Capitolo IV

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Il pomeriggio...

IGNAZIO

Sono molto preoccupato. Emma non risponde ai miei messaggi. Di solito mi risponde dopo due minuti, massimo tre, ma questa volta non mi sta proprio scrivendo.. Che cosa le avrò fatto?
Ho provato anche a chiamarla, più e più volte, ma non mi ha mai risposto. Provo a richiamarla, ma niente. Non risponde.
Sbuffo mentre mia madre entra in camera.

«Se non mi vuoi, me ne vado.» dice ridendo.
«No mà! Per carità. Non sei tu. È che sto provando a chiamare una mia amica, ma non mi risponde, e mi sto preoccupando.» spiego.
«Chi è?»
«Una mia amica.»
«Va bene, ma come si chiama.»
«Non ha importanza..»

Appoggio il telefono sul comodino.

«L'hai fatta la valigia?» mi chiede.
«Sì. L'ho già fatta.»
«Va bene. Hai bisogno di qualcosa?»
«No mamma. Tranquilla.»
«Va bene..»

Mi sorride ed esce.
Riprendo il telefono e provo a richiamare Emma.

EMMA

Ignazio mi sta richiamando. Basta! Lo vuole capire che non lo voglio ascoltare? Mi ha già mentito. Chissà quante altre bugie mi dirà. Il telefono squilla ancora, ed io decido di rispondere, giusto per dirgli di smettere.

Conversazione telefonica:

“Pronto.” rispondo acida.
“Emma.. Finalmente. Temevo ti fosse successo qualcosa. Non rispondervi più.”
“Perché mi cercavi? Volevi per caso farmi un autografo da mandare a casa?”
“Cosa?”
“Potevi dirmi che sei un cantante. Ma no, tu dovevi mentirmi dicendomi di essere un tecnico del suono.”
“Chi te lo ha detto?”
“Cazzo Ignà. Sei un fottuto cantante! Perché non me lo hai detto?”
“Emma, per favore, non arrabbiarti. Ho una spiegazione.”
“La sto aspettando.”
“Ebbene sì. Sono un cantante. Non te l'ho detto per il semplice fatto che non sempre riesco a trovare qualcuno che non mi valuti per il successo. Tu non mi hai riconosciuto, e ho pensato che fosse bello stare con qualcuno che non ti valuta per la tua fama. Mi dispiace..” mi spiega ed io in questo momento mi sento una stupida stronza.
“Io... Scusami Ignazio.. Non lo sapevo. Mi sento malissimo per averti urlato contro..” ammetto.
“Non preoccuparti. Me lo sono meritato. Non dovevo mentirti.”
“Ignà. Ti prometto che non ti giudicherò mai per la tua fama. Però preferirei che tu mi dicessi tutta la verità.”
“Ti prometto che sarò sempre sincero con te.”
“Ed io lo sarò con te.” lo rassicuro.
“Grazie Emma.”
“Figurati.”
“Ora devo andare a sistemare le ultime cose.. Domani devo partire per il tour.”
“Va bene.. Domani mandami un messaggio quando trovi tempo, se lo trovi.”
“Lo troverò, te lo prometto.”
“Okay. Grazie.”
“Ci sentiamo.”
“Ciao.”

Fine conversazione telefonica.

Sospiro e mi siedo sul letto.

Il giorno dopo...

IGNAZIO

Siamo appena atterrati in Belgio. Stasera ci esibiremo al Cirque Royal di Bruxelles. In questo momento siamo in macchina e ci stiamo dirigendo in albergo. Io prendo il telefono e mando un messaggio ad Emma.

Io: Io sono appena atterrato. Tu dove sei?
Emma: Sono a scuola. Manca la professoressa delle prime tre ore, e sono da sola in classe.
Io: Perché?
Emma: Sono usciti tutti.
Io: Quindi non ti disturbo?
Emma: Perché dovresti disturbare?

Sorrido leggendo quest'ultimo messaggio e digito per rispondere.

«E quel sorriso?» mi chiede Piero.

Alzo lo sguardo verso di lui e lo guardo.

«Quale sorriso?» gli chiedo.
«Quello che hai in faccia come un deficiente.» mi risponde ridendo.

Cerco di smettere di sorridere.

«Ehm... Niente.» rispondo guardando di nuovo il telefono.
«Sì.. Certo.»

Mi strappa il telefono dalle mani e lo legge.

«Piero! Ridammelo!» esclamo.

Cerco di prenderlo ma lui lo allontana da me.

«Chi è Emma?» mi chiede.
«Piero, dammi il cellulare!» ripeto infastidito.
«Se mi dici chi è Emma.»
«È una mia amica. Ora mi dai il telefono?» gli chiedo.
«Quale amica? Non mi pare di conoscere nessuno di nome Emma.»
«Piero, dammi il mio cazzo di telefono!» gli ordino duro.
«Va bene. Calmati però. Mamma mia..» mi dice ridandomi il telefono.

Lo prendo e lo guardo per rispondere ad Emma.

Io: Che cosa avresti dovuto avere in queste prime tre ore?
Emma: Italiano e Latino. Menomale che manca.
Io: Già. Menomale, così possiamo parlare un po'.
Emma: Non è che magari disturbo? Insomma, sei a lavoro.
Io: In questo momento sto andando in hotel. Non ti preoccupare, non disturbi.
Emma: Grazie..
Io: Figurati piccola.
Emma: Ho una fame che mangerei un pollo intero, ma non funzionano le macchinette..
Io: Mastica la lingua. È buona.
Emma: Ma mi serve, scemo.
Io: Ma perché ti soffermi sui dettagli? Comunque ho in serbo un'altra battuta per te. E ne ho anche una in croato.
Emma: Ahahah!
Io: Due topi si sono separati. Hanno ratto.
Emma: Ho i brividi! Era freddissima!
Io: Ma ti ha fatto ridere?
Emma: Un po', forse.
Io: Hai visto. Le mie battute sono squallide, ma ti fanno ridere.

«Ignazio diamine! Mi vuoi ascoltare sì o no?!» mi richiama Michele.

Scuoto la testa e lo guardo.

«Eh?» chiedo.
«Appunto. Siamo arrivati da cinque minuti, e tu non sei ancora sceso dalla macchina. Ti vuoi muovere?» mi dice.

Mi guardo attorno e non vedo nessuno vicino a me. Ero talmente preso dalla chat che non ho visto e sentito i ragazzi scendere. Mi alzo prendendo il mio zaino ed esco dalla macchina. Io e Michele ci rechiamo dentro l'hotel ed andiamo dai ragazzi che sono impegnati alla reception con il check-in. Mi appoggio al balcone e Gianluca mi guarda.

«Ignà.. Finalmente sei uscito dalla macchina.» ride.
«Stavo guardando il telefono e non ho sentito niente.» mi giustifico.
«Era al telefono con Emma.» ammicca Piero.
«Tu smettila di fare l'idiota.» lo riprendo.
«Ma che hai oggi?» mi chiede.
«Non ho niente Piero. Tu hai qualcosa?»
«Io no.»
«Va bene.»
«Okay ragazzi» dice Michele. «Andate in camera a riposare. Fra un'ora vi voglio qui.»
«Va bene.» rispondiamo.

Saliamo nelle nostre camere ed io mi corico sul letto pronto per scrivere un altro messaggio ad Emma, quando mi chiama Alessandra.

Che ne pensate?
Vi sta piacendo la storia?
Ignazio ha detto quasi tutta la verità ad Emma. Come reagirà lei quando saprà che Ignazio è fidanzato?
Fatemi sapere se la storia vi piace con una stellina ed un commento.
Una bacio.
~Martina😘

Amami ora come mai || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora