EMMA
Corro più veloce che posso per le strade di Marsala. Ho la mela che ho mangiato a colazione che sale e scende per tutto lo stomaco, e come se non bastasse sono in ritardo per la scuola. Corro più veloce che posso e d'un tratto sbatto contro qualcuno.
«Hey? Tutto bene?» mi chiede un ragazzo.
Lo guardo.
Alto, capelli scuri, occhi scuri e insolito pizzetto.«Guarda dove metti i piedi! Deficiente!» inveisco.
«Scusa, ma fino a prova contraria, sei tu che mi sei arrivata addosso.»
«Sì. Ma fino a prova contraria sono io quella a cui sono caduti tutti i libri. Grazie mille..»Mi inginocchio verso i miei libri ed inizio a raccorglierli.
«Mi dispiace. Io comunque sono Ign..»
«Non mi importa chi sei, né che cosa vuoi. Sono in ritardo per la scuola, e non ne ho voglia di parlare con te. Perciò, addio.»
«Accidella.» sussurra.
«Vallo a dire a tua sorella.» gli rispondo avviandomi verso la scuola.Corro immediatamente verso la scuola e vedo che per poco non si chiude il cancello.
Entro di corsa e corro verso la mia classe. Busso ed entro.«Caruso.. La puntualità non è la sua virtù.» mi dice la professoressa.
Se è per quello neanche le tue spiegazioni sono la tua virtù, ma comunque sei seduta sulla cattedra.
«Mi dispiace professoressa.»
«Si sieda.»Mi siedo al mio posto in fondo alla fila vicino alla finestra e prendo i miei libri per poi metterli sul banco.
«Ti direi che hai un brutto odore, ma quello lo hai sempre.» mi sussurra Jasmine.
«E io ti direi che hai un soppracciglio al posto di due, ma non ti direi una novità.» le rispondo e lei si gira scocciata verso la sua amica.Mentre la lezione va' avanti, dietro di me sento qualcuno bisbigliare.
«Hey Caruso! Che cosa hai fatto ai capelli? Li hai messi in lavatrice?» mi chiede Filippo dietro di me ed io lo mando a fanculo facendogli il dito medio.
«Caruso! Non ammetto questi gesti durante la mia lezione!» esclama la professoressa.
«Mi dispiace.»Tutti i miei compagni si mettono a ridere e io sospiro. Ennesima presa per il culo. Ma d'altronde, ci sono abituata..
Non sono mai stata la ragazza più popolare della scuola, e probabilmente non lo sarò mai. Non so perché. Forse perché è troppo strano che una ragazza di vent'anni sia ancora in quarta superiore. Forse perché è troppo strano che io abbia i capelli neri e dalla metà fino alle punte blu. Forse perché è strano che una ragazza di vent'anni sia così sola. Ma se solo provassero ad ascoltarmi, io potrei dirgli quello che ho passato. Quello che mi è successo. Inizio a giocare con il mio piercing sulla narice ad anello. Ci passo il tempo..«Caruso! Si sta per caso annoiando?» mi chiede la professoressa.
Vorrei poterle dire di sì. Insomma! Ma che cazzo me ne frega a me degli ioni? Ho scelto il liceo classico per un motivo..
«No, è che, conosco già l'argomento.» rispondo.
«Bene allora. Ci illumini. Ci dica cosa sono gli ioni.»Accetto la sfida prof.
Mi alzo e guardo la professoressa.«Per ione si intende un atomo o un raggruppamento di atomi che ha assunto una o più cariche elettriche mediante perdita (ioni positivi o cationi) o acquisto (ioni negativi o anioni) di uno o più elettroni.» spiego e la professoressa mi guarda.
«Complimenti Caruso. Detesto ammetterlo, ma mi ha colpito.»Sorrido e mi risiedo sulla sedia.
Qualche ora dopo...
Chiudo la porta e vado verso la cucina.
«Ciao.» dico.
«Ciao tesoro. Com'è andata oggi a scuola?» mi chiede zia Greta.
«Tutto bene zia...» le rispondo e lei annuisce.
«Okay... Preparati che è pronto il pranzo e sta arrivando zio.»
«Papà viene?» chiedo speranzosa.
«No, non viene.. È a lavoro e..»
«Lascia stare. Ho capito.» la interrompo.
«Sai che vorrebbe venire, ma non può. Non ha il tempo.» lo giustifica.
«Se davvero ci tenesse, lo creerebbe il tempo per sua figlia.» rispondo stizzita.
«Ma lui ci tiene..»
«Sì, certo.. Lasciamo stare. Vado ad appoggiare la borsa.»Annuisce e io le bacio la guancia per poi correre in camera e appoggiare lo zaino. Mi cambio e ritorno in cucina, dove trovo zia Greta e zio Salvatore.
Mi siedo a tavola e mio zio sorride.«Ciao nica. Tutto bene?» mi chiede con il suo marcato accento siciliano.
«Sì zio. Tutto bene.» gli rispondo sorridendo.
«Meglio così..»Gli sorrido ancora e inizio a mangiare.
Quando finisco la mia carne, con il permesso dei miei zii prendo il telefono e corro in camera. Prendo il mio zaino ed inizio a cercare il mio quadernino. Merda! Non lo trovo! Dove può essere?!«Zia! Hai visto il mio quadernino?» grido.
«No amore! Non c'è in casa! Lo hai portato con te!»Merda! Dove l'ho lasciato? Cazzo... Il ragazzo di stamattina! Ha lui il mio quadernino! Solo lui può averlo! Che palle però! Io adesso quel ragazzo dove lo ritrovo?! Oddio! E se sta leggendo il mio quadernino? No, dimmi che non lo sta facendo! Oh merda... Nessuno può leggerlo! Ed ora che faccio?
Hello!
Piccolo prologo per una nuova-prima fan fiction su Ignazio!
Che ne pensate? Promette qualcosa di buono per voi?
Ditemi se vi piace con una stellina e un commento!
Un bacio.
~Martina😘
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Amami ora come mai || Ignazio Boschetto
Fiksi Penggemar«Tu non capisci Ignazio. Siamo troppo diversi per poterci amare. Siamo come il sole e la luna.» «Sì, Emma. Ma il sole e la luna messi insieme fanno un qualcosa di spettacolare..» «Che cosa vorresti dire?» «Scoprilo insieme a me.» «Mi farò del male?»...