Capitolo XVI

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Qualche giorno dopo... (11 Settembre 2016)

IGNAZIO

‘Avevano appena finito di fare l'amore. Sean stringeva Eloise tra le braccia, come se avesse paura di perderla. I respiri che si regolarizzavano. Le membra che si rilassavano. I corpi sudati e attaccati. Era tutto, finalmente, perfetto. Sean sorrise e la baciò dolcemente. «Sei bellissima.» le sussurrò.
«Sei consapevole del fatto che appena Jessi lo scoprirà, ti ucciderà?»
«Ah... Fa' niente. Morirò felice.» Eloise sorrise e lo baciò. «Ti ho fatto molto male?» mormorò lui.
«All'inizio un po', poi però mi sono abituata quasi subito.» disse lei.
«Va bene...»
«Mi dispiace solo aver sporcato le lenzuola.» disse ancora.
«È normale aver sporcato le lenzuola! Era la tua prima volta!»
«In ogni caso ti aiuterò a rifare il letto e a pulire le lenzuola.» promise lei.
«Va bene. Per il momento però, baciami.» Eloise sorrise e lo baciò nelle labbra. «Hai il mio profumo addosso.» sorrise lui.
Eloise sorrise ancora e si sedette sopra di lui, coprendosi con il lenzuolo. «E tu hai il mio.» disse, baciandogli il collo.
«Non mi sembra vero.» sussurrò estasiato lui.
«Che cosa non ti sembra vero? Il fatto che la ragazza più strana della scuola è nuda nel tuo stesso letto?» chiese.
«Anche. E poi non riesco a credere che i tuoi occhi sono così belli.»
Eloise sorrise e lo baciò ancora. «Baci bene.» gli disse ridendo.
«Anche tu. Molto.»
Si ribaciarono ancora, e ancora. Si abbracciarono e coccolarono, fin quando non caddero tra le braccia di Morfeo. Erano abbracciati. Le mani erano unite, e le gambe erano aggrovigliate. E forse era per questo che finalmente Eloise fece un sonno tranquillo. Come non faceva da mesi. Serviva Sean per dormire felice. Serviva l'amore per dormire, e solo ora se ne rendeva conto.’

Chiudo il libro sorridendo. Emma scrive veramente molto bene. In pochi giorni l'ho quasi praticamente finito. Mi mancano tipo... Due capitoli. È molto brava. Il suo libro ti invita pagina dopo pagina a continuare. È invitante. Scrive con il cuore, e si vede.
Decido di mandarle un messaggio.

Io: Finalmente Sean ed Eloise si sono dichiarati! Mi chiedevo quanto volevano aspettare...
Emma: Già... Ci ho messo un po' per farli felici... Dovevo.
Io: Comunque mi sta piacendo veramente tanto. Complimenti. Hai un talento innato.
Emma: Grazie mille. Sono felice che ti stia piacendo.
Io: Puoi dire di avere un fan.
Emma: Un fan d'eccezione!
Io: Già. Hey, oggi è una bella giornata. Perché non vieni con me e Franz al parco?
Emma: Sì.. Va bene.
Io: Va bene. Tra dieci minuti sono sotto casa tua.
Emma: Ok.

Sorrido e mi preparo.

Mezz'ora dopo...

EMMA

Siamo appena arrivati al parco. Ignazio toglie il guinzaglio a Franz che inizia a correre eccitato da una parte all'altra del parco mentre io ed Ignazio ridiamo. Franz mi porta un rametto ed io sorrido. Lo prendo e lo lancio più lontano che posso. Franz corre, lo prende e me lo riporta. Io porgo il bastoncino ad Ignazio che sta usando il telefono.

«Sei sempre con quel telefono!» lo rimprovero.
«Sì... Scusa. Ma con la storia del nuovo disco non ho veramente un attimo di tregua.»

Gli prendo il telefono e lo metto in silenzioso, poi lo metto dentro il mio zaino.

«Emma...»
«Niente Emma... Tu ti devi staccare qualche ora dal lavoro. Godiamoci questa giornata! È il mio ultimo giorno d'estate!» esclamo e lui sorride.
«Va bene.» dice.

Sorrido e gli porgo il bastoncino, che lui prende e lancia lontano. Franz corre a prenderlo e lo riporta a noi. Passiamo ore a ridere e giocare qui al parco - che fortunatamente è quasi vuoto - con Franz. Giochiamo e scherziamo fino a quando, stremati, non decidiamo di rientrare a casa. In macchina io ed Ignazio ci mettiamo a cantare tutte le canzoni possibili che passano alla radio e con gli ululati di Franz in mezzo ridiamo come pazzi. Arriviamo a casa e Ignazio mi guarda.

