5: La storia del tempo

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Intorno a lei un cerchio nero aveva sciolto la polvere e i pochi arbusti scuri che nascevano in quella landa deserta. Dal naso le colava del moccio che si era unito alla polvere di quel regno.

Era stranamente giusto quel posto per lei, vuoto come era in quel momento dopo essere stata bandita dal suo popolo, dopo aver visto il volto del disprezzo anche sul viso del suo amato fratello, dopo averlo visto su quello del suo falso padre, dopo aver visto quel disprezzo uccidere sua madre con un colpo netto da spezzarle tutte le ossa del collo, i nervi e la pelle.

Mentre dentro di lei, un dolore incolmabile la colpiva, il suo cervello per preservare la sua salute mentale la portò a rivivere un bel ricordo , uno di quelli che dopo molto ancora le scaldavano il cuore.

«alcuni pensano che all'inizio dei tempi, prima che l'universo si creasse e i nove regni si formassero ci fosse il nulla. Altri invece pensano che ci fosse solo l'oscurità. Coloro che credevano che l'oscurità esistesse, sapevano anche che sarebbe sopravvissuta per sempre...»

Gli occhioni nocciola della piccola principessa di Muspel guardavano la madre seduta accanto al suo letto mentre le raccontava la sua storia preferita. Quella che ogni sera si faceva raccontare prima di andare a dormire.

«ma è ovvio che l'oscurità esiste, madre!» dichiarò. Sol, sua madre, le carezzò la guancia.

«sei sempre così sicura dei tuoi pensieri, piccola mia...» disse facendogli un lieve sorriso «...in questo somigli molto a tuo padre»

Come poteva sapere a quell'epoca che suo padre non era il suo vero padre e che sua madre si riferiva al sovrano di un'altro regno?

«...i nove regni non sono infiniti, hanno avuto un'alba, molti anni fa, e avranno anche un tramonto. Ma prima di quell'alba, le forze oscure, gli elfi oscuri, regnavano illimitatamente...»

«creati dalla notte eterna, gli elfi oscuri, giunsero per rubare la luce...» cantilenò lei, dato che poteva raccontare quella storia a memoria, sua madre gli sorrise e continuò a parlare.

«...il loro capo, Melaekith, creò un'arma da quell'oscurità e venne chiamata Aether. Mentre le altre reliquie spesso sembrano gemme, l'Aether è fluido e in continua mutazione. Trasforma la materia in Materia oscura. Si nasconde nei corpi per estrarre energia dalla loro forza vitale. Malekith provò ad utilizzare il potere dell'Aether perché voleva far tornare l'universo nell'oscurità. Ma dopo eterni spargimenti di sangue, Bor, uno dei primi aesir, padre di Odino il signore onnipotente di Asgard, finalmente trionfò. Avviando un periodo di pace che perdura tutt'ora...»

«e se questo periodo di pace finisse? Se le forze oscure ritornassero? Se Malekith riuscisse ad impadronirsi dell'Aether?»

«oh, piccola mia, nessuno saprebbe cosa può succedere, ma è tardi per pensare a queste cose...» si alzò dal letto i capelli neri come la pece pettinati da un lato. Si chinò e le baciò la fronte «...buonanotte»

Era vero, l'oscurità esisteva, nel cuore di tutte quelle persone che la disprezzavano e purtroppo anche il suo, da quel disprezzo, si era riempito di oscurità.

«ti sei divertito ad origliare la mia conversazione?»chiese a Loki.
«mi sono divertito a sentire quello stolto di mio fratello chiederti fiducia, lui chiede sempre la fiducia a chiunque. Come se stesse chiedendo una caramella, o una cosa di poco conto...»

Fiducia...la più grossa baggianata mai inventata, fiducia era credere a qualcuno senza essere sicuri di una reciprocità, di conseguenza era una scemenza bella e buona.
Nonostante tutto, però, credeva alle parole di Thor. E questo la infastidiva molto.

«non è stato stolto perché è venuto a chiedermi una cosa così, è stato stolto se ha pensato, anche solo per un minuto, che avrei potuto dargli questa fiducia.»

«in ogni caso, è quasi comico il tuo aver ammesso che credi alle parole di Odino, per poi rifiutarlo come padre» annunciò Loki furbo «mi fai quasi ridere...quasi.» disse sibilando

«io so' che è quasi impossibile mantenere la calma quando parli, se fossi libera...» iniziò a minacciarlo.

«ma non lo sei!» si intromise il simpatico Loki facendola bloccare di colpo «sei imprigionata qui fino a che, e queste sono tue parole: "Odino non prenderà una scelta". E credimi quando ti dico che a lui vuole molto tempo per decidere quando si tratta di qualcuno che non può controllare.»

«sei frustrante.» ammise solo
«oh no, sono molto di più.» disse Loki
«Tutto quello che ho capito, caro principe, è che sei solo tormentato da te stesso» e con quest'ultima frase, nessuno dei due parlò più.

Mentre era distesa nel letto con la coda dell'occhio riuscì a notare una figura era apparsa accanto a lei.

«l'orario delle visite è passato da un pezzo» disse secca. Che cosa succedeva? Era stata per un'anno intero rinchiusa lì  senza visite, ora arrivava Loki, e a tutti veniva voglia di farle visita?

«Thor vattene, non ho voglia di parlarti» riprovò dato che ancora con la coda dell'occhio vedeva quello stupido ologramma fermo ad osservarla.

Quando si voltò con lo sguardo scocciato di una che sta per dire una cattiveria bella grossa, non incrociò gli occhi di Thor ma bensì quelli di una donna dai lunghi capelli biondi.

«ciao Brann, io sono Frigga» ispezionò la donna mentre quest'ultima a sua volta ispezionava lei. Non era abbastanza la presenza di Thor, Loki e Odino? Pure la moglie di quest'ultimo  doveva andarle a rompere?

COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora