Ancora tremante e impolverata si issò in piedi dopo aver scaricato tutto quel dolore che si era accumulato in lei.
Le vorticavano in testa ancora tutti quei volti pieni di sentimenti negativi ma sopratutto aveva ancora impresso negli occhi quella lacrima solitaria che solcava il volto della madre, quella lacrima che aveva riflessa sofferenza, dolore, ripudio, ribrezzo, disprezzo ma che conteneva un forza così grande da lasciarla a bocca aperta.
Mentre pensava a ciò che aveva visto in così poco tempo qualcosa di molto forte la colpì dietro la schiena facendola cadere a terra e distinto si portò le mani al volto, pronta per difendersi e a combattere come una guerriera.
Un'altro ricordo la invase in un millisecondo:
«Quando sarò grande, mi unirò allaesercito di nostro padre» disse il fratello di Brann muovendo un spada di legno e facendola volteggiare in aria.«anche io mi unirò al suo esercito e combatterò al suo fianco per la gloria e il sangue, proprio come lui.» Blaze rise divertito e si bloccò mentre anche lei aveva un spada in mano, molto più grande di quanto potesse permettersi.
«ma se non riesci neppure a tenere in mano quella spada» la derise il fratello, lei lo guardò imbronciata.
«quando sarò grande, sarò capace di brandire questa spada come un mio arto e riuscirò a combattere come un uomo.» un'altra risata.
«tu sei destinata ad imparare le buone maniere con nostra madre: dovrai imparare a portare vestiti stretti e gonnelle che ti impediranno quasi di muoverti, e sei destinata ad accettare la mano del combattente più onorevole che i tuoi genitori avranno già scelto dapprincipio e sposarlo.» scosse la testa con prepotenza, voleva fargli capire che quello non sarebbe stato mai il suo futuro.
«neanche per sogno! Non diventerò mai come quelle stupide galline che girano per palazzo, sarò forte e potente e mi sposerò solo con chi amerò davvero» il fratello la schernì ancora facendo volteggiare ancora la sua spada giocattolo. «speri senza convinzione» asserì.
«affatto la mia speranza e la mia convinzione sono molto forti»
«la tua speranza è vomitevole» commentò Loki dopo un po' di tempo in cui erano stati in silenzio entrambi.
«il tuo dissenso patetico.» contraccambiò lei«il mio dissenso su cosa, scusa?» scosse la testa, facendo il finto tonto, eppure non sapendolo le aveva proprio fatto la domanda che si aspettava.
«il tuo dissenso su ogni cosa, su ciò che gli altri fanno per te, su ciò che gli altri fanno per gli altri, patetico e il tuo dissenso sulla speranza...patetico e il tuo dissenso su ogni cosa» ripetè convinta.
«su cosa dovresti sperare? sentiamo. Sei meschina e svenevole quando pensi che la speranza ti possa salvare nessuna speranza ti salverà mai! Nessuno ti salverà mai» in quel momento avrebbe voluto vederlo in faccia, osservare il suo tormento mentre pronunciava quelle parole, mentre confessava, che nell'intero universo, non esisteva nessuno che avrebbe salvato nessuno, era così triste vederlo pensare di essere solo al mondo.
«perché ti comporti così?» chiese di punto in bianco.
«così come?» Domandò scorbutico il Dio dell'inganno, ponendo un'altra domanda.«come se non ti importasse nulla, Loki» dichiarò con voce calma, gentile. Com'era triste guardarlo mentre era convinto che ogni cosa fosse negativa.
«e cosa dovrebbe importarmi? sentiamo, ho le orecchie belle aperte ai tuoi suggerimenti di donna speranzosa, magari in questo modo riuscirai a passarne un po' anche a me...magari» fece ironico.
Non era certa di poterlo aiutare, era quasi impossibile salvare un'anima che ormai era stata presa dall'oscurità, ma sapeva bene, che dentro il cuore ghiacciato del Dio dell'inganno c'era sicuramente qualcosa di davvero prezioso.
Non si ricordava un momento in cui aveva pensato chiaramente a questo e aveva tratto queste conclusioni, ma credeva molto ai suoi nuovi pensieri su Loki Laufeyson come sapeva bene che avrebbe sciolto con il fuoco che aveva nelle vene quel cuore ibernato.
«non lo so', ad esempio l'arte?»buttò li giusto per dire qualcosa.
«l'arte?» domandò Loki confuso.«si, quella forma di attività dei midgradiani come esaltazione del loro talento inventivo e...»
«so' cos'è l'arte, ma cosa c'entra con il nostro discorso?» chiese secco il Dio.«beh, potrebbe importarti l'arte ad esempio»
«è una malattia»
«facciamo progressi» sussurrò a se stessa riferendosi alla risposta, anche se sempre negativa, di Loki. «l'amore?»
«un'illusione» di bene in meglio, pensò cercando di trovare qualcos'altro da tirar fuori.«potrebbe importarti la religione altrimenti?»
«è solamente credere in fantasie perché non si è abbastanza forti per credere in se stessi» sentenziò duro «insomma, non è che noi dei aiutiamo la gente! Non li aiutiamo nel loro cammino della vita, come pensano. Noi viviamo la nostra vita, e loro vivono la loro.» si bloccò un attimo come a pensare a cosa avrebbe potuto dire «Tranne Thor lui e devoto a quel genere di stolti, secondo me è perché si ritrova in loro. Stupido attira stupido.»Inghiottì la saliva. Era davvero pessimista questo doveva ammetterlo con meraviglia.
«penso che tu debba smetterla di vedere il lato sbagliato di ogni cosa.»«l'ottimismo è una qualità che mi manca sin dalla nascita»
«devi davvero smetterla, di comportarti con le persone come se fossi un mostro, un folle, ti fai vedere da loro come una persona di potere con ideali stupidi e distruttivi, hai cercato di farti odiare dalla tua famiglia...»
«loro non sono la mia famiglia» disse duro in un sussurrò così tenebroso che la spaventò
«hai già cercato di farti odiare da Odino e da Thor, e ci sei riuscito, e ora cerchi incondizionatamente di allontanare Frigga.»«sei riuscita a vedere il quadro completo della situazione, i miei complimenti.» fece lui schernendola, probabilmente credeva fosse stupida anche lei come sua fratello Thor.
«Loki, tu non sei folle...»
«si che lo sono, brutta ottusa!» gridò di rabbia il Dio facendola rimanere zitta per molto tempo. Quasi per paura di una reazione da parte di Loki ancora peggiore. Certo che era veramente bipolare, pensò subito lei.«io sono cresciuta con la consapevolezza che se tutti ti dicono che sei una determinata cosa, piano piano ci crederai tu stesso. Per questo io so' che sono gli altri che hanno torto su di me»
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COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •
Fanfiction«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere t...