«Vi va di entrare un po' a casa?» chiedo.
«Non so... Magari qualche minuto.»
«Va bene. Fai scendere anche Franz che così gli dai dell'acqua povero. È stremato.» dico ridendo.

Annuisce e scendiamo tutti e tre. Entriamo in casa.

«Zia! Sono tornata!» grido.

Zia Greta esce dalla cucina e appena vede Ignazio sorride.

«Ciao caro!»
«Salve signora.»
«E questo batuffolo chi è?» chiede zia inginocchiandosi verso Franz.
«Lui è il mio cane Franz.» dice Ignazio.
«Ma ciao piccolo.» lo saluta lei accarezzandolo.
«Zia, posso prendere la vecchia ciotola di Charlie per dare da bere a Franz?» chiedo e lei annuisce. «Okay, vado a prenderla.»
«Chi è Charlie?» chiede Ignazio seguendomi.
«Era il vecchio cane di zia Greta. Aveva diciotto anni quando è morto...» dico prendendo la vecchia ciotola.
«Oh.»

Riempio d'acqua la ciotola e la porto a Franz che beve felicemente.

«Perché non porti Ignazio a vedere la tua camera tesoro?» mi chiede zia Greta, ed io annuisco.
«Dai, andiamo.»

Porto Ignazio nella mia camera e sorrido.

«Ecco il mio regno.» dico. Lui la osserva.
«Bella stanza.»
«Grazie.»

Mi butto sul letto e lui mi imita.

«Rimango ore a guardare il soffitto bianco di questa stanza.» dico.
«Oh... E cosa fai nel mentre?»
«Penso. Alle mie giornate, ai miei sentimenti. A tutto.»
«E trovi l'ispirazione?»
«Sì.»

Sorride. Rimaniamo qualche minuto a guardare il soffitto, poi però si alza.

«Io devo andare.» dice tristemente ed io annuisco alzandomi.

Lo accompagno alla porta e lui prende il guinzaglio di Franz.

IGNAZIO

«Grazie mille Emma. Per tutto.» dico e lei sorride.
«Grazie a te.»

Sorrido e saluto lei e la zia, poi torno in macchina. Sto per partire quando qualcuno bussa al finestrino. Mi giro confuso e vedo Gregorio.
Abbasso il finestrino.

«Ciao ragazzo. Posso entrare un secondo?»

Annuisco e lui sorride entrando in macchina e sedendosi.

«Volevo solo farti le mie scuse per come ti ho trattato la sera della cena. E poi ti ringrazio veramente tanto per quello che fai per mia figlia. Sei un bravo ragazzo, ed Emma è felice con te, quindi grazie.» dice.
«Grazie mille. Sono io che devo dire grazie a lei per avere una figlia così buona come Emma.»
«Grazie Ignazio. Non ti disturbo oltre. Buonanotte.»
«Buonanotte.»

Esce dalla macchina ed io sospiro.
Sto per partire quando vedo Emma correre verso di me.

«Ignazio! Il telefono!» grida.

Abbasso il finestrino e lei mi passa il mio telefono.

«Grazie.» sorrido prendendo il telefono.

Il mio sorriso si spegne quando vedo diversi messaggi da parte di Alessandra.

Alessandra❤: Perché non sei a casa? Dove minchia sei?
Alessandra❤: Ignazio cazzo! Rispondimi!
Alessandra❤: Perché mi devi far preoccupare così Ignazio?! Rispondi a questo cazzo di telefono!

E così via... Alzo lo sguardo verso Emma che mi guarda triste.

«Sei nei casini per colpa mia?» chiedo.
«È solo Alessandra. Le dirò che avevo il telefono scarico, o mi inventerò una scusa.»
«Okay... Va bene. Scusa se ti ho messo nei casini. Volevo solo che ti staccassi dal telefono per qualche ora.»
«Non preoccuparti. Ci sentiamo dopo, ora devo andare.»

Lei annuisce e ci salutiamo, poi io parto verso casa.

Capitolo schifossisimo, vi giuro che è di passaggio.
Gregorio ha chiesto scusa ad Ignazio per come si è comportato, e ha ammesso il cambiamento di Emma.
Cose ne pensate?
Anche Vito chiederà scusa ad Emma?
Cosa succederà tra Emma ed Ignazio?
Ditemi cosa pensate della storia.
Ciao.
~Martina😘

Amami ora come mai || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora