I capelli mossi e castani sbattevano nelle spalle dritte e altezzose mentre camminava dentro al labirintico palazzo di Asgard dove Odino, il padre di tutti gli dei, probabilmente stava seduto nel suo trono ad aspettare nuove cose da giudicare dato il suo immenso potere.
Sicuramente, nonostante fosse preparato ad ogni evenienza, non si sarebbe di certo aspettato una visita come quella che presto gli avrebbe fatto senza alcun preavviso.Si alzò il cappuccio del lungo mantello che portava, una cosa che odiava terribilmente di Asgard era il fatto che le donne dovessero vestirsi con abiti virtuosi e preziosi pieni di ninnoli e gioielli, lei preferiva in assoluto la comodità degli abiti da guerriera che, però, con l'arrivo sulla terra d'oro aveva dovuto abbandonare per potersi camuffare meglio tra la gente.
«E lei chi è?» domandò una voce graffiante. Si voltò giusto in tempo per incontrare il volto indagatore di Loki, principe di Asgard e figlio di Odino, illegittimo erede al trono. Cosa che probabilmente, lui, ancora non sapeva, dato che ad Odino piaceva tenere le cose nascoste, anche se quelle bugie erano a spese di altri.
Come da programma dovette inchinarsi al cospetto del Dio, anche se a dirla tutta poteva anche non farlo dato il suo basso interesse per le volontà degli abitanti di quel pianeta.
«Mi piacerebbe passare il mio tempo con lei, principe Loki, ma ho delle cose urgenti da sbrigare.» lui si avvicinò, il passo felpato, le labbra fine serrate in una linea dura e autorevole, gli occhi indagatori, bugiardi e spietati, ma terribilmente attraenti. Che cosa le saltava in mente? Attraenti non era di certo la parola per definire quegli occhi da vipera.
«questa non è la risposta alla domanda che le ho fatto.» proferì altezzosamente « Non mi interessa se deve sbrigare faccende o quant'altro, io da legittimo erede al trono di Asgard le chiedo di dirmi chi è lei e perché sta vagando nei corridoi del palazzo di padre tutto.» finì con la stessa superiorità con cui aveva iniziato, pensando probabilmente di intimorirla in qualche modo, ma non ci sarebbe riuscito in ogni caso, ne a spaventarla, ne ad intimidirla e neppure a scoraggiarla, non gli avrebbe detto mai niente nonostante fosse il "legittimo erede al trono" come diceva con fierezza.
«strano che tu abbia detto "legittimo erede al trono" dal momento in cui Odino ha deciso di incoronare suo figlio Thor.» commentò pungente facendo scatenare l'ira di Loki. Era divertente vederlo rodere per avere una posizione in quel buco dorato.
Ad ogni modo, Loki, era bello, in un modo particolare, era bella la sua arroganza e la sua cattiveria, ed era bella anche quella fierezza che aveva in se stesso, e che non si crucciava a nascondere.
Scosse la testa come a voler scansare con la forza i suoi pensieri e cercò di ritornare alla realtà e alla sua voglia di vendetta.
«come osi rivolgerti al tuo Dio in questo arcano modo, ancella impertinente? Verrai subito scortata dal re di Asgard dove sarai punita.» notava dal suo sguardo iracondo che si stava trattenendo dal prenderla per il collo e scaraventarla lontana da lui, o che addirittura si stava trattenendo dal lanciarle un incantesimo mortale.
Questo la attrasse ancora di più, era bello e pericoloso.
«come volete, portatemi pure da vostro padre.» le scappo un ghigno impossibile da celare, alla fine Loki, senza volerlo, la stava portando esattamente dove voleva essere. Aveva come l'impressione che tra i due era lei quella che voleva maggiormente vedere Odino.
Così ora loki la stava portando verso l'unico luogo in cui voleva andare, inconsapevole di quello che avrebbe scatenato una volta entrata li dentro.
Mentre lo guardava si sorprese a pensare ancora a lui: Loki le piaceva anche perché nascondeva qualcosa, e perché in qualche modo sentiva di assomigliargli più del dovuto.
Un sorriso le si allargò nelle labbra che fino a prima era socchiuse in un ghigno di pura malvagità, la stessa che aveva il Dio delle malefatte mentre la strattonava. Brutto sciocco, non capisci che sono l'unica che si vuole trovare qui in questo momento?
«mi sembrate contenta» proclamó Loki
«oh non dica sciocchezze, non vorrei di certo trovarmi qui adesso, avevo altre cose da sbrigare» un ultimo ghigno e poi si ricompose.Delle enormi porte dorante si spalancarono al loro arrivo, lasciando vedere un enorme sala con un trono nel mezzo. Odino era seduto compostamente al suo centro in una posizione di elegante superiorità.
«chi osa disturbare il padre degli dei?» chiese nel suo solito fare da spaccone. Loki prese la parola prima che potesse rispondere lei.
«ho trovato questa donna sconosciuta, nei corridoi del palazzo, costei ha osato disonorare in modo orribile la sua persona, padre.» gli lanciò un occhiataccia mentre inventava falsità. Non aveva disonorato odino aveva solamente fatto chiudere la bocca al principe. In ogni caso si aspettava menzogne dal Dio degli inganni.«falla avvicinare» sentenziò autoritario. Loki la spinse e lei iniziò ad incamminarsi verso il padre degli dei.
«Ora identificati.» ordinò serio, così lei alzò le mani e si abbassò il cappuccio, aveva sognato per anni questo momento.
«io sono Brann, figlia di Sol, erede al trono di Muspelheim, concepita da mia madre nella terra di fuoco.»
«esigo sapere perché un gigante del fuoco è venuto qui. Asgard e Muspelheim, sono nemici da anni.» si sentiva lo sguardo di Loki perforagli la schiena. Odino ancora non capiva. Oppure aveva capito ma preferiva non sentir ragione.
«sono qui per incontrare il colpevole della mia impossibilità a sedere nel trono che mi spetta di diritto. Il colpevole dell'altra parte di me. La persona che mi ha resa, mezza demone e mezza Asgardiana» disse in tono autorevole, lui era un re, lei sarebbe dovuta essere una futura regina, non doveva credersi superiore in alcun modo «Finalmente padre ci incontriamo.»
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COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •
Fanfiction«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere t...