Si voltò ritrovandosi la parete fredda della roccia della grotta che aveva scelto per passare la notte incollata al naso.
Spalancò gli occhi e guardò quel grigio torrido e sporco accoglierla come ogni giorno da quattro giorni.
Già, pensò, quattro orribili giorni passati a pensare a ciò che aveva sbagliato con Loki.
Si era chiesta cento volte se avesse fatto la cosa giusta a rimuginare su quell'argomento, e forse qualche volta si era detta che era stata una stupida ad aver tirato in ballo la morte della madre in un momento così poco distante dalla notizia che aveva ricevuto.
Probabilmente avrebbe dovuto attendere che le ferite si cucissero e che il suo cuore si mettesse in pace con se stesso.
Ma sapeva bene che in quel momento parlarne con lui così apertamente le era sembrata una cosa giusta.
E comunque, ormai quel che era stato fatto, non poteva più essere ripreso, di certo non aveva senso stare lì a rimpiangere parole dette che non potevano più essere riafferrate.
Si alzò in piedi e si spazzolò i vestiti, dopodiché senza accorgersene si passo la mano tra i capelli portandone una ciocca dietro l'orecchio.
Mentre lo faceva il suo pensiero era volato a come la sua mano scattava dolcemente contro il viso di Loki, in una carezza affettuosa e amorevole, anche quella spontanea come quando si toccava i capelli.
Non era mai stata così sentimentale.
In effetti odiava alcuni lati che il provare sentimenti forti aveva.
Perché il vero problema non era il senso di intorpidimento che alcune volte sentivi, o quella tremenda confusione che si provava quando si era vicini, il vero problema veniva dopo, quando ci si allontanava.
Era il sentire che due corpi che erano fatti per stare insieme si erano allontanati.
Era quel vuoto tremendo e incolmabile che si sentiva quando si aveva perso qualcosa di essenziale.
E lei odiava quel genere di sentimenti perché la rendevano dipendente da qualcosa, o meglio da qualcuno.
E ogni volta che si rendeva conto di questo si rendeva anche conto di come una guerriera valorosa come lei, non potesse avere questo genere di distrazioni.
Non era nella sua natura essere distratta da qualcuno.
Eppure a quanto pare Loki era peggio di una calamita o forse solo peggio di una calamità.
Come ogni giorno si incamminò verso est, ovvero verso la direzione che Loki quel giorno in cui i loro discorsi li avevano allontanati aveva intrapreso.
Probabilmente sperava di trovarlo anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Quello che avrebbe ammesso invece era il fatto che aveva bisogno di sistemare le cose.
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COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •
Fanfiction«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere t...