Capitolo XV

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Due mesi dopo... (3 Settembre 2016)

EMMA

Ci sono quasi. Ho quasi concluso il mio libro. Ci ho lavorato duramente in questi mesi, ed oggi sto per concluderlo. Non vedo l'ora!
Mio padre entra in camera.

«Amore io..»
«Aspetta un secondo papà!» lo interrompo e lui si zittisce. Scrivo le ultime parole e... «Ho finito il libro!» esclamo sorridendo.

Mio padre mi sorride e mi abbraccia.

«Brava bimba mia. Sei stata formidabile. Ora però voglio leggerlo.» dice.
«Devo portare a stamparlo, così poi ve lo farò leggere. Il problema adesso è che devo cercare una copertina... Dimmi che ne dici di queste bozze.» dico fandogli vedere delle bozze fatte per la copertina sul mio quadernino.

Lui le guarda e pensa un attimo.

«La seconda mi piace molto.» dice.
«Okay.. Vada per la seconda.. Mi accompagni a stamparlo? La scuola mi ha dato un indirizzo.» dico.
«Va bene. Andiamo.»

Sorrido e spengo il computer, poi però lo guardo.

«Cosa sei venuto a dirmi?»
«No... Niente tesoro. Andiamo.»

Annuisco ed infilo le scarpe. Prendo il computer ed insieme a papà entro in macchina e partiamo.
Sono passati due mesi. In questi due mesi, io ed Ignazio abbiamo chattato veramente tanto. Ho conosciuto meglio Caterina e Nina, e sono veramente molto gentili con me. Solo Vito è abbastanza schivo. Anche se non capisco ancora perché. Ignazio ha passato qualche settimana a Taormina con Alessandra, e abbiamo videochattato tanto.
Anche con Piero ho chattato molto in questo periodo. Lui è simpatico, è dolce ed è anche molto carino...

Arriviamo a destinazione e scendiamo dalla macchina. Entriamo nello studio e andiamo verso il ragazzo dietro il balcone.

«Salve. Vorrei stampare un libro.» dico.
«Oh... È una ragazza del concorso di scrittura?» chiede lui.
«Sì.»
«Va bene. Mi dica il suo nome.»
«Ehm... Emma Caruso.»

Lui digita il nome sul computer e poi mi sorride.

«Perfetto. Dov'è la storia?»

Prendo il computer e glielo do. Lui trasferisce la mia storia dal mio computer al suo e sorride.

«Perfetto. Quante copie vuoi?»
«Ehm... Sei.» dico.
«Perché?» chiede papà.
«Uno per me. Uno per te. Uno per zia Greta. Uno per zio Salvatore. Uno per la scuola e uno per Ignazio.»
«Ah... Lo vuoi dare anche ad Ignazio?»
«Sì. Glielo ho promesso.»
«Come vuoi.»
«Okay... Sei copie. Dovrei riuscire a farle entro un paio di giorni. Ci mettiamo d'accordo per la copertina e tutto il resto?» chiede.
«Va bene.»

Mi siedo a fianco a lui ed iniziamo a lavorare.

Tre giorni dopo...

IGNAZIO

Mentre guardo tranquillamente la televisione, sento il campanello suonare. Mi alzo, apro la porta e vedo un fattorino con un pacco.

«Ignazio Boschetto?» chiede.
«Sì.»
«Ho portato un pacco per lei. Dovrebbe firmare qui.»

Annuisco e firmo, poi prendo il pacco.

«Chi lo manda?» chiedo.
«Mi dispiace, è anonimo. Arrivederci.»
«Arrivederci.»

Chiudo la porta e mi risiedo sul divano guardando il pacco.
Lo apro curioso e vedo un libro tutto verde, con delle scritte dorate. S'intitola Il segreto della vita.
Vedo un bigliettino e lo prendo.

‘Dopo tanto tempo sono riuscita a finirlo. Spero ti piaccia. Buona lettura♥

Emma.’

Sorrido e apro il libro, poi inizio a leggerlo.

Prologo

«Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita.» mormorò.
Mai come ora Eloise trovava quelle parole veritiere. Si guardò allo specchio. Gli occhi azzurri erano gonfi. Il petto si alzava e si abbassava per l'affanno, come se avesse appena corso una maratona. I capelli neri erano scompigliati. Le labbra erano rosse e gonfie per via dei morsi che si dava. Le mani tremavano, ed il cuore batteva velocemente. Il viso era rosso. Si sciacquò la faccia. Una, due, tre volte. Sospirò profondamente ed andò verso camera sua. Era ancora notte fonda. Dalla finestra penetravano piccoli raggi di luna che arrivavano nel letto. Si sedette di fronte alla finestra. Il cielo era limpido, e non aveva nuvole. La luna piena brillava nel cielo blu come un diamante. Il mondo era silezioso. Aprì la finestra della camera. L'aria fredda le attraversò il corpo, penetrando nelle sue ossa, facendola rabbrividire. Guardò sotto la finestra. Si poteva scorgere il giardino attorno alla sua casa. I pochi lampioni illuminavano la strada deserta attorno alle case. Nessuna luce era accesa nelle altre case. Tutti dormivano sogni tranquilli. Tutti tranne lei. Lei era sveglia. Ad osservare il cielo scuro dalla quale si intrevedevano poche stelle. Una stella era più luminosa delle altre. Eloise chiuse gli occhi. La madre le diceva sempre che le stelle sono persone care che ci guardano. E lei era certa che quella stella fosse proprio la madre. Melanie. La madre defunta qualche mese prima. Alla sua perdita, Eloise si ritrovò in una selva oscura, senza un percorso da seguire per poter finalmente uscire.
«Mamma...» sussurrò. Un sussurro che risultava un grido nel silenzio.
Ricordava ancora la dolce voce di Melanie quando la chiamava per aiutarla ad apparecchiare la tavola. O quando le chiedeva se si era lavata o no i denti prima di andare a dormire. Quella voce così calda e dolce. Quella voce che lei mai avrebbe potuto riascoltare. Ma perché la vita è così ingiusta?, pensò. Se lo chiese molto da un paio di mesi a questa parte. Perché la vita era così ingiusta? Perché ci faceva affezionare alle persone e poi ce le portava via? Che gusto ci trovava? Cos'era la morte? Esisteva davvero? Oppure era un'eresia della mente umana?
Riaprì gli occhi e chiuse la finestra, coricandosi poi sul caldo letto. Chiuse gli occhi, sperando che Morfeo la prendesse finalmente tra le sue braccia e la facesse riposare. Ma proprio non riusciva a dormire. Troppi pensieri vagavano nella sua testa. Troppe domande senza risposta si accavallavano una sopra l'altra. E lei voleva trovare una risposta.
Si strinse nel lenzuolo, cantando mentalmente una ninna nanna e cullandosi. E finalmente, riuscì a dormire.’

«IGNAZIO!» grida Nina nel mio orecchio.
«Ahia Nina!» esclamo toccandomi l'orecchio.
«Menomale. Non rispondevi più. Cosa leggi?»
«Niente di che.» rispondo chiudendo il libro.
«Bè. Niente di che non può essere, visto che la leggevi con così tanta attenzione.»
«Non preoccuparti. Non è niente.»
«Se ne sei sicuro..»

Annuisco e prendo il telefono, poi mando un messaggio ad Emma.

Io: Non male l'inizio.
Emma: Dici?
Io: Promette bene. Mi hai messo molta curiosità.
Emma: Grazie.

Perdonatemi, questo capitolo è orribile... Mi dispiace.
Emma ha finito il libro, che sembra essere piaciuto ad Ignazio.
Nina sembra sospettosa... Avrà capito che Ignazio si è (forse) innamorato di Emma?
Ditemi che ne pensate.
Ciao.
~Martina😘

Amami ora come mai || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora