"Santo dio.Nico deve essere distrutto.Quel ragazzo ne ha passate tante.Ci manca solo che suo fratello muoia."pensò Will mentre fissava il soffitto.
Poi però ripensò a come Nico lo aveva abbracciato e un sorriso si fece largo sul suo volto.Insomma,dopo tutto il ragazzo che lui amava lo aveva abbracciato!
Will si addormentò ancora con l'immagine di Nico che correva verso di lui e lo abbracciava,impressa nella mente.
Quando si svegliò,Will trovò un biglietto vicino al suo comodino da parte di Nico,che diceva:
"Ciao Will,ieri sera sono venuto a trovarti ma stavi dormendo.
Comunque Jeff sta bene,tuo padre lo ha operato e ora sta riposando.
Jason,invece,ha un braccio rotto,ma se la caverà.
Grazie Will.
Nico."Will fu felice di sapere che Nico lo aveva avvertito ma soprattutto era felice del fatto che lo avesse ringraziato.
Mise apposto la lettera e in quel momento entrò il padre.
-Allora ascoltami Will devi indos...Ma che fai?Ti sei appena svegliato?-
-Ehm,si perché?-
-Sono le tre Will,Cristo Dio.Meglio se lascio perdere,guarda.Devi indossare questa cintura toracica e prendi queste medicine,ti faranno passare un po' di dolore.-
-Va bene papà.Senti ma sei stato tu ad operare Jeff Miller?-
-Mh?Ah sì.È un tuo amico per caso?-
-No, è solo che è il fratello di Nico.-
-Quindi Nicolas è stato adottato?-
-Nico papà.Comunque sì.-
-Mh...Ok.Io devo andare Will,ci vediamo dopo.Comunque tra un po' arriveranno mamma e Austin a trovarti,ok?-
-Va bene.Ciao papà.-
-Ciao figliolo.-e se ne andò.
Will fece come gli aveva ordinato il padre.
Dopo poco arrivarono i suoi ospiti.
-Ehy fratellino,come stai?-
-Ciao tesoro,ti senti meglio adesso?-
-Ciao Austin,mamma.Si sto un po' meglio,papà mi ha dato degli analgesici.-
-Dov'è papà adesso?-
-Se ne è appena andato.-
-Va bene tesoro,vado un attimo da lui e poi ritorno,d'accordo?-
-Ok mamma.-così la madre dei due ragazzi se ne andò,lasciandoli da soli.
-Alloooura fratellino...-
-Stai per chiedermelo vero?-
-Sì.-
-Ti prego non farlo.-
-No.-
-Ma perché?-
-Perché sì.-
-Uff.-
-Come stavo dicendo...Sono venuto a conoscenza del fatto che un certo signor Di Angelo,sia venuto a trovarti...E ribadisco,venuto...-
-Quanto ti odio-
-Quindi...Tu e Nico...Ehm ecco come dire...-
-Appunto non dire,sta zitto e basta.-
-Lo avete fatto?-
-Austin!-gridò Will mentre diventava rosso-Ma i cazzi tuoi proprio mai,eh?-
-Ehehe...cazzi...-
-Sei disgusto Austin.-
-Ma sta un po' zitto va.-rispose lui ridendo.-No dai adesso seriamente,tu e Nico state insieme?-chiese Austin in preda ad un attacco di fangirlismo.
-No.Siamo solo semplici amici.-
-Ma tu vorresti di più,non è vero fratellino?Eh?-chiese lui ammiccando.
In tutta risposta Will gli tirò una cuscinata in fronte.
-Smettila di mettermi in imbarazzo Austin!E comunque sia,Nico non è omosessuale.Almeno credo...-
-Appunto tu credi che sia etero,ma se invece non lo fosse?Oh dio io sto già progettando il vostro matrimonio!-
-Muori.-
In quel momento qualcuno bussò alla porta e videro Nico che entrava.
Austin si girò verso Will con un ghigno malefico,mentre lui si faceva ancora più rosso.
-Ehm,Will passo più tardi semmai...-disse il ragazzo,vedendo che c'era il fratello del suo amico nella stanza.
-No,no tranquillo Nico.Me ne stavo giusto andando io.-disse Austin ancora con quel sorriso da maniaco sessuale.-A dopo fratellino.-aggiunse abbracciando il biondino,poi gli sussurrò una cosa all'orecchio-Sfondagli il culo,Solace.-e se ne andò senza aggiungere altro,mentre Will era rimasto paralizzato sul letto con lo sguardo fisso nel vuoto.-Will.-chiamò Nico sedendosi di fronte al biondino.
-Will.-provò di nuovo.
-Will!-esclamò il suo nome schioccandogli le dita davanti al viso.
-Eh?Cosa?Oh..ciao Nico.-
-Si può sapere che ti prende?-gli chiese il corvino accigliato.
-Ehm niente,lascia stare...-rispose lui imbarazzato,mettendosi una mano dietro la nuca.
