Capitolo X

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EMMA

Il pranzo è finito, e siccome oggi Verona ci offre molto caldo, decidiamo di andare a prendere un gelato...
Arriviamo in gelateria ed Ignazio mi guarda.

«Gelato o granita?» mi chiede.
«Granita.»
«Va bene... Che gusto vuoi?»

Sto per rispondere ma il mio telefono squilla. Lo prendo e leggo il numero di papà.

«Ehm... Scegli quello che vuoi, solo non prendere la fragola. Sono allergica.» dico e lui annuisce. «Scusa... Devo rispondere a mio padre.» dico e lui annuisce ancora.

Esco dal locale e rispondo a mio padre.

IGNAZIO

Io ed Alessandra ci avviciniamo al balcone per ordinare.

«Cosa gradite?» chiede il ragazzo dietro il balcone.
«Amore... Perché non vai dai ragazzi? Ordino io... Non preoccuparti.» dice Alessandra.
«Sicura?»
«Sicurissima amore. Dammi le ordinazioni.»

Annuisco porgendole il biglietto dove ho scritto tutte le ordinazioni. Lei lo prende e sorride.

«Per Emma prendi qualsiasi tipo di granita, ma non alla fragola. È allergica.» dico e lei annuisce.
«Non preoccuparti, vai.»

Le sorrido e mi avvio verso il tavolo dove sono seduti tutti quanti, e mi metto vicino a Piero, intento a fissare Emma che parla al telefono.

«Perché la stai fissando così?» chiedo.
«Che tu sappia, Emma è fidanzata?» mi domanda di rimando lui continuando a fissarla.
«No. Non è né fidanzata, né interessata. Smettila di fissarla.» dico acido.
«Hey... Calmati Gná. Non sarai mica geloso?» mi chiede sorridendo.
«Non sono geloso... Sono fidanzato con Alessandra io, ed amo lei.»
«Io non ti stavo parlando di amore Gná.» mi dice lui, ed io abbasso lo sguardo.

Emma arriva verso di noi e si siede.

«Tutto bene?» le chiede Piero.
«Sì... Era mio padre che voleva sapere come stavo.» risponde lei.
«Oh... Va bene.»
«Che lavoro fa' tuo padre?» le chiede papà guardandola.
«È un architetto.»

Mio padre annuisce mormorando qualcosa di incomprensibile, e mia madre gli dà una gomitata.
Mi sporgo per chiedere a mio padre di ripetere quello che ha detto ma vengo interrotta da Alessandra che arriva con le nostre ordinazioni.

«Questa è per te Emma!» le dice porgendole la sua granita rossa.
«A che cosa è?» le chiede lei.
«All'anguria.»
«Grazie.»

Emma le sorride e Alessandra si siede vicino a me, mentre Piero va' vicino ad Emma.

PIERO

Mi avvicino ad Emma per parlare con lei. È una ragazza diversa dalle altre, e non parlo solo per i suoi capelli. Mi piace, c'è qualcosa in lei che mi intriga.

«Ciao.» dico.
«Ciao.» sorride lei prendendo in mano la sua granita.
«La tua è all'anguria? La mia è alla pesca. Vuoi assaggiare?»

Annuisce e ci scambiano i bicchieri. Io assaggio il suo e noto che questa non è anguria.

«Ma questa non sa di anguria...» dico, ed Emma mi guarda. «Sa di fragola.» continuo.
«Menomale allora che non l'ho bevuta...» dice lei. «Pensavo lo avessi preso all'anguria.» dice ad Ignazio.
«Li ha presi Alessandra.» dice lui. «Forse ha detto al tizio anguria e lui ha messo fragola.»
«Togli il forse.» dice scocciata Alessandra.
«Vabbè. Non preoccuparti. Bevo io questo, tu bevi il mio.» dico ad Emma e lei sorride.
«Va bene. Grazie mille.»
«Non c'è di che.»

Amami ora come mai || Ignazio Boschetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora