E se non volessi sapere cosa c'è in quel pacco?
Fu la prima cosa che pensai una volta entrata in casa di Christopher.
"Occhio che non vede, cuore che non duole" mi ripeteva sempre nonna Rose. Forse certi detti popolari avevano davvero un fondo di verità.
Rincorrevo da mesi l'idea di scoprire quale fosse il suo contenuto, senza però avere mai considerato che tutta la mia vita sarebbe potuta essere stravolta, di punto in bianco.
E per cosa?
Sì, è vero, ero alla ricerca di mia madre e il pacco sarebbe potuto centrare con lei. Ma io ero davvero pronta a ribaltare le sorti della mia vita per l'ennesima volta?
Ero cresciuta tra assenze, mancanze, dolori che una bambina non dovrebbe mai provare. Eppure le avevo vissute tutte, ed erano cicatrici sulla mia pelle, ferite dentro al cuore.
Avevo perso tutto, ma ce l'avevo sempre fatta: rimboccandomi le maniche, sorridendo a denti stretti e piangendo quando nessuno mi vedeva.
Forse ero cresciuta ignorando un pezzo del mio passato, è vero. Forse avrei davvero dovuto mettere a soqquadro quell'appartamento, era l'occasione perfetta, in fondo, quello che stavo aspettando, no?Eppure quando entrai in quel maledetto salotto e mi resi conto che Christopher aveva sostituito, sulla parete, tutte le foto adolescenziali da bellimbusto con quelle di noi due... non so come spiegarlo a parole. Ma fu come rendersi conto che quello che stavo forsennatamente inseguendo, forse era solo un fantasma. Capì che ciò che contava era il mio presente, il mio presente con lui. Che forse avrei dovuto solo fidarmi delle parole che mi disse la sera dell'incidente. Che quel pacco me lo aveva nascosto per evitarmi altre sofferenze. Lui mi amava, e questa era l'unica certezza della mia vita. Non avrebbe mai fatto qualcosa che fosse finalizzato a ferire me. Forse era questo l'amore: fidarsi senza chiedere troppe spiegazioni.
E poi, chi stavo cercando? Una madre che mi aveva abbandonata appena partorita? Una madre che non si era mai fatta il minimo scrupolo di cercarmi, dopo anni, perlomeno per chiedermi scusa? Chi razza volevo rincorrere?
Forse mi sarei odiata appena uscita da casa di Christopher, ma non ebbi la forza di mettermi a cercare quel pacco.
Era lui il mio futuro, non un mucchio di cartone e ricordi.Così, andai nella sua camera e presi il portatile da sopra la scrivania. Richiusi la porta, scesi le scale e risalì in macchina.
"Hai fatto in fretta..." mi disse guardandomi, una volta arrivata dentro la stanza.
"Beh... non era complicato prendere un pc." gli risposi, togliendomi accaldata la giacca.
Poggiai la borsa del portatile sul tavolo "Questo però lo usi domani." mi misi sul letto, prendendo la spazzola sul comodino "Bisogna domare quei capelli, signor Nolan", gli sorrisi.
"Perché?... sono così belli." rispose, toccandoseli.
Lo baciai all'improvviso.
Mi guardò quasi con aria interrogativa.
"Grazie per aver reso la mia vita meravigliosa." esordì, tenendogli il viso fra le mani.
"...Per caso i medici ti hanno detto che mi resta poco?"
Scoppiai a ridere "Come rovinare un momento romantico! Complimenti signor Nolan, ha talento!" iniziai a spazzolargli i capelli, rimanendo seduta di fronte a lui.
Mi osservava in silenzio mentre lo facevo, sembrava stesse riflettendo su qualcosa.
"A che pensi?"
"Stavamo litigando la sera dell'incidente?" mi chiese.
Fermai la spazzola, poi ripresi "Uhm... no, assolutamente! Anzi... avevamo fatto pace." accennai un veloce sorriso e tornai a guardare i capelli.
Rimase in silenzio per qualche secondo "...E come ci sono finito sotto un auto?"
Posai la spazzola e afferrai un bicchiere d'acqua per farlo bere "... avevamo bevuto!... Eravamo un po' brilli e non ci siamo accorti di essere in mezzo alla strada, è stato un secondo, credimi."
Sospirò "Per una volta che non reggo l'alcol finisco in coma, ottimo."
Gli portai il bicchiere alla bocca "Adesso basta parlare di cose brutte e bevila tutta... giù giù giù..."
Posai il bicchiere vuoto "Voglio farti ascoltare una cosa..." mi alzai dal letto e andai a prendere dalla borsa il cellulare e gli auricolari "... è una canzone che ho trovato per caso, quando ancora eri... Beh, quando ancora non ti eri svegliato..." gli infilai in un orecchio la cuffietta "... e mi fa pensare a noi." sussurrai, emozionata.
Christopher mi sorrise e cercò col braccio la mia mano, nonostante fosse impedito dai tubicini della flebo.
Mi sdraiai insieme al lui, sul letto, poggiando la testa delicatamente sul suo petto."Take me home - Jesse Glynne... PLAY.
Rabbia, amore, confusione
L'oro non rotola da nessuna parte
So che c'è un posto migliore
Perché tu mi ci porti sempreSono venuta da te con la speranza infranta
Mi hai dato più di una mano da stringere
Mi hai afferrato prima che cadessi a terra
Dimmi che sono al sicuro, ci sei tu con mePrenderesti il timone
Se io perdessi il controllo?
Se fossi sdraiata qui
Mi porteresti a casa?Potresti prenderti cura
Di un'anima spezzata?
Puoi stringermi adesso?
Oh, mi porterai a casa?
Oh, mi porterai a casa?Puntami la pistola alla testa
Conta 1, 2, 3
Se questo mi aiuta ad andarmene
Allora è quello che mi serveOgni minuto diventa più facile
Più mi parli
Razionalizzi i miei pensieri più oscuri
Si, tu mi rendi liberaSono venuta da te con la speranza infranta
Mi hai dato più di una mano da stringere
Mi hai afferrato prima che cadessi a terra
Dimmi che sono al sicuro, ci sei tu con mePrenderesti il timone
Se io perdessi il controllo?
Se fossi sdraiata qui
Mi porteresti a casa?Potresti prenderti cura
Di un'anima spezzata?
Puoi stringermi adesso?
Oh, mi porterai a casa?
Oh, mi porterai a casa?Dici che la distanza farà bene
e che il tempo farà guarire
Non rimarrò persa per sempre
E presto non mi sentirò
come se fossi perseguitata, o in caduta.Prenderesti il timone
Se io perdessi il controllo?
Se fossi sdraiata qui
Mi porteresti a casa?Potresti prenderti cura
Di un'anima spezzata?
Puoi stringermi adesso?
Oh, mi porterai a casa?
Oh, mi porterai a casa?
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Lost in your shady face - L'ombra del tuo viso
Любовные романыRimasi quasi perplessa dalla perfezione del suo viso, "C'è una nebbia terribile stamattina..." esordì quell'uomo, rivolgendosi ai colleghi, che lo aspettavano seduti al tavolo della caffetteria. Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato l'inizi...