6:"tu puoi aiutarlo"

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Guardò Frigga dritta nelle sue iridi azzurre cielo proprio come quelle di suo figlio Thor.

«la cella di tuo figlio Loki è qui accanto.» gli comunicò beccandosi un sorriso da parte della donna.

«non sto cercando la sua cella, volevo parlare con te» alzò un sopracciglio.

Aveva un abito elegante color azzurro lungo fino ai piedi con un piccolo strascico, due polsini dorati le ornavano le braccia, è un collare dello stesso materiale, le appesantiva il collo.

«perché la dea Frigga vorrebbe parlare con un prigioniera?» non si aspettava che potesse sapere la sua identità, era impossibile che Odino le avesse parlato di lei.
Era lì perché voleva tenerla segreta d'altronde.

«perché non sei una semplice prigioniera, o sbaglio?» inghiottì la saliva, sembrava imbarazzata o forse spaventata, non riusciva a capire. Forse Odino le aveva detto la verità? Impossibile. Se glielo avesse detto voleva dire che era pronto per accettarla. E anche se sembrava patetica a quel pensiero si sentì bene, come non lo era mai stata da tempo.

«dipende da cosa intendi con semplice prigioniera.» stava avanzando cautamente, non voleva dire nulla che l'avesse potuta mettere in cattiva luce.

«Thor mi ha parlato di te.» dichiarò quindi, si sentì allo stesso tempo alleggerita e appesantita da questa notizia. Odino non aveva deciso di farsi carico di sua figlia, mentre Thor, invece, aveva deciso di volere una sorella.

«beh ora si spiegano molte cose» disse solo «quindi sai di chi sono figlia?»

Gli occhi di Frigga si spensero sapeva che non era semplice scoprire il tradimento di un marito nonostante fossero passati centinaia di anni da quando era accaduto.

«so' che Odino mi ha tenute segrete molte cose.» annunciò «e so' che è sbagliato ciò che ti sta facendo.»
«sei qui per dirmi solo che è sbagliato, o per aiutarmi?»

«non è facile convincere Odino, lui è sempre molto sicuro dei suoi pensieri e molto probabilmente non si rende conto di ferirti così facendo.»

Sorrise ripensando a tutte le volte che sua madre l'aveva comparata ad un padre che non aveva mai avuto l'onore di incontrare.

«lo so, mia madre mi ripeteva sempre che gli assomigliavo in questo...» Frigga sorrise senza essere felice, era dispiaciuta per la sofferenza che questa scoperta gli aveva causato, ma era sicura che fosse una donna forte, le aveva dato questa impressione mentre la guardava.

«tua madre...lei chi è?»volle sapere.
«si chiamava Sol ed era la sovrana dei giganti del fuoco.»

«è morta?» valorosamente, avrebbe voluto rispondergli, invece annuì e basta.
«l'hanno uccisa.» confermò, e non osò dire altro. Non se la sentiva di dire altro.

«mi dispiace molto.» annuì con la testa riconoscente. Da quando era lì era stata l'unica persona a mostrarle un po' di gentilezza riguardo alla sua storia, e di certo non si sarebbe aspettata fosse lei la prima.

«a me dispiace di aver cercato vedetta per tutto questo tempo. Sarò sincera, avrei voluto vedere Odino decapitato come mia madre, e insieme a lui, tutto il suo popolo raso al suolo. Ma questi, erano i pensieri di una donna arrabbiata e vendicativa. Ora sono qui come sovrana mancata, e non voglio il trono di mio padre, voglio solo essere accettata.»

Forse avrebbe dovuto trattenersi, probabilmente avrebbe dovuto farlo, ma Frigga le dava una sicurezza e una fiducia che non aveva mai percepito in nessuno che non fosse sua madre. E aveva sentito il bisogno di aprirsi con lei.

«apprezzo la tua sincerità, che potrebbe essere un po' troppo rozza in alcuni casi, ma capisco fino in fondo ciò che mi stai dicendo.» dichiarò la donna. «voglio aiutarti e cercherò di fare tutto ciò che è in mio potere per far ragionare Odino. Ma non posso prometterti nulla. Da come ti ho già detto solitamente il suo pensiero è legge.»

Annuì sconfitta. Non sarebbe mai uscita da quella cella, ne era sicura, era andata ad Asgard solo per rimanere rinchiusa in un buco.

