nico Di Angelo si trovava proprio davanti a lui,con i chiari segni di chi aveva appena finito di piangere,e lo guardava con un misto di pietà,disgusto e curiosità.
Rimasero lì a fissarsi per più di un minuto,fino a quando il corvino non spezzò il silenzio.
-Si può sapere cosa cazzo ti è successo?!?-gli chiese allarmato avvicinandosi a Will per osservargli le ferite sul volto.
-N-niente,lascia stare...-disse lui abbassando lo sguardo.
-Si certo come no,allora visto che ti stavi annoiando hai incominciato a piacchiarti da solo,certo.-ribatté Nico tastandogli con una dolcezza innata i tagli.-Chi cazzo è stato a conciarti così?-
-Sei abbastanza sveglio per arrivarci da solo.-
Rimasero qualche secondo in silenzio poi Nico parlò:
-Thomas.Chi altro può essere così stronzo?-
-Tu invece che hai fatto?-gli chiese Will spiazzandolo.
-Ehm,niente non ha importanza adesso.Vieni,ti accompagno in infermeria.-gli disse il corvino sorreggendo Will.
-Cosa?!No,scordatelo.Dopo avvertiranno i miei genitori e allora io dovrò dare spiegazioni.Te lo scordi.-
-Ascoltami bello,ora io ti accompagno in infermeria intesi?Eh no non osare contraddirmi e non ci provare nemmeno a dire che stai benissimo e che hai solo qualche taglietto sul viso,perché questa è una grandissima cazzata,ok?E visto che è stato Thomas a picchiarti,sicuramente hai anche qualche costola rotta,visto anche che ti stai tenendo un braccio proprio sotto la cassa toracica.-
Will rimase così stupito del fatto che Nico si stesse preoccupando di lui,che per poco non lo baciò.
-Sì,hai ragione tu.Però non voglio che i miei genitori lo scoprano.E soprattutto non voglio andare in ospedale da mio padre.Loro,ma specialmente mio padre,non devono sapere nulla di tutto ciò.-
Nico lo guardò negli occhi e poi se ne uscì con:
-Dopo questa cazzata,non so se mettermi a ridere oppure tirarti un pugno.-e senza aggiungere altro,trascinò Will in infermeria.

Finché non sei arrivato tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora