Il disprezzo che provava nei confronti del Dio degli inganni era così forte da essere percepibile anche nell'aria.
Con la furia, che le stava attraversando il corpo in quel momento, lo avrebbe potuto ammazzare. Probabilmente lo avrebbe fatto, ma c'era qualcosa che le diceva di rimanere calma. Qualcosa che in effetti non capiva nemmeno lei.
Forse, stava pensando, era l'amore che aveva provato per lui ad ostacolarla, o magari era il dolore che aveva provato e che non voleva sentire più.
Anche se ora un nuovo dolore si era insediato in lei, dopo la scoperta del Dio vivo e vegeto.
Un dolore forse ancora più brutto. Una consapevolezza opprimente.
La verità nuda e cruda, che gli si era parata davanti agli occhi, era che Loki non l'aveva mai amata e la certezza di questo amore non corrisposto la logorava dall'interno.
Perché lui aveva avuto la possibilità, nonostante la sua pessima natura, di essere amato da così tanta gente? Perché lei no, invece?
E ad infastidirla ancora di più era il fatto che Loki da quando aveva parlato quell'ultima volta se ne era stato zitto, a fissarla, con le mani che si massaggiavano cautamente le guance. Non aveva emesso un suono, stava solo fermo a guardarla, gli occhi bassi da cane bastonato.
Era spregevole.
«non hai nulla da dire?» quasi gridò su tutte le furie. Era come se la sua rabbia e il suo dolore si stessero muovendo a step ben precisi e tutti molto pericolosi.
Quella calma piatta, che si sente prima di una tempesta, era scoppiata come un esplosione, dentro di lei, e si era trasformata in un uragano, che turbinava all'interno del suo corpo. Un uragano di sentimenti contrastanti e molto letali.
Era così arrabbiata che non si era nemmeno accorta del fatto che Odino non sembrasse solo più vecchio di secoli ma anche molto malato.
Se ne rese conto però quando Thor gli posò una mano sulla spalla.
«lo so, Brann, è imperdonabile ciò che ci ha fatto. Pensavo fosse cambiato ma non è così.» la voce di Thor la prese alla sprovvista e fu in quel momento che si rese conto anche della loro presenza e fu a quel punto che vide Odino che sembrava così piccolo e innocuo.
Era passato dall'essere un signore onnipotente all'essere solo un anziano che seduto su una roccia stava salutando la sua vita, come sapesse che la morte lo attendeva.
«non avremmo mai potuto cambiarlo, ho creduto addirittura che non servisse farlo, perché ho pensato fosse migliore di come la gente lo descriveva. Rimpiango solo di essermene accorta adesso, che mi sbagliavo.» sputò quelle parole colme di disprezzo in faccia a Loki, nonostante stesse parlando con Thor. Il fatto era che voleva far sentire a Loki quanto la ripugnava in quel momento la sua presenza.
«non è come pensi.» disse la voce di Loki come se si fosse svegliato solo in quel momento da un coma profondo.
«no? E come sarebbe? Sei un verme e niente altro, strisci su questa terra, dal giorno in cui sei nato, per cercare di valere qualcosa, ma non varrai mai niente, perché un verme rimane quello e basta.» le spalle di Loki si incurvarono ancora di più alle sue parole piene di gelo, ma vide nei suoi occhi che ora la guardavano fissa una scintilla di rabbia accendersi.
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COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •
Fanfiction«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere t...