«lo sappiamo tutti madre che il pensiero di Odino è legge, persino Brann, lo sa» spiegò la voce di Loki che si era intromessa nel loro discorso proprio come quando parlava con Thor. Non riusciva a non impicciarsi nelle sue faccende, era impressionante!

«quando tu hai parlato con tua madre, io non mi sono intromessa!» informò con astio. Frigga, invece, sembrava sorpresa dal sentire la voce del Dio.

«so' che sei sorpresa madre, pensavi che il tuo incantesimo per nascondere le vostre voci avesse funzionato, e in effetti aveva funzionato bene...aveva...» comunicò sogghignando «a quanto pare l'allievo ha superato il maestro» disse fiero di se stesso.

«già da molto tempo sapevo mi avessi superato, ma pensavo che il tuo buonsenso ti portasse a non curiosare nelle mie faccende» dichiarò severa la sovrana del regno d'oro.

«pensavo avessi capito che non possiedo più da molto tempo il "buonsenso"» informò Loki sicuro.

Si immaginava lui, nei suoi abiti verdi a camminare avanti e indietro nella sua stanza, con i capelli perfettamente in ordine nonostante fosse in una cella, e quel sorriso da folle a solcargli il viso «comunque, queste tue faccende sono anche mie dal momento in cui Odino non ha fatto un torto solo a me.» concluse sicuro.

«sei tu ad aver fatto un torto a tuo padre»
«ti ho già detto che lui, non è, mio padre!»gridò furioso perdendo quel piccolo velo che lo separava dalla completa pazzia.

«si, e che io non sono tua madre.» gli disse Frigga, gli occhi tristi di una madre che non sa più cosa dire al figlio, di una madre addolorata «ma io ti ho cresciuto e anche lui lo ha fatto» gli comunicò, probabilmente come ultima speranza per fargli capire che gli voleva bene.

«lui mi ha solo tolto la mia possibilità di regnare.» ringhiò il Dio facendo abbassare gli occhi alla madre. Vedendo quel dolore nei suoi lineamenti non riuscì più a trattenersi. Non era giusto che soffrisse perché Loki era troppo arrabbiato con il padre per rendersi conto che così facendo stava allontanando chiunque e ferendo chiunque.

«Loki smettila!» tuonò «non capisci di consumarti così facendo? L'odio, il rancore, il disprezzo ti stanno consumando

«Allora verrò consumato lentamente perché non ho intenzione di diventare come te. Una inutile donna di speranza.» sibilò con disprezzo «speri che il padre degli idei ti liberi, speri che ti accetti. Lui ti lascerà marcire qui dentro per l'eternità, proprio come lascerà marcire me.»

«e perché ti ha messo qui, Loki? Solamente perché hai avuto bramosia di un trono.» gli fece notare, voleva fargli capire quanto fosse patetico il suo desiderio, e lei sapeva che era patetico perché anni aveva combattuto per un trono che non aveva senso avere.

«mi sembra che anche tu avevi bramosia di un trono la prima volta che ci siamo incontrati. Volevi vendetta e un posto in alto da cui comandare.»

«si, Loki, e guarda dove mi ha portata, dove ci ha portati questa bramosia e questa vendetta.» rimase zitto, così lei guardò l'ologramma di Frigga che aveva lo sguardo su di lei mentre la studiava.

«sei una donna forte, tu puoi aiutarlo, perché lo capisci e non lo vedi come lo vedono tutti. Guidalo, Brann, e io ti aiuterò.»

«ti ammiro Frigga, nonostante ti abbia deluso molte volte sei ancora pronta ad aiutarlo.»

«io sono sua madre, non ha importanza ciò che ha fatto, nonostante le sue azioni siano state sbagliate, lui sarà sempre mio figlio

«mi ricordi molto mia madre.» la sovrana di Asgard le sorrise, un sorriso vero, che non conteneva alcun genere di ribrezzo o di ripudio o di odio. E dopo questo scomparve dalla sua vista lasciandola sola con Loki un'altra volta.

Guardò dal lato della sua cella per un tempo interminabile, pensando a ciò che Frigga gli aveva detto "tu puoi aiutarlo" avrebbe davvero potuto farlo? Era difficile salvare qualcuno che non aveva intenzione di essere salvato. E lei lo sapeva più di chiunque altro. Ma avrebbe provato ad aiutarlo perché forse questo avrebbe aiutato anche lei. Magari in questo modo si sarebbero salvati entrambi.

COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora