Capitolo XXIX

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EMMA

I parcheggi del palazzetto dello sport sono pieni. Mancano meno di dieci minuti al concerto, e le ultime persone si stanno avviando dentro. Purtroppo io non ho il biglietto, e non posso entrare, ma ho bisogno di parlare con Ignazio, subito.
Come posso fare? Ci sono!

«Signore! La prego! Ho bisogno di correre in bagno!» dico avvicinandomi ad una guardia.
«Non riesci a trattenere?»
«Mi dispiace ma no! Non sarebbe bello lasciare una ragazza in mezzo alla strada. Per favore, solo dieci minuti. Prometto che poi vado via!» dico tentando di fare un sorriso sincero.

L'uomo davanti a me sbuffa alzando gli occhi al cielo e poi annuisce accompagnandomi verso i bagni dei backstage. Entro in bagno e subito entro in ogni cabina fino a quando trovo una finestra al lato del bagno che porta nei corridoi.
Mi arrampico, la apro e poco più in là vedo la guardia giurata davanti alla porta del bagno. Cerco di fare meno rumore possibile e scendo dalla finestra verso il corridoio, mentre l'uomo si gira verso la porta.

«Ragazza? Stai bene?» chiede.

Apre la porta e si affaccia, così io lo spingo dentro e chiude a chiave la porta.

«Mi perdoni» mormoro a denti stretti rendendomi conto della grande cazzata che sto facendo.

Getto a terra la chiave e inizio a correre verso i camerini.
Camerino di Piero...
Camerino di Gianluca...
Eccolo! Camerino di Ignazio.

Appoggio la mano nella maniglia e tento di aprire la porta. Continuo a muovere la maniglia fino a quando la porta si apre ed io mi appoggio ad essa per non cadere.
Subito incontro lo sguardo di Ignazio che ha la mano appoggiata alla maniglia e gli occhi sgranati.

«Emma?» sussurra.
«Dovevo parlarti...»
«Come sei entrata?»
«Ho rinchiuso una guardia in bagno... É una storia lunga, che ti racconto dopo.. Comunque, io sono qui perché devo parlarti.»
Mi fa entrare e mi fa sedere sui divanetti. «Ora non posso parlare. Inizio tra due minuti, rimani qui, dopo parliamo» dice.
«Okay» annuisco.

Tre ore dopo...

I ragazzi hanno appena finito il Meet&Great, ed Ignazio dovrebbe arrivare adesso. Sono molto ansiosa. Mi sono addirittura preparata un discorso per parlargli. La porta si apre ed Ignazio entra. Ci guardiamo negli occhi.

«Ignazio io...»

Non riesco a finire la frase perché lui appoggia le sue labbra sulle mie. Merda! Quanto cazzo mi era mancato!

«Ignazio aspetta» mormoro senza però staccarmi.
«Ho aspettato questo momento da un casino di tempo» dice lui.
«Ho paura» dico.
«Di cosa?»
«Di non meritarti.»
«Allora perché mi hai amore mio?» mormora ed io sorrido riprendendo a baciarlo con tutto l'amore che ho nel corpo.

Ci avviciniamo al divano e ci corichiamo, lui sopra di me. Appoggia la mano sotto la mia mano ed io sorrido baciandolo. Gli levo lentamente la maglietta fino a buttarla per terra da qualche parte.

«Non sai quanto mi sei mancato amore mio. Non lo sai» dice baciandomi.
«Lo so, perché anche tu mi sei mancato tanto piccolo mio.»

Mi leva la maglietta e d'un tratto la porta di apre.

«Brutta buttana!»

Riconosco la voce di Vito e poco dopo vedo Ignazio sposarsi e sento una forte presa sul mio braccio che mi strattona e mi fa cadere dal divano.

«Ahia...» mi lamento.
«Papà che fai?»
«Ti deve stare lontano Ignazio!» grida Vito.

Sento due mani sulle mie braccia e vedo Piero e Barbara sorridermi dolcemente.

«Vieni con me tesoro» dice Barbara.

Annuisco e quando Piero mi copre con una coperta, seguo Barbara, mentre Ignazio e Vito urlano e Gianluca e Michele tentano di fermarli.
Arriviamo nel camerino di Piero e mi fanno sedere. Piero si siede vicino a me e mi guarda, io scoppio a piangere e lui mi abbraccia.

«Shh... É tutto apposto» dice.
«Non volevo fare casino.»
«Non é colpa tua tesoro» dice Barbara accarezzandomi la schiena.
«Come mi avete scoperto?» chiedo tirando su col naso.
«La guardia giurata che hai rinchiuso nel bagno é stata liberata» sorride Barbara.
«Devo delle grandi scuse a quel povero uomo... Non volevo» ammetto e lei sorride.
«Non preoccuparti adesso.»

Qualcuno bussa alla porta e successivamente entrano Marika e papà nel camerino.

«Si può sapere perché lo hai fatto?» mi chiede Marika abbracciandomi.
«Volevo solo parlargli» piango. «Cosa ci fate vuoi qui?» chiedo tirando su col naso.
«Marco ci ha detto che eri andata da una vecchia zia e noi non capendo siamo venuti a cercarti senza dirgli niente» spiega papà.
«Chi è Marco?» chiede Piero.
«Emma!»

Ignazio entra nel camerino e noto il suo labbro spaccato.

«Che cosa ti ha fatto?» gli chiedo correndo ad abbracciare il suo petto nudo.
«Non importa amore mio. Non importa. È tutto apposto.»
Mi dà la maglietta ed io la infilo, mentre lui mi imita con la sua maglietta. «Cosa faremo ora?»
«Voi non farete proprio un cazzo!» urla Vito entrando. «Tu starai lontana da mio figlio!»
«Perché Vito?» si intromette mio padre. «Perché ti ostini così tanto ad odiare mia figlia? Che diamine ti ha fatto?»
«Tu non capisci! È tutta colpa sua! È tutta colpa sua!»
«Che cosa Vito? Che cosa?»
«Ha rovinato tutto! In primis la nostra amicizia.»
«La vostra amicizia?» ripeto confusa.
«Tu hai rovinato tutto Vito! Tu lo hai fatto!» lo accusa mio padre, poi si gira verso Ignazio. «Uscite tutti da qui.3

Ignazio annuisce e mi prende il braccio e mi porta nel suo camerino.

«Non voglio separarmi da te. Non ancora. Ti prego!» grido disperata.
«Amore mio ascoltami. Non so come andrà a finire, ma devi fare una cosa per me. In qualsiasi modo finirà, incontriamoci il trenta giugno nella nostra casetta. Avremo il tempo per parlare, e ci rifiugeremo lì, okay? Amore mio me lo devi promettere» dice tenendo il mio viso tra le mani.
«Sì. Sì te lo prometto.»
«Staremo insieme. Te lo prometto. Staremo insieme» sussurra baciandomi.

Annuisco e subito la porta si apre. Mio padre e Marika entrano in camerino e mio padre, con gli occhi lucidi, si avvicina ad Ignazio.

«Tu ami veramente mia figlia?» gli chiede guardandolo negli occhi.
«Assolutamente sì signore. Con ogni fibra del mio corpo.»
«E allora lasciala stare, Ignazio.»
Il sorriso che mi si era formato si distrugge. «Papà aspetta...»
«È giusto così Emma. Deve farlo. Mi dispiace» mormora interrompendomi papà.
Non ci vedo più dalla rabbia e lo spingo. «Ma papà! Perché?! Perché diamine ora hai cambiato idea?»
«Non ho avuto altra scelta Emma!»
Mi giro verso Marika. «Tu non dici niente?» le chiedo.
«Non posso dire niente tesoro» mi sussurra.
«No! Non voglio separarmi da Ignazio! Non voglio!» grido abbracciando Ignazio che mi stringe.
«Mi dispiace ragazzi» mormora papà prima di tirarmi il braccio con la forza e portarmi fuori.
«Papà ti prego!»
«Mi dispiace Emma... Mi dispiace tanto...»

So che mi amate perché questa storia è molto pacifica e non ci sono mai problemi tra Ignazio ed Emma❤
Che ne pensate?
Cosa succederà adesso?
Per quale motivo Gregorio ha cambiato idea?
Cosa sarà successo veramente?
Ditemi che ne pensate con una stella ed un un commento.
Ciao.
~Martina😘

Amami ora come mai || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora