Capitolo XXII

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Qualche giorno dopo... (30 Ottobre 2016)

EMMA

Hermann Hesse diceva: La felicità è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare.

Mai, fino ad ora, ho sentito queste parole così... vere.  Felice è chi sa amare... Io so amare. Ho imparato ad amare grazie a lui. Grazie al mio orsetto. Mi sono innamorata di un ragazzo dolce, buono, e anche figo eh.
Mi sono innamorata del suo sorriso. Mi sono innamorata della sua voce calda. Mi sono innamorata delle sue caldi braccia che mi proteggono. Mi sono innamorata... E che cosa meravigliosa è l'amore. Il cielo è più chiaro, e tutti i sogni sembrano realizzarsi. È proprio come quando ho scritto di Sean e Eloise. Lei ha imparato ad amare grazie a Sean, ed ora è felice. Ignazio è il mio Sean. È il ragazzo che non è perfetto, ed è per questo che è meraviglioso. È meraviglioso in tutti i suoi difetti.

Dopo il nostro pic-nic in spiaggia, la situazione tra me ed Ignazio è molto cambiata. Ancora non abbiamo detto niente a nessuno, anche perché... Non so cosa siamo ora.
Inutile dire che da quando Ignazio è venuto a prendermi a scuola, tutti, e dico tutti - Jasmine compresa - hanno chiesto di essere mie amiche. Come se fossi scema.
Comunque, non so cosa dire... Io ed Ignazio ci sentiamo spesso, ma... ma non so se siamo fidanzati oppure no. So solo che quando stiamo insieme vorrei bloccare il tempo.

Sospiro guardando il cielo. È sabato, ed io sono da sola a casa. Cosa posso fare? Forse uscire un po' mi servirà per schiarirmi le idee...  Prendo lo zainetto ed esco da casa mia.
Inizialmente, mi faccio un giretto al parco, ricordando quando io, Ignazio e Franz eravamo qui a giocare.
Poi, decido di fare un giro dell'intera città. Dopo un'ora di cammino, mi rendo conto di essere leggermente uscita dalla città. Mi ritrovo infatti in un grande prato verde. Mi piace molto.

«Emma?»

Mi giro e ritrovo Ignazio che mi sorride.

«Ignazio? Che ci fai tu qui?» domando confusa.
«Mi stavo annoiando a casa ed ho deciso di fare un giro della città, e sono arrivato qui. Tu invece?»
«Stessa cosa.»
«Oh... Bene.»
«E Franz? Non lo hai portato con te?» chiedo, e lui scuote la testa.
«No... L'ho lasciato con mio padre...»
«Capisco.»

Si avvicina a me ed io lo guardo.

«Ignazio?» lo richiamo debolmente.
«Sì?»
«Cosa siamo io e te?» mormoro.
«Cosa?»
«Cosa siamo io e te Ignazio?» ripeto.
«Io... Tu cosa vorresti che fossimo?» chiede, e subito si sente un tuono, ma entrambi non ci facciamo molto caso.
«Io... Io non lo so Ignazio. Non capisco niente. Io... Io vorrei poter uscire mano nella mano con te e... e vorrei poterti baciare e... Cazzo Ignà. Io non lo so. Anche adesso che hai quel sorrisino sulle labbra... vorrei consumarmi le labbra per baciare quello stupido sorrisino che ti ritrovi e...»

Non finisco la frase che lui mi bacia dolcemente interrompendo il mio monologo.

«La prossima volta che vuoi baciarmi, fallo senza spiegarmi niente» dice ridendo, ed io lo seguo.
«Se lo facessi non mi staccherei mai da te» sussurro arrossendo.
«E allora fallo. Non stacchiamoci.»

Mi sorride e mi ribacia. Sento qualcosa cadere sulla mia tempia. Entrambi alziamo lo sguardo e vediamo la pioggia scendere. Sorridiamo e ci ribaciamo. Quando poi la pioggia diventa più forte, Ignazio si guarda attorno e mi prende per mano. Mi porta con lui verso una piccola casetta di legno poco visibile. Entriamo e chiudiamo la porta, poi ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

«È scoppiata la pioggia» ride.
«Già... Siamo fradici» dico ridendo.
«Andiamo a cercare qualcosa per riscaldarci» mi sussurra porgendomi la mano ed io annuisco stringendola, per poi esplorare questa casetta.

Non è molto grande, ma sembra accogliente. Il salotto, posto alla nostra destra, è costituito da un divanetto e un piccolo cammino spento. A sinistra c'è una piccola cucina con un tavolo in legno. Un piccolo corridoio porta a due porte. La porta a destra è il bagno, mentre la porta a sinistra è una camera da letto, costituito da un letto matrimoniale con un vecchio materasso ed un armadio in legno rovinato. Apriamo l'armadio e fortunatamente dentro ci troviamo delle coperte. Le prendiamo e torniamo davanti al cammino. Lo accendiamo con il mio accendino e stendiamo una coperta per terra. Ci sediamo e ci avvolgiamo nell'altra coperta. Essendo essa un po' piccola, ci stringiamo l'un l'altro.

«Ignazio... Io non voglio fare la figura dell'amante» confesso.
«Lo so Emma... Mi dispiace. Ma voglio cercare il momento giusto per dirlo ad Alessandra e a tutti quanti» dice.
«E quando sarà il momento giusto? E poi... E poi cosa penseranno gli altri di me?»
«Gli altri chi?»
«In primis tuo padre. Mi odia, si sa.»
«Mio padre dovrà accettarlo.»
«E la signora Caterina? E Nina?»
«Mia madre e Nina ti adorano, non credo ci siano problemi.»
«Mi prometti che presto usciremo mano nella mano insieme?»
Mi guarda negli occhi e sorride. «Ti prometto che presto urleremo al mondo che stiamo insieme.»

Sorrido e lui mi bacia dolcemente.

«Ignazio.» lo richiamo ancora una volta.
«Sì?»
«Credo di essermi innamorata di te» mormoro arrossendo.

In un primo momento non dice niente. Mi osserva per qualche secondo e alla fine entrambi non ci vediamo più ed iniziamo a baciarci in modo più passionale. Il bacio non si ferma, come se fosse indispensabile, mentre i corpi arrivano alla terra. La mia schiena è per terra, e lui è sopra di me che mi guarda con occhi lussuriosi. Lui mi guarda e mi sorride facendo per rialzarsi, però io lo blocco per il braccio e lui mi guarda.

«Sei sicura?» mi chiede per conferma, ed io annuisco poco convinta.
«Credo di sì» mormoro, e lui sorride.
«Se non te la senti non importa eh...»
«Non capisco se me la sento sì o no. Solo che ti guardo e sento di poter fare tutto.»

Mi sorride e mi bacia. Le sue mani scivolano nella mia vita per poi andare nelle gambe, provocandomi diversi brividi. Appoggio le mani sulla sua giacca bagnata e gliela sfilo. Lui mi copia e butta la mia giacca da qualche parte nella stanza. Lentamente iniziamo a spogliarci, ed io arrossisco quando mi rendo conto di essere effettivamente nuda davanti a lui. Ignazio sorride e mi bacia.

«Sei bellissima.» Lo ripete più volte, poi mi sorride. «Sicura?» chiede ancora.

Annuisco e mi concedo totalmente a lui. Se dapprima sento dolore, poi, grazie a lui sento di toccare il cielo con un dito. Si corica vicino a me sfinito e ci copre con la coperta.

«Stai bene?» mi chiede mentre io mi appoggio al suo petto.
«Mi sento come Eloise e la sua prima volta con Sean» ammetto ridacchiando e lui mi sorride.
«Ti ho fatto molto male?»
«Un po' all'inizio. Grazie per essere stato così attento.»
«Non preoccuparti... Solo, mi dispiace che la tua prima volta sia stata in terra... Avremo dovuto spostarci in camera da letto e...»
«È stato perfetto Ignazio. È stato tutto perfetto» lo interrompo sorridendo e lo bacio.

Rimaniamo così per qualche minuto, fino a quando io mi addormento.

Che ne pensate?
Momenti importanti per Emma ed Ignazio, che finalmente si sono dichiarati. Cosa succederà? Riusciranno a vivere tranquilli? Cosa farà Alessandra appena scoprirà tutti quanto? E Vito invece?
Fatemi sapere con un commento ed una stellina cosa pensate della storia.
Ciaoo.
~Martina😘

Amami ora come mai || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora