Sentì qualcuno picchiettarle la spalla, e lei sembrò risvegliarsi da un sonno profondo.Era stata bloccata, per non sapeva quanto tempo, a fissare l'enorme palazzo che ospitava i tornei più famosi e sanguinolenti di tutto Sakaar, che ospitava il gran maestro. L'uomo che l'aveva comprata e dalla quale era riuscita a scappare dopo anni in cui aveva combattuto per lui. Anni in cui aveva dovuto uccidere per lui.
Era ovvio, la sua fortuna era illimitata!
Sembrava quasi, che il destino si stesse prendendo gioco di lei. Prima Svartalfheim e poi come se non bastasse anche Sakaar, l'ultima tappa del tour a questo punto, era tornare a Muspelheim.
«sembra solo a me, o quell'enorme faccia scolpita nel palazzo è la tua?»domandò Loki indicando quello che senza ombra di dubbio era il suo volto.
Il gran maestro aveva sempre adorato quelle stupidaggini. E raffigurare i campioni dei suoi stupidi tornei, per lui, era il modo migliore per onorare le sue vincite.
Ecco perché c'era la sua enorme faccia in quel palazzo. Cosa che inoltre aveva sempre odiato, dal primo giorno in cui aveva deciso di costruirla.
«Non sono io.» rispose però a Loki piatta.
«No? E per quale motivo allora ti sei bloccata a fissarla per circa quindici minuti?» solo a quel punto si voltò per guardare il Dio degli inganni che ora la stava fissando con un sopracciglio alzato.
«non sono affari tuoi.» disse secca voltando di nuovo il capo verso la sua raffigurazione
«sei già stata qui, non è così?»domandò Loki, come se avesse davvero bisogno di una risposta. Come se non avesse ormai dedotto che era già stata in quel posto. Era ovvio insomma, davanti a loro c'era un enorme palazzo con la sua faccia impressa sopra.
«sei ancora qui?» gli domandò guardandolo in cagnesco. «vattene via Loki.»
Lo voleva il più lontano possibile da lei, non solo perché ormai non lo riusciva più a tollerare, o perché vederlo le provocava sempre un dolore molto profondo ma perché in quel momento starle lontano era la cosa più intelligente che tutti avrebbero potuto fare.
Probabilmente la colpa della sua fuga da quel posto non sarebbe ricaduta solo su di lei, se lui continuava a starle vicino.
«No» rispose in modo secco Loki questa volta «non ho intenzione di lasciarti ancora, d'altronde ho molte cose da farmi perdonare.»
Quelle parole le fecero bloccare per un attimo il battito del cuore.
D'altronde quell'uomo l'aveva amato, molto per di più. E sentirlo dire quelle semplici parole l'aveva fatta sentire bene. E per di più sembravano davvero parole sincere...
Ma lui era il Dio dell'inganno, era così facile mentire per un uomo come lui.
«lascia stare questi sconvenevoli, Loki. Se mi hai lasciato una volta di certo non avrai alcun tipo di problema a farlo di nuovo.» proclamò con una tristezza sconfinata.
La verità era che avrebbe voluto crederci di nuovo, avrebbe voluto perdonarlo e riabbracciarlo per far perdere le tracce di quei tre anni che li aveva divisi. Ma lui non era mai stato l'uomo che aveva amato, e questo doveva ricordarselo ogni volta in cui l'avrebbe tentata.
«questa volta è diverso» riprovò Loki guardandola negli occhi
Avrebbe voluto credergli con ogni fibra del suo corpo, perché in fondo al cuore ne aveva un bisogno smisurato ma lui l'aveva tradita.
Il Loki che aveva amato non era altro che un bugiardo e un codardo. Un uomo senza onore.
«diverso? Cosa c'è di diverso questa volta? Vuoi forse dirmi che sei cambiato? Che sei diventato più buono?» gli domandò, le spalle abbassate, piene di tristezza, mentre la voce aspra, per la rabbia che provava nei suoi confronti.
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COME FUOCO E GHIACCIO • Loki •
Fanfiction«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere t...