Rimasi quasi perplessa dalla perfezione del suo viso, "C'è una nebbia terribile stamattina..." esordì quell'uomo, rivolgendosi ai colleghi, che lo aspettavano seduti al tavolo della caffetteria. Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato l'inizi...
Sono sempre stata una bimba stramba. Mio padre mi chiamava "Suz pazzerella" perché non stavo mai ferma e combinavo un guaio dopo l'altro. Sono cresciuta con dei solidi valori, i miei nonni hanno contribuito per la maggior parte alla mia educazione. Sono creativa, frenetica, curiosa della vita e di ciò che non conosco. L'ignoto è un qualcosa che mi ha sempre affascinata. Il non conoscere qualcuno o qualcosa è estremamente stimolante per me, mi spinge ad andare avanti, fino al completo appagamento. Sono un'attenta osservatrice. Amo scrutare il volto dei passanti e immaginare la vita che potrebbero avere, se hanno cani o gatti, se la sera preferiscono guardare la tv o leggere un libro. È una cosa che faccio sempre. Amo sorridere. Penso che un sorriso sia il miglior regalo che puoi dare alla gente.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Non mi reputo una ragazza bellissima, ma penso di essere particolarmente piacevole, ecco. Particolarmente piacevole, sì, mi piace come definizione. Mi accorgo che, crescendo, le attenzioni degli uomini nei miei riguardi si facciano sempre più insistenti, ma io non mi rendo conto a pieno del mio aspetto, capite?
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Credo che io non abbia mai pensato seriamente alla mia femminilità, perché non ho mai avuto una figura femminile che me lo facesse capire. Mia madre, come ho già detto, se ne andò di casa quando nacqui. Ho sempre accusato la mancanza di una madre. Invidio tantissimo quelle ragazze che sono cresciute imitando la mamma mentre si truccava o quando si faceva i capelli. Avrei tanto voluto provare un paio di tacchi da piccola. Sapete quando le bimbe nuotano dentro ai vestiti della mamma, davanti lo specchio, no? Ecco. Ho sempre desiderato farlo. Ma purtroppo, le uniche cose che avrei potuto provare erano le scarpe ortopediche di nonna Rose, e diciamo che non sarebbe stato il massimo. A 21 anni ho la presunzione di dire che sono cresciuta più in fretta di quanto avessi dovuto, probabilmente. Sorrido alla vita e corro... corro perché non c'è nulla da lasciare indietro.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Volevo iscrivermi all'Accademia di belle Arti, dopo il liceo. Abbandonai questo sogno durante la malattia di mio padre. Mi è sempre piaciuto disegnare, creare. È per questo che iniziai a fare decorazioni sui cappuccini. Era l'unico modo per tenere viva la mia creatività, in quel contesto. Sembra stupido, ma è così. Avrei potuto dipingere su una tela vera, magari durante una lezione di arte classica, e invece ero ancora lì, a Norwich, a rimpizzare di thè e biscotti vecchi acidi e nervosi. Era frustrante. Ma andai avanti a denti stretti. Sentivo che qualcosa nell'aria stava per muoversi. Sentivo che qualcosa stava per cambiare nella mia vita.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.