-Mh,ok.Come stai?-
-Sto molto meglio.Ho letto la lettera.Sono felice che tuo fratello stia bene.-
-Si lo siamo tutti.Senti non posso fermarmi troppo,sono venuto solo a portarti i tuoi adorati compiti di biologia.-
-Cristo,Nico.Grazie!-
-Io se fossi stato in te,mi sarei già tirato un pugno.-
-Ma perché?Biologia è così bella!-
-Sei sicuro di non avere nessun trauma cranico?-
-Ah-ah divertente.Ora dammi i libri però.-
-Si,si tieni.-disse il corvino porgendogli dei libri-Ci sono anche i miei appunti,non so se riuscirai a leggerli però.-
-Nah ce la faccio.-disse Will sfogliando alcune pagine di un quaderno.-Grazie Nico.-
-Io vado,ciao Will.-
-Ciao Nico.-
Appena uscì Nico,Austin si fiondò in camera sua.
-Allora?-chiese eccitato.
-Vattene a fanculo Austin.-disse Will ridendo.Erano più o meno quattro settimane,che Will si trovava lì dentro.
Nico veniva tutti i giorni a trovarlo e a passargli i compiti anche perché,da quando avevano ricoverato suo fratello,passava più tempo in ospedale che a scuola.
Poi c'erano la madre e Austin.Sua mamma non creava molti problemi,per lei Nico era solo l'amico che aveva salvato suo figlio da morte certa.Poi però c'era suo fratello.Puntualmente gli chiedeva se lui e Nico avessero fatto sesso e ogni singola volta,Will si sentiva avvampare e iniziava a tirare occhiatacce e bestemmie al fratello per zittirlo.
Gli ultimi tre giorni però,Nico non si era presentato e Will iniziava a preoccuparsi.
"Beh ora saranno iniziate le interrogazioni,starà sicuramente studiando tanto è per quello non può venirmi a trovare..."pensò tra se e se Will cercando di rasserenarsi.
Quel giorno iniziava anche il suo corso di fisioterapia,e lui non vedeva proprio l'ora di andarci.
Quando una delle infermiere lo portò al corso,Will notò un ragazzo che stava uscendo proprio dalla stanza di fisioterapia.
Era un ragazzo alto,smilzo,carnagione chiara,capelli scuri e ricci portati alla bene e meglio e i suoi occhi...Beh,erano semplicemente fantastici.
Erano di uno azzurro ghiaccio,e ogni volta che ti guardavano,sembrava che ti stessero facendo i raggi X.
Will non si accorse nemmeno che li stesse fissando,fino a quando l'infermiera non lo riscosse dai suoi pensieri.
-Ti senti bene,Will?-
-Eh?Oh sì,sì,scusi.-
-Siamo arrivati comunque.-
Will annuì mentre la donna lo accompagnava nella stanza.Will ormai era da più una settimana che non sentiva Nico,così decise di mandargli un messaggio chiedendogli se andasse tutto bene.
Ma la risposta che ottenne tre ore dopo,lo stupì:
"Senti Solace,questi non sono affari che ti riguardano ok?Anche se ti ho "salvato"se così si può dire,e ti sono venuto a trovare in ospedale,questo non giustifica il fatto che tu possa interessarti alla mia vita.Non mi contattare mai più."
E detto questo Nico lo bloccò.
Will era semplicemente stupito.Offeso e arrabbiato anche,ma soprattutto stupito.
Perché Nico si comportava in quel modo?Will gli aveva fatto qualche torto senza neanche accorgersene?
Non ne aveva proprio idea di quello che passava nella testa al corvino ultimamente.
Comunque sia,lui nel frattempo aveva stretto amicizia con il ragazzo che aveva incontrato a fisioterapia.Si chiamava Sherlock Holmes,aveva 17 anni (come lui tra l'altro)e veniva da Londra.Viveva a New York insieme a suo fratello maggiore Mycroft.Si trovava lì in America per studiare.
All'inizio a Will gli sembrò un po' distaccato,freddo,come se la vita gli avesse fatto un torto e lui non poteva farci nulla.
Poi man mano si addolcì un po',e i due divennero amici.Will ancora non aveva capito come,ma Sherlock lo incuriosiva e lo faceva sentir bene,anche se era perennemente scontroso e distaccato.
Era anche bellissimo,un altro punto a suo favore.
Will si disse tra se e se che era solo attrazione fisica,ma in fondo sapeva che c'era qualcos'altro,molto più complesso.E che in quel qualcos'altro di più complesso,c'entrava anche un certo Nico Di Angelo.TA TA TA TAAAN!!! Mi sento soddisfatta del mio lavoro oggi!Cosa succederà adesso tra Nico e Will?Boh,chissà!Solo le parche ce lo sapranno dire,dico bene o dico bene?Quanto mi sto divertendo a mettervi sulle spine,MUAHAHAHAHAH.Ci vediamo al prossimo capitolo.Ciauu!
Sofia 💀
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Finché non sei arrivato tu
FanfictionNico Di Angelo ha avuto un'infanzia difficile piena di brutte sorprese,ma non sa che un certo biondino,Will Solace,sta per ribaltare completamente la sua vita.