Correva nel palazzo reale di Musphleim, i capelli castani che sbattevano nelle spalle una risata fragorosa le uscì dalle labbra mentre insieme al fratello Blaze, giocavano ad acchiapparsi.
Era visibile a tutta la sua gente che lei fin da piccola fosse diversa dagli altri, aveva una bontà d'animo e un rispetto delle persone che un demone di fuoco non poteva avere, inoltre era piccola per la sua gente. Infatti il fratello era già venti centimetri più alto di lei e tre volte più robusto nonostante fosse un anno più piccolo , e questo non perché fosse un uomo, perché malgrado il genere maschile fosse indubbiamente più forte anche le donne nel regno di Muspel era più alte e più vigorose di quanto sarebbe mai potuto essere.
Però, malgrado le persone che la guardavano male, le parlavano alle spalle e che silenziosamente la disprezzavano, quello, a differenza di ciò che aveva dovuto soffrire dopo un secolo di "tranquillità", era solo un dono di Dio.
Infatti quando il re di Muspheleim era venuto a conoscenza di ciò che la sua sposa aveva commesso, lei venne esiliata e sua madre giustiziata pubblicamente.
E come una cantilena le ultime parole di sua madre, che erano dedicate interamente a lei, l'avevano accompagnata, durante il viaggio che aveva fatto nel cosmo: «le mie ultime parole, non sono dedicate alla mia gente, che al posto di accettare un mio sbaglio commesso dall'amore, mi hanno voluta giustiziare pubblicamente, sono dedicate all'unica persona che quell'amore ha fatto di buono e prezioso per me.»
Il suo sguardo che sarebbe dovuto essere terrorizzato e pieno di lacrime dato che dopo il suo discorso si sarebbe spento per sempre era invece fiero e valoroso. Proprio lo sguardo di una donna guerriera, di una regina combattiva come sua madre era sempre stata.
«l'unica persona che soffrirà più di me, solo perché mi sono innamorata di un'Asgardiano.»
la gente iniziò a borbottare mentre lei dura continuava ad osservare sua madre che ora la stava guardando negli occhi.
«ma figlia mia, non temere, se qui non troverai l'amore che meriti, ci saranno altre persone che ti faranno provare l'amore di cui hai bisogno. Perché nonostante tu sia un demone di fuoco, hai bisogno di amore come qualsiasi essere vivente dell'universo. Trova Odino, lui è tuo padre, ormai questo non sarà più il tuo regno da oggi, ma farà sempre parte di te come ha sempre fatto parte di te Asgard. Portalo nel tuo cuore e sii fiera del tuo popolo nonostante quello che fra poco sarai costretta a vedere.»
era abbastanza vicina a sua madre da vedere una piccola lacrima solitaria solcarle il viso.
«sii forte figlia mia, tu sei una principessa e crescerai da guerriera, valorosa e agile. Trova Odino, lui sarà la tua ultima speranza.» dopodiché un colpo netto stacco dal corpo della madre la testa che rotolò ai suoi piedi. Gli occhi neri come la pece spalancati la stavano ancora guardando.
Aveva viaggiato secoli nel nero del cosmo incontrando pericoli e insidie e alla fine aveva deciso di incontrare Odino non perché pensasse fosse la sua ultima speranza, quella ormai l'aveva persa anni addietro, ma per vendicare sua madre, morta perché lo aveva incontrato.
La speranza che la madre aveva riposto nel padre degli dei era morta quando quest'ultimo dopo la sua presentazione l'aveva rinchiusa in una delle celle di Asgard con l'accusa di essere bugiarda, manipolatrice e un nemico acerrimo del suo popolo.
Così che lei dopo averlo guardato con la stessa superiorità con cui si era presentata gli aveva detto: "se questo è il suo modo, padre, di trattare una figlia, allora seguirò quello che mi ha riservato per il futuro" padre tutto non l'aveva neanche guardata in viso, e l'aveva fatta scortare dalle guardie nelle viscere della terra d'oro, in un buco viscido e maleodorante.
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COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •
Fanfiction«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere t...