16: Sonno mortale

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Si portò la mano vicino al cuore.

Era proprio lì che la freccia l'aveva colpita, spaccandogli le ossa della cassa toracica.

Non era descrivibile a parole il dolore che stava provando, nonostante non fosse la prima volta che lo sentisse. Anzi lo aveva provato molte volte e in un modo molto più forte di questo. Lo aveva sentito in modo psicologico e in modo fisico.

Ma ogni volta era come la prima volta.

Spalancò le labbra e cerco di respirare, senza riuscirci, il sangue le bloccava la gola.

Le gambe diventarono improvvisamente di gomma, come se ne avesse perso la sensibilità e non riuscisse più a controllarle.

Non la ressero più in piedi, così cadde di lato aspettandosi da un momento all'altro di incontrare il freddo e duro pavimento di pietra, ma due braccia la bloccarono prima che lo colpisse.

Alzò lo sguardo incontrando gli occhi azzurri e verdi di Loki. Avevano assunto un espressione gelida, un'espressione di paura e rammarico.

Quegli occhi le gridavano manifestando dispiacere e contrarietà.

Sicuramente le sue labbra avrebbero voluto urlargli che non avrebbe dovuto gettarsi contro quella freccia, che avrebbe dovuto lasciare che lo colpisse.

«perché l'hai fatto?» inveì contro di lei mentre si inginocchiava a terra.

Era troppo semplice rispondere a quella domanda. E probabilmente anche lui sapeva bene quale fosse la risposta.

«Non è bello sapere che si ha qualcuno che sprecherebbe la sua vita per salvarti, Loki?»

Il Dio scosse la testa con forza e convinzione.

"Non se poi muori a causa mia." Avrebbe volto dirgli.

I suoi occhi erano lucidi, addolorati per ciò che stava accadendo, arrabbiati per ciò che aveva fatto con stupidità ma sopratutto per ciò che aveva fatto Thor. Gli scostò un ciuffo di capelli che le era volato davanti al viso dopodiché si alzò di scatto.

«che cosa hai fatto!?»sbraitò contro Il fratello muovendo un passo minaccioso verso di lui e dandogli le spalle.

Poteva sentire la rabbia che provava Loki nei confronti del fratellastro. E si ritrovò a pensare al fatto che non avrebbe mai pensato che Loki potesse arrabbiarsi così tanto per una cosa che non era stata fatta a lui stesso.

«mi dispiace molto, non era mia intenzione causargli così tanto dolore.» disse Thor sinceramente rammaricato mentre nello sfondo si vedevano le guardie correre via come se fossero stati chiamati da un'altra parte.

«causargli dolore? Sta morendo, Thor.» palesò facendogli bloccare il cuore. Stava davvero morendo?

«ma era questo quello che volevi non è forse così? Volevi ucciderla, giusto? Uccidere tua sorella. Quando l'hai vista arrivare hai temuto per il tuo trono, vero? La tua fragile calma ha lasciato spazio a quel terribile senso di potenza che ti accompagna. Tu brami il trono come chiunque altro, e un'altra battaglia tra chi sarebbe stato il re non ti comodava, o sbaglio?»

«sbagli! Non mettermi in bocca parole che non ho mai detto ne pensato oppure...»

«oppure cosa, Thor? Dirai ad un'altro dei tuoi soldatini di uccidermi? Così sarai sicuro che nel piano di successione non ci sia neppure io»

Thor fece un passo avanti e mosse il braccio come per fargli capire che quello che diceva era troppo anche per lui, era infastidito, e si vedeva molto bene, ma si vedeva anche che voleva cambiare discorso per non far sfociare le loro parole in una lite violenta.

